De Luca, il Pd e il terzo mandato
Ci sono diverse vicende giudiziarie che vedono coinvolti esponenti del pd campano. Un motivo in più per un ricambio nelle stanze del potere regionale. Una ragione in più per bocciare l'ipotesi del terzo mandato così cara a De Luca

Carabinieri e Guardia di finanza, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, hanno eseguito ieri mattina 36 arresti domiciliari. L’operazione ha riguardato le province di Salerno, Napoli e Caserta. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, falso in atto pubblico e autoriciclaggio. Tra gli arrestati vi è anche il tesoriere del Pd campano, il commercialista Giuseppe Salvati. L’accusa è di far parte di una organizzazione che, attraverso false attestazioni di lavoro, corruzione di pubblici ufficiali e dietro pagamento da parte dei beneficiati, avrebbe consentito ad almeno duemila extracomunitari di ottenere titoli di ingresso in Italia. Il Pd lo ha immediatamente sospeso. Tuttavia, le accuse vanno provate. Non è affatto da escludere che Salvati, così come gli altri arrestati, non dimostri la propria estraneità ai fatti che gli sono contestati. Resta lo scalpore, però. Così come la sensazione che il sistema politico che fa capo al governatore De Luca incominci a scricchiolare. Ci sono, infatti, diverse vicende giudiziarie che vedono coinvolti altri esponenti del pd campano. Un motivo in più per un ricambio nelle stanze del potere regionale. Una ragione in più per bocciare l’ipotesi del terzo mandato così cara a De Luca.