2005-2020: anniversario speciale per Marlin editore. Sono 15 anni d’attività, anzi quasi 40 se consideriamo la precedente esperienza di Tommaso e Sante Avagliano con la sigla Avagliano editore, dal 1982 al 2005.
Nel mare in tempesta dell’editoria italiana, ancora più agitato dalle ondate di virus del Covid-19, c’è una casa editrice indipendente decisa ad affrontare le onde alte e distinguersi per la qualità delle sue proposte. A ispirarla, come nume tutelare, è la figura eccezionale di Ernest Hemingway. Marlin editore nasce infatti nel 2005, a Cava de’ Tirreni, con un omaggio esplicito al mito letterario dello scrittore premio Nobel per la letteratura nel 1954. Il pesce Marlin, inseguito dal pescatore Santiago nel classico “Il vecchio e il mare”, accompagna sempre le nuove uscite della casa editrice fondata da Tommaso e Sante Avagliano.
Dopo che lo scorso luglio la collana “Il portico” ha raggiunto “quota” cinquanta volumi, a settembre si festeggia questa nuova ricorrenza. Quasi 40 anni di lavoro appassionato, di riconoscimenti critici e di successi. In contemporanea Tommaso Avagliano, nato l’8 settembre 1940 a Cava de’ Tirreni, ha compiuto 80 anni, caratterizzati da un costante impegno culturale nella scrittura e nell’editoria.
«Sin dalla nascita la Marlin propone libri di qualità, puntando sul consolidamento nel tempo di romanzi e saggi, che non smettiamo di promuovere. Abbiamo concentrato la nostra attenzione su storie di grande impatto, frutto di scelte accurate, privilegiando la qualità della scrittura, la ricchezza dei temi e la varietà delle suggestioni, nell’ottica di una narrazione del reale capace di affrontare temi che investono sia il passato sia l’oggi, nella dimensione universale della letteratura e della memorialistica», spiega Sante Avagliano.
Coniugando tradizione e contemporaneità, da quanto è nata Marlin editore – https://www.marlineditore.it/ come sito Internet e una presenza costante su Facebook, Twitter e Instagram – il grande Ernest vigila su un incessante lavoro editoriale, alla ricerca di tesori letterari nascosti, tra mito e sguardo sulla realtà.
«Ernest Hemingway è lo scrittore simbolo del Novecento. Lui ha scelto di raccontare senza timore solo quello che aveva vissuto in prima persona e che conosceva molto bene. È stato il primo a rompere, più di tutti, con una certa tradizione stilistica ottocentesca, influenzando le successive generazioni di narratori. Per questi motivi, al suo esordio, la Marlin ha voluto ispirarsi alla sua figura e al suo genio creativo», afferma Tommaso Avagliano.
Non a caso, la casa editrice ha pubblicato il testo di John Hemingway, nipote di Ernest, “Una strana tribù. Memorie di famiglia”, per la collana “La camera del fuoco”, dedicata a saggi e profili biografici.
La passione per la storia e l’interesse a preservare la memoria di avvenimenti e personaggi di rilievo hanno spinto Tommaso e Sante Avagliano a concentrarsi su due filoni principali: la narrativa (con le collane “I lapilli” e “Il portico”) e la saggistica storica e di attualità (con le collane “La camera del fuoco”, “Filo spinato” e “Il tuffatore”). L’idea è quella di rivolgersi a un pubblico che ama leggere storie affascinanti, ma che è anche interessato a conoscere il contesto storico-sociale in cui si sono svolte le vicende del passato.
In particolare, la collana “Il portico” (https://www.marlineditore.it/shop/83/83.xhtml) combina la qualità letteraria con l’attenzione ai temi contemporanei nel segno di tre filoni: dal giallo agli argomenti sociali e alla Storia. Ricordiamo le ultime uscite della collana: dalla sanità collusa con la mafia nel thriller sociale “Un cuore per la signora Chimento” di Gianni Bonina agli abusi di potere di un giudice in “Solo danni collaterali” di Pier Bruno Cosso (ora alla seconda edizione) e allo sconvolgimento della droga in una famiglia in “Lascia fare al destino” di Vittorio Schiraldi, senza dimenticare il tema della maternità surrogata nel romanzo “Il mio nome è Maria Maddalena” di Roberta Trucco.
A questi s’aggiungono due nuovi romanzi: “Le solite notti” di Elvira Morena, racconto appassionante di una ragazza che emigra al Nord e si ritrova confinata in periferia tra marginalità e prostituzione, e “Nero saraceno” di Alessandro Luciano, quest’ultimo già autore del romanzo storico “Gli ultimi giorni del comandante Plinio”: al centro un vescovo senza scrupoli e un’orda saracena assetata di sangue nel IX secolo, in un’abbazia alle sorgenti del Volturno.
Nella collana “I lapilli”, dedicata alla grande narrativa del Settecento e Ottocento, scoviamo, tra gli altri, il romanzo “L’ospite maligno”, con la traduzione di Vincenzo Pepe, scritto da Joseph Sheridan Le Fanu (Dublino, 1814-1873), uno dei più rappresentativi esponenti della cultura vittoriana. Sul piano della saggistica, si segnalano i recenti “La felicità economica” (collana Il tuffatore) della consulente patrimoniale Maria Luisa Visione e “L’uomo elettromagnetico. Imparare a guarire partendo dalla concezione olistica” (a cura di Tjuna Notarbartolo, collana La camera del fuoco) del medico Vincenzo D. Esposito.
L’avventura di Marlin editore continua, alimentata da una costante dedizione, tra il pescespada del celebre “Il vecchio e il mare” e le peculiarità di un mestiere editoriale difficile ma affascinante, con la qualità come faro nel nome immortale di Hemingway.