La parabola della zizzania
E' il caso del convento di San Giacomo di Veglia nell’Alto Trevigiano, commissariato per contrasti interni

Altro che monaca di Monza! Ora anche tra le suore di clausura serpeggia la rivolta. E’ il caso del convento di San Giacomo di Veglia nell’Alto Trevigiano, commissariato per contrasti interni. La congregazione delle suore Cistercensi ha nominato badessa Martha Driscoll, 81 anni, con il compito di restaurare ordine e disciplina nel convento. Apriti cielo! La sostituzione della badessa Aline Pereira, 41enne, originaria dell’Amazzonia e laureata in Economia, ha indotto cinque monache a lasciare il convento. In pratica, una vera e propria fuga. In altre parole, le cinque suore di clausura hanno abbandonato il convento dei Santi Gervasio e Protasio a San Giacomo di Veglia, frazione di Vittorio Veneto, e sono andate a vivere in un’abitazione privata. Non solo. Tre di loro sono andate alla stazione dei carabinieri per spiegare i motivi del loro travaglio e della clamorosa decisione di allontanarsi dal convento. Insomma, una banale situazione di contrasti interni tra le religiose. Un vero peccato, visto che questa comunità monastica si autofinanzia producendo dal proprio vigneto più di novemila bottiglie di Prosecco, e a vendere Aloe, creme e miele. Oltre a curare iniziative per i bambini autistici e di sostegno alle donne vittime di violenza. In breve, una bella realtà. La zizzania, a quanto pare, ha avuto il sopravvento sulla concordia. Le suore coinvolte, nessuna esclusa, forse dovrebbero riflettere con umiltà e fede sulla parabola di Gesù della zizzania, presente nel Vangelo secondo Matteo. Potrebbe e dovrebbe tornare molto utile.