scritto da Nino Maiorino - 14 Novembre 2022 07:23

San Martino…

… col suo vino e le sue lanterne

Non ho motivo di crucciarmi se confesso che per me l’11 novembre, festa di San Martino, appena celebrata pochi giorni fa, è stata sempre la festività celebre per la indimenticabile poesia di Giosuè Carducci, e per la spillatura delle botti nelle quali sono conservati i vini prodotti nelle ultime settimane.

Carducci festeggiò le due cose con la sua celebre poesia che, per la sua brevità, mi piace riportare.

La nebbia a gl’irti colli

piovigginando sale,

e sotto il maestrale

urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo

dal ribollir de’ tini

va l’aspro odor de i vini

l’anime a rallegrar.

Gira su’ ceppi accesi

lo spiedo scoppiettando:

sta il cacciator fischiando

sull’uscio a rimirar

tra le rossastre nubi

stormi d’uccelli neri,

com’esuli pensieri,

nel vespero migrar.

Prima di oggi non avevo mai saputo che questa festa si celebra in tutta l’Europa ed è gradita specialmente ai bambini i quali realizzano delle splendide lanterne dedicate al santo.

Sappiamo bene come tante persone siano legate alle tradizioni e fanno di tutto per tramandarle ai propri figli affinché le si portino avanti.

La stessa cosa accade ogni anno l’11 di novembre, in occasione dei festeggiamenti in onore di San Martino.

Per festeggiare il santo, i bambini di diverse nazioni europee preparano delle lanterne personalizzate e decorate.

Praticamente, nel mentre gli adulti festeggiano il santo anche spillando le botti, i bambini lo fanno costruendo le lanterne.

Sacro e profano abilmente miscelato!

Una tradizione che ha tantissimi anni e che ha trovato origine probabilmente nei paesi nordici prima di diffondersi in tutta Europa, Italia compresa.

Vediamo da dove proviene questa tradizione delle lanterne e come fare per prepararne una.

Il santo che si festeggia l’11 di novembre ci ricorda Martino di Tours, vescovo cristiano del IV secolo. Figlio di un veterano di guerra, si arruolò da giovane nell’esercito romano.

Un giorno vide un mendicante infreddolito e, provando pietà per lui, decise di tagliare a metà il suo mantello per donarglielo.

La tradizione racconta che in quel momento la pioggia cessò lasciando posto al sole.

Nei giorni successivi, gli apparve in sogno Gesù, e questo episodio lo convinse a diventare cristiano e ad abbandonare l’esercito romano, iniziando così a viaggiare per convertire i pagani al cattolicesimo.

Nel 371 d.C. divenne vescovo di Tours, compì numerosi miracoli e morì l’8 novembre del 397 d.C., anche se il funerale venne celebrato l’11, data della ricorrenza a lui dedicata.

Ma da cosa deriva la tradizione delle lanterne? A quanto pare tutto ha a che fare con il funerale di San Martino. In quell’occasione numerosi fedeli accompagnarono la salma con luci e lanterne.

Da lì è partita la tradizione dei bambini che, in occasione dell’11 novembre, preparano le sfiziose e personalissime lanterne.

Una tradizione molto sentita soprattutto nei paesi nordici.

In Olanda i bambini vanno di porta in porta cantando e portando le lanterne per poi ricevere una sorpresa in ogni casa che visitano.

In Germania le lanterne vengono preparate a scuola o all’asilo, poi i bambini si riuniscono in strada cantando e camminando come in processione.

Anche nel nostro paese la tradizione della lanterna di San Martino è sentita. Numerose scuole preparano insieme le lanterne e in alcuni paesi si organizzano feste popolari in onore del santo.

Per chi vuole realizzare una lanterna di San Martino, ecco alcuni suggerimenti utili.

Esistono vari modi per costruirla.

Possiamo farlo con dei barattoli di vetro, il feltro o, per i più creativi, con della cartapesta o una bottiglia di plastica.

Il metodo più semplice è quello con barattoli di vetro.

La prima cosa da fare è procurarsi un barattolo. Se non c’è in casa possiamo acquistarlo nei negozi di oggettistica o utilizzare un porta candela.

La personalizzazione dev’essere frutto della fantasia. Armiamoci di carta velina, tempere, colla e iniziamo a decorare la lanterna a nostro piacimento. Al termine non dimentichiamo ovviamente di inserire all’interno una candela da lasciare accesa tutta la notte.

Altro materiale per creare una lanterna di San Martino è il feltro.

Procuriamoci dei fogli di feltro colorato e tagliamone 12 rettangoli, tutti uguali.

Pieghiamo ogni rettangolo a metà e con le forbici, ed eseguiamo un taglio lungo il bordo piegato, usando ago e filo per unire le parti della lanterna avendo cura di realizzare anche il manico. Il consiglio è di realizzarne di diversi colori e unire poi pezzi con un filo.

Una lanterna di San Martino è realizzabile anche con bottiglie di plastica che rappresenta anche un ottimo metodo di riciclo.

Oppure in carta, abbinando i vari colori.

Insomma c’è davvero l’imbarazzo della scelta per costruire una originale lanterna di San Martino.

In conclusione, preparare una lanterna di San Martino è più semplice e meno costoso che preparare una zucca di Halloween, e il risultato è ugualmente piacevole.

Provare per credere.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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