scritto da Pasquale Petrillo - 23 Luglio 2024 08:57

Un femminicidio può essere colpa del Covid?

La Cassazione ha annullato la sentenza con la quale la Corte di assise di appello di Messina aveva confermato l’ergastolo per omicidio aggravato, già comminato in primo grado. Il motivo? Tutta colpa del Covid

foto Giovanni Armenante

Lorena Quaranta, studentessa di Medicina e prossima alla laurea, fu uccisa, per la precisione strangolata, dal compagno Antonio De Pace il 31 marzo del 2020. Commesso l’omicidio, De Pace avvertì le forze dell’ordine dopo aver tentato due volte il suicidio. I giudici, per questo femminicidio, condannarono De Pace all’ergastolo. Ora però la Cassazione ha annullato la sentenza con la quale la Corte di assise di appello di Messina aveva confermato l’ergastolo per omicidio aggravato, già comminato in primo grado. Il motivo? Tutta colpa del Covid. I giudici della Corte Suprema hanno ritenuto che la sentenza «non tiene conto della causa che ha provocato la condizione di agitazione». In altre parole,  la pandemia, che ha determinato lo stato di alterazione del De Pace. Indubbiamente in quel tempo eravamo un po’ tutti stressati dalla pandemia. Per i timori e le limitazioni imposte dalle misure di prevenzione. Questo, però, può costituire un’attenuante per un omicidio? E ancor più per uno dei delitti più odiosi com’è il femminicidio. In pratica, l’uccisione di una giovane donna la cui unica colpa era quella di convivere con il compagno sbagliato. A noi sembra proprio di no. Anzi, certe giustificazioni sono assurde e soprattutto pericolose. Ad ogni modo, sarà la Corte di assise di appello di Reggio Calabria a formulare ora il nuovo giudizio. Ferma restando, ovviamente, «l’affermazione della responsabilità dell’imputato». Speriamo che sia fatta giustizia e non sia accordata nessuna attenuante. E quindi nessuno sconto di pena.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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