Cava, il consigliere comunale socialista Enzo Passa rompe con il sindaco Servalli

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foto Gabriele Durante

Non si placa “l’ira funesta”, prendendo a prestito l’espressione del proemio dell’Iliade, di Enzo Passa, consigliere comunale e capogruppo del gruppo consiliare CAVA E’ UNICA – PSI.

Motivo del suo furore sono le dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Cava, Vincenzo Servalli, durante un’intervista a una testata giornalistica locale.

Servalli,  parlando di quanto sta accadendo all’interno del PSI., ha sottolineato di apprezzare il sostegno dato all’Amministrazione nel governo della città e di non poter “stare dietro alle paturnie del consigliere di turno”, che è libero di far quel che vuole.

Un chiaro messaggio a Vincenzo Passa, che in questi giorni è ai ferri corti con il suo partito, reo di averlo escluso dall’incontro chiarificatore col Sindaco dopo le dimissioni dell’assessore Trapanese e di aver cercato, alle sue spalle, di farlo decadere dalla carica di capogruppo.

“Il Partito Socialista è libero di decidere qualunque tipo di collaborazione col Sindaco – ha affermato Passa – ma io di certo non potrò più instaurare alcun rapporto collaborativo dopo le sue dichiarazioni offensive per la mia persona”. Una netta e decisa presa di posizione, questa, che allontana ancor di più Passa dal suo partito.

“La maggior parte delle colpe di quanto accaduto – ha continuato Passa – la addosso al segretario Enrico Alfano, fino a poco tempo fa per me fraterno amico, che a causa del suo atteggiamento di “mollezza” nei confronti del Primo cittadino, ha fatto apparire il partito come lo zerbino del Sindaco e del PD”.

“C’è da evidenziare –conclude Passa- che il piano di ridimensionamento scolastico, di cui sono stato con l’ex assessore Raffaelina Trapanese il principale artefice, approvato l’altro giorno l’altro giorno dalla Giunta, è stato tenuto dal Sindaco per mesi ad ammuffire nel cassetto per la sua ormai proverbiale indecisione e i suoi incomprensibili timori. Altro che paturnie, qui siamo al cospetto di un immobilismo e ad un’insicurezza del primo cittadino che è qualcosa di stucchevole ma che non sorprende ormai più nessuno”. 

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