scritto da Redazione Ulisseonline - 26 Novembre 2018 15:18

Banche: Unimpresa, prestiti aziende crollati di 36 miliardi in ultimi 12 mesi

Il rapporto sul credito relativo all’ultimo anno. Calano gli impieghi al settore privato al ritmo di quasi 3 miliardi al mese. In controtendenza, salgono i mutui (+4,7 miliardi) e il credito al consumo (+6,9 miliardi). Giù le sofferenze, scese a quota 122 miliardi (-27%).

Prosegue senza sosta il credit crunch per le aziende italiane: i prestiti delle banche alle imprese, nel corso dell’ultimo anno, sono calati di quasi 36 miliardi di euro (-4,89%) nonostante l’aumento di 2,6 miliardi dei finanziamenti a medio termine.

A pesare sul calo è la diminuzione di 18 miliardi dei finanziamenti a breve e di 20 miliardi di quelli di lungo periodo. In aumento di 1,3 miliardi, invece, i prestiti alle famiglie, spinti dal credito al consumo (+6,9 miliardi) e dai mutui (+4,9 miliardi), comparti che hanno compensato il pesante calo registrato sul fronte dei prestiti personali (-10,3 miliardi). In totale, lo stock di impieghi al settore privato è diminuito di 34 miliardi, passando da 1.357 miliardi a 1.323 miliardi: in media quasi 3 miliardi al mese tagliati ad aziende e cittadini.

Questi i dati principali del rapporto mensile sul credito realizzato dal Centro studi di Unimpresa, secondo il quale negli ultimi 12 mesi, da settembre 2017 a settembre 2018, le rate non pagate (sofferenze) sono calate: nell’ultimo anno si è registrata una diminuzione di oltre 50 miliardi (-29,17%) da 172 miliardi a 122 miliardi.

Secondo il rapporto dell’associazione, basato su dati della Banca d’Italia, il totale dei prestiti al settore privato è calato nell’arco dell’ultimo anno, da settembre 2017 a settembre 2018, di 34,3 miliardi (-2,43%) passando dai 1.357,4 miliardi di settembre 2017 ai 1.323,03 miliardi di settembre 2018.

Nel dettaglio, è calato di 35,7 miliardi (-4,89%) lo stock di finanziamenti alle imprese passati da 730,6 miliardi a 694,9 miliardi: in particolare, sono calati di 18,08 miliardi (-7,56%) da 239,3 miliardi a 221,2 miliardi i crediti a breve termine (fino a 1 anno); giù di 20,2 miliardi (-6,16%) i prestiti di lunga durata (oltre 5 anni) scesi da 329,05 miliardi a 308,8 miliardi; sono invece cresciuti lievemente di 2,6 miliardi (+1,63%) i finanziamenti di medio periodo (fino a 5 anni) passati da 162,2 miliardi a 164,9 miliardi.

Risultano complessivamente in leggero aumento di 1,3 miliardi (+0,21%) i prestiti alle famiglie, passati da 626,7 miliardi a 628,06 miliardi: in particolare, è salito di 6,9 miliardi (+7,42%) il credito al consumo (denaro concesso per acquistare elettrodomestici, automobili, televisori e smartphone) passato da 93,4 miliardi a 100,3 miliardi; in aumento anche i mutui di 4,7 miliardi (+1,27%), saliti da 373,3 miliardi a 378,1 miliardi; in pesante calo, invece, i prestiti personali, scesi di 10,3 miliardi (-6,48%) da 159,9 miliardi a 149,5 miliardi.

Per quanto riguarda i prestiti non rimborsati, si registra un rilevante calo delle sofferenze lorde, diminuite in totale di 50,4 miliardi (-29,17%) dai 172,9 miliardi di settembre 2017 ai 122,5 miliardi di settembre 2018. Il rapporto tra sofferenze lorde e prestiti è passato dal 12,74% al 9,26%.

Sono calate di 37,7 miliardi (-31,09%) le rate non pagate dalle aziende, scese da 121,3 miliardi a 83,5 miliardi; in diminuzione di 8,3 miliardi (-24,47%) anche i crediti deteriorati riconducibili alle famiglie, passati da 34,02 miliardi a 25,6 miliardi e continuano a calare anche quelli legati alle imprese familiari, scesi da 14,1 miliardi a 10,6 miliardi, in contrazione di 3,5 miliardi (-24,86%); risultano in diminuzione di quasi 1 miliardo (-25,68%) anche le sofferenze della pubblica amministrazione, delle assicurazioni, dei fondi e delle onlus, passate da 3,5 miliardi a 2,6 miliardi. Il totale delle sofferenze nette, ovvero quelle non coperte direttamente da garanzie, è diminuito di 25,8 miliardi (-39,36%) da 65,6 miliardi a 39,8 miliardi.

Il rapporto tra sofferenze nette e prestiti è passato dal 4,84% al 3,01%. (fonte Unimpresa)

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