scritto da Pasquale Petrillo - 20 Giugno 2025 09:08

L’incredibile storia di Villa Pamphili

L'assassino si presentava come un regista e ora si scopre che addirittura nel 2020 aveva avuto dal nostro Ministero italiano della Cultura, al tempo guidato da Franceschini, un finanziamento in tax credit da 863 mila euro per un film che però non era mai uscito

foto Giovanni Armenante

La storia della donna e della bambina i cui cadaveri sono stati ritrovati alcuni giorni fa a Villa Pamphili a Roma diventa ogni giorno sempre più incredibile. La donna è stata identificata, grazie anche a «Chi l’ha visto», dalla madre. E’ il corpo di una giovane di 28 anni proveniente dalla Russia. Dalla città di Omsk, nella Siberia occidentale. Il suo nome è Anastasia Trofimova. Era a Malta per studiare l’inglese. Qui ha conosciuto il suo assassino. Un americano dalle tante identità. Tra i suoi nomi quello di Rexal Ford e Francis Kaufamann. A Roma la polizia aveva fermato la coppia nei giorni precedenti il ritrovamento dei corpi a Villa Pamphili. La donna era priva di documenti a quanto sembra, ma la polizia li aveva lasciati andare. Ben cinque pattuglie avevano intercettato la coppia e dopo i controlli non l’avevano segnalata malgrado a prima vista si trattasse di un codice rosso. Insomma, Anastasia e sua figlia avrebbero potuto salvarsi. L’assassino si presentava come un regista e ora si scopre che addirittura nel 2020 aveva avuto dal nostro Ministero italiano della Cultura, al tempo guidato da Franceschini, un finanziamento in tax credit da 863 mila euro per un film che però non era mai uscito. Finanziamento incassato poi nel 2023. Possibile? A quanto pare sì. Questa vicenda si commenta da sola e c’è poco da aggiungere. Nell’auspicio che qualcuno sia chiamato a rispondere di tanta negligenza e superficialità.

 

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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