Nel Pnrr sono previsti 2,5 miliardi di euro per il dissesto idrogeologico, ma finora non è stato speso neanche il becco di un quattrino. Si tratta di opere ingegneristiche di contenimento come le vasche di laminazione, le casse di espansione, il dragaggio di fiumi, il contenimento dei cigli franosi. Di queste opere il nostro Paese ha estremamente bisogno. La tragedia di Ischia ce lo ha ricordato appena una settimana fa. Sembra che tutto sia invece in alto mare. Manca una pianificazione centrale degli interventi da fare, così come a livello regionale. A quanto si è capito su questo versante c’è molta confusione e fin troppe difficoltà. Il rischio è che questi quattrini non si spenderanno in tutto o in larga parte entro il 2026. Sarebbe commesso, in questo caso, il più grave delitto rispetto al nostro territorio.
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