Morti sul lavoro: un’insopportabile scia di sangue
Ciò non impedisce di pensare che simili incidenti non devono assolutamente accadere. In ogni caso, errore umano o meno, c'è una falla nel
L’incidente ferroviario di ieri in Piemonte, che ha provocato la morte di cinque operai, è incredibilmente assurdo e inaccettabile. Le nostre ferrovie sono dotate delle più sofisticate e moderne tecnologie per la sicurezza e il controllo a distanza della rete ferroviaria, eppure accadono simile disgrazie. Le indagini ci diranno quali sono le cause di questa tragedia. Molto probabilmente, perché solo questa sembra essere la spiegazione, si è trattato di un errore umano. Una dimenticanza. Un equivoco. Ciò non impedisce di pensare che simili incidenti non devono assolutamente accadere. In ogni caso, errore umano o meno, c’è una falla nel sistema di sicurezza che va eliminata. D’altra parte, nel nostro Paese il contributo di sangue dei lavoratori è troppo grande e non più tollerabile. Secondo quanto reso noto dall’Inail, nei primi sei mesi di quest’anno sono 450 i lavoratori che hanno perso la vita. Una carneficina. In pratica, 2,4 morti al giorno. Troppi. Una scia di sangue insopportabile. I nostri lavoratori si recano sul posto di lavoro come se andassero al fronte. A combattere una guerra, senza saperlo. Sempre l’Inail fa sapere che l’anno scorso i morti sul lavoro furono 1.091. Fatti i conti, quasi 3 morti al giorno. Come per i femminicidi e per altri drammatici fenomeni, ogni volta che accade una disgrazia si parla di provvedimenti più severi per contrastare questi tragici eventi. Parole al vento. Fa tutto parte di un triste rito. La sostanza delle cose, purtroppo, non cambia.