L’attentato terroristico in Iran
Israele non ha nessuno interesse a soffiare sul fuoco. Una cosa è colpire eventualmente postazioni militari, obiettivi terroristici o strutture industriali legate alla produzione militare, altra cosa è un atto terroristico fino a se stesso
E’ assai comodo per il regime islamico di Teheran addossare ad Israele la responsabilità delle due esplosioni terroristiche a Kerman. In questo, gli israeliani sono il capro espiatorio perfetto. Odiati dal mondo musulmano ma fortemente impopolari se non proprio avversati ed osteggiati da buona parte dell’opinione pubblica mondiale, compresa quella dei paesi occidentali. Questo, ovviamente, non vuol dire che Israele sia di sicuro da escludere dai possibili ispiratori dell’atto terroristico, che è costato la vita a centinaia di iraniani. Tuttavia, la cosa appare improbabile. Israele non ha nessuno interesse a soffiare sul fuoco. Una cosa è colpire eventualmente postazioni militari, obiettivi terroristici o strutture industriali legate alla produzione militare, altra cosa è un atto terroristico fino a se stesso. D’altro canto, con il regime degli ayatollah hanno un conto aperto un bel po’ di gente. Tanto all’interno quanto fuori dall’Iran. Anche per questo sarà assai improbabile una ritorsione militare. Gli ayatollah minacciano, ma si guardano bene prima di scontrarsi con lo Stato ebraico. Almeno si spera.