scritto da Gildo De Stefano - 25 Novembre 2021 10:26

Anomalie in tempo di pandemia

Sembra ormai assiomatico che il 3° Millennio sia caratterizzato dalle celebrazioni mondiali di ogni cosa possibile e immaginabile.

È indicativo, per la maggior parte della gente, portare qualche esempio: il 20 ultimo scorso è stata la Giornata della Memoria Transgender, il 21 della Televisione, il 22 della Filosofia, oggi è quello contro la Violenza sulle Donne, e così via come tutti gli anni e con tutti i rituali obbligatori, come il corteo (con relativo comizio) dei “confederali”, le apparizioni dei politici nei luoghi “strategici” e naturalmente qualcuna anche con l’immancabile concertone a Piazza San Giovanni a Roma.

C’è da supporre tuttavia che più che festeggiamenti si tratti di un auspicio ovvero di un rito propiziatorio come accade tra le popolazioni meno “progredite” che si radunano in un determinato momento perché sperano possa avvenire qualcosa di “eccezionale”, di lungamente atteso, come, ad esempio, l’arrivo della pioggia.

E lo fanno perché non hanno altra alternativa che affidarsi al prodigio.

II punto è proprio questo.

In genere si festeggia chi sta in buona salute, chi vive e prospera e si spera possa continuare serenamente nel proprio cammino.

In questo caso la situazione è un po’ diversa e soprattutto decisamente paradossale.

Si celebra quello che non c’è o non c’è più come un soldato caduto in battaglia.
E non è nemmeno il caso di richiamare i dati sempre più allarmanti su quello che ormai è considerato lo ‘sport’ più in voga in tempi di pandemia, tanto da compulsare l’ONU a dedicargli una Giornata Mondiale: l’occupazione abusiva di alloggi, come l’ultimo caso portato alla ribalta in questi giorni dell’ex professoressa 90enne uscita di casa per andare a trovare i parenti, ma non può più rientrare perché degli estranei gliel’hanno occupata abusivamente. I mobili e gli altri beni sono stati poi distrutti e gettati in strada.

L’episodio è avvenuto il 9 novembre scorso, in via Egiziaca a Pizzofalcone, nel quartiere “chic” di Chiaia della I Municipalità. Alla povera vecchietta ormai non rimane che rivolgersi ad un avvocato per adire il Tribunale competente al fine di ottenere la restituzione (o il rilascio) del bene, o in alternativa rivendicarne la proprietà.

Alla luce di questi paradossi sarebbe più giusto allora parlare di solidarietà e non di commemorazione, una specie di raduno tra ex-condomini chiamati a ricordare quello che è accaduto e a non dimenticare.

Ecco un’altra anomalia del nostro “vivere civile”, il perpetuare di situazioni anacronistiche e che dovrebbero impegnare semmai i promotori in altri ambiti, vale a dire che dovrebbero darsi da fare concretamente mettendo da parte speranze e auspici, soprattutto quando appaiono, come in questo momento, listati a lutto o nel migliore dei casi come un reperto d’antan.

Saggista e musicologo, è laureato in “Sociologia delle Comunicazioni di Massa”. Tra i suoi libri ricordiamo: Il Canto Nero (Gammalibri, Milano, 1982), Trecento anni di jazz (SugarCo, Milano, 1986), Jazz moderno (Kaos, Milano, 1990), Vesuwiev Jazz (E.S.I., Napoli, 1999), Il popolo del samba (RAI-ERI, Roma, 2005) prefazionato da Chico Buarque de Hollanda, Ragtime, Jazz & dintorni (SugarCo, Milano, 2007), prefazionato da Amiri Baraka (Leroi Jones), Saudade Bossa Nova (Logisma, Firenze, 2017) prefazionato da Gianni Minà, Una storia sociale del jazz (Mimesis Edizioni, Milano 2014), prefazionato da Zygmunt Bauman. Per i “Saggi Marsilio” ha pubblicato l’unica Storia del ragtime edita in Italia e in Europa, in due edizioni (Venezia, 1984 e 1989). Ha scritto tre monografie su: Frank Sinatra (Marsilio, Venezia, 1991) prefazionato da Guido Gerosa, The Voice – Vita e italianità di Frank Sinatra (Coniglio, Roma, 2011) prefazionato da Renzo Arbore, Frank Sinatra, L'italoamericano (LoGisma, Firenze 2021); ed altre su Vinicio Capossela (Lombardi, Milano, 1993), Francesco Guccini (Lombardi, Milano, 1993), Louis Armstrong (E.S.I., Napoli, 1997), un paio di questi con prefazioni di Renzo Arbore. Collabora con la RAI, per la cui struttura radiofonica ha condotto diverse trasmissioni musicali, e per La Storia siamo noi ha contribuito allo special su Louis Armstrong. Tiene periodicamente stage su Civiltà Musicale Afroamericana oltre a collaborare con la Fondazione Treccani per le voci afroamericane. Tra i vari riconoscimenti ha vinto un Premio Nazionale Ministeriale di Giornalismo e quello Internazionale “Campania Felix” per la sua attività di giornalista per la legalità, nonché risultando tra i finalisti del Premio letterario 'Calvino' per l’inedito. Per la narrativa ha pubblicato un romanzo breve per ragazzi dal titolo Easy Street Story, (L’isola dei ragazzi Editore, Napoli 2007), la raccolta di racconti È troppo tardi per scappare (Il Mondo di Suk Editore, Napoli 2013), due edizioni del romanzo epistolare Caro Giancarlo – Epistolario mensile per un amico ammazzato, (Innuendo Edizioni, Terracina 2014, e IOD Edizioni, Napoli 2022), che gli hanno valso il Premio ‘Giancarlo Siani’ 2014, ed il romanzo storico Ballata e morte di un gatto da strada – Vita e morte di Malcolm X (NUA Edizioni, Brescia 2021), prefazionato da Claudio Gorlier, con postfazione di Walter Mauro, e supervisionato da Roberto Giammanco, e Diario di un suonatore guercio (inFuga Edizioni, Anzio 2023). È il direttore artistico del Festival Italiano di Ragtime. Il suo sito è www.gildodestefano.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.