La finanziaria e i miracoli impossibili
In altre parole, anche per i paletti posti dall'Unione europea, in primo luogo andavano messi in sicurezza i conti pubblici. E questo è quello che questa finanziaria ha cercato di fare. Punto. Poi, all'orizzonte, restano irrisolti i problemi di sempre
Il Governo Meloni ha approvato la manovra finanziaria per il prossimo anno. Al solito, soddisfazione da parte della maggioranza. Attacchi, polemiche e delusioni da parte delle opposizioni. Niente di nuovo. E’ sempre stato così e non potrebbe essere altrimenti. L’impressione è che si poteva fare di più in qualche ambito, ad esempio con le banche e nella sanità, ma molto di più, in generale, non era poi tanto facile riuscire a realizzare. Va, al netto delle contrapposizioni politiche, sempre ricordato che siamo un Paese con un’enorme montagna di debiti accumulati negli ultimi trenta-quarant’anni, con una crescita bassa e una spesa pubblica molto sostenuta. In altre parole, anche per i paletti posti dall’Unione europea, in primo luogo andavano messi in sicurezza i conti pubblici. E questo è quello che questa finanziaria ha cercato di fare. Punto. Poi, all’orizzonte, restano irrisolti i problemi di sempre. Il disagio per le famiglie, per chi è economicamente più debole, per le imprese di qualsiasi dimensioni, e così via. Miracoli però non era possibile farli. E la Meloni, ovviamente, non li poteva fare e non li ha fatti.