scritto da Pasquale Petrillo - 15 Gennaio 2024 08:54

Il neonato abbandonato a Torino e la tutela della maternità

La normativa in materia è più che adeguata, ma occorre lavorare maggiormente nel garantire in concreto il massimo della tutela alla maternità. Anche per evitare che accadano ancora episodi come quello dell'altro ieri a Torino

foto Giovanni Armenante

Sembra impossibile che possa succedere ancora una cosa del genere nel nostro Paese. Eppure è successa. L’altro ieri è stato trovato un neonato abbandonato in un cassonetto alle porte di Torino. Non è il primo e forse non sarà neanche l’ultimo, ma possibile mai che ancora oggi si arrivi a tanto? Non osiamo immaginare neanche lontanamente cosa possa spingere una madre ad un gesto del genere. E non è neanche il caso di elevarsi a giudice. Tuttavia, un simile gesto resta disumano ed agghiacciante. A maggior ragione oggi, che è consentito alla madre di non riconoscere il bambino e di lasciarlo nell’ospedale in cui è nato. Non solo. Se la madre vuole restare nell’anonimato la dichiarazione di nascita è fatta dal medico o dall’ostetrica. In questi ultimi anni, per prevenire il fenomeno dell’abbandono traumatico del neonato, molte regioni italiane hanno promosso campagne informative al riguardo. Evidentemente non basta. Occorre forse fare di più in termini di comunicazione. Così come maggiori e più concreti interventi di tipo sociale, economico e psicologico a favore delle donne in attesa. In sintesi, la normativa è più che adeguata, ma occorre lavorare maggiormente nel garantire in concreto il massimo della tutela alla maternità. Anche per evitare che accadano ancora episodi come quello dell’altro ieri a Torino. La maternità è un evento straordinario. Per la donna, ma anche per la società. E straordinariamente bello deve sempre essere. Per tutti.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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