Questa che è appena iniziata è una settimana importante per due avvenimenti ai quali siamo avvezzi: l’arrivo della primavera, e il ritorno dell’ora legale.
L’entrata della primavera viene comunemente celebrata il 21 marzo, ma non è sempre cosi, perché l’equinozio primaverile, come quello autunnale, sono eventi astronomici legati alla rotazione della terra. Quello primaverile cade tra il 19 e il 21 marzo, quest’anno avviene alle ore 22,24 del 20 marzo.
Indubbiamente è un evento importante, ma non ardentemente atteso in quanto, anno dopo anno, l’inverno si fa sempre meno sentire, almeno nelle nostre zone il freddo invernale di una volta è quasi scomparso, e tantissimi sono preoccupati per questo, in quanto ciò sta a dimostrare come le condizioni climatiche siano drammaticamente mutate, anche per colpa della violenza che la popolazione mondiale ha fatto alla natura, che si è vendicata in questo modo; tutti dicono che l’anno 2022 è stato il più caldo di sempre, speriamo che il primato non passi al 2023.
Ma, nel mentre non possiamo intervenire sull’inizio delle stagioni e, purtroppo, nemmeno sui mutamenti climatici, sui quali occorre una intesa globale dei paesi industrializzati, possiamo farlo sull’altro evento che pure questa settimana si celebra, e cioè il passaggio dall’ora solare all’ora legale, che quest’anno avviene nella notte tra sabato 24 e domenica 25 marzo; alle ore 2:00 le lancette degli orologi vanno spostate di un’ora e portate sulle ore 3:00, per gli apparecchi elettronici collegati internet la modifica dell’orario avverrà automaticamente; quella notte dormiremo un’ora in meno.
Il cambio dell’ora avviene solitamente in orario notturno per arrecare meno disagio possibile ai trasporti che, di notte, effettuano meno tratte.
Ma per i privati non è necessario attendere le ore 2:00 di notte, possono farlo in qualsiasi momento, magari prima di andare a dormire.
L’ora legale è in vigore dal 1966, ma venne introdotta per la prima volta dal 1916 al 1920, per esigenze belliche (il nostro paese era impegnato nella Prima Guerra Mondiale).
Successivamente venne utilizzata negli anni dal 1942 al 1948, per esigenze belliche e della prima ricostruzione postbellica e poi dal 1966 in avanti.
La introduzione dell’ora legale nel 1966 è legata al conseguimento di un risparmio energetico.
Risparmiare un’ora di energia al giorno per circa sette mesi è importante: la Società Terna, che gestisce la rete elettrica nazionale, ha calcolato che nell’anno 2022 l’ora legale ha comportato un risparmio energetico di 420 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 150.mila famiglie, per un totale di
190 milioni di euro grazie a minori consumi: quindi i risparmi ci sono davvero.
Inoltre vengono ridotte anche le emissioni carboniche di circa 200 mila tonnellate in un anno, per effetto del minore ricorso all’utilizzo del gas.
Si è tanto discusso, anche negli anni scorsi, sull’abolizione del passaggio dall’ora solare a quella legale ma, ad oggi, il Governo, nonostante una nutrita fascia della popolazione favorevole, non si è pronunciato in merito, ragion per cui è prevedibile che nella notte tra sabato 29 ottobre e domenica 30 ottobre si tornerà l’ora solare: le lancette degli orologi saranno spostate di un’ora indietro, dalle 3:00 di notte alle 2:00, regalandoci un’ora in più di sonno.
Dati gli esorbitanti aumenti delle bollette di luce e gas, si cercano soluzioni per risparmiare, in attesa che l’ora legale resti tutto l’anno, come in molti si augurano.
Ma come poter “sopravvivere” ai rincari? Sono tante le proposte avanzate. C’è chi vorrebbe spegnere l’illuminazione stradale, chi propone la dad obbligatoria nei fine settimana, chi vuole che le attività commerciali abbiano un orario ridotto.
A tutto questo, una soluzione semplicissima c’è ed è indicata in una petizione su Change.org, che in poche settimane ha già superato le 250mila firme.
Consiste nell’istituire l’ora legale tutto l’anno, quindi evitando lo spostamento delle lancette indietro di un’ora a fine ottobre, in modo da assicurarsi un’ora di luce naturale in più ogni giorno nel pomeriggio, svegliandosi prestissimo al mattino per i prossimi mesi.
Il cambio orario continua a far parlare e in molti sono titubanti all’idea che l’ora legale possa restare in vigore tutto l’anno. Tra gli scettici, i membri della Società Italiana di Endocrinologia.
Secondo Annamaria Colao, Presidente Sie e Ordinario di endocrinologia all’università Federico II di Napoli, il nostro organismo, di sera, necessita del buio per produrre melatonina e garantirsi ungiusto riposo notturno.
Ma i pareri sono, come di consueto, discordanti.
Secondo uno studio condotto dall’ENEA, sulla base delle attuali tariffe elettriche, l’adozione dell’ora legale permanente porterebbe a risparmi diretti in bolletta per 382 milioni di euro grazie a minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh. Un risultato che potrebbe fare la differenza, soprattutto in un momento in cui risparmi energetici e sostenibilità ambientale sono temi sempre più centrali.
A sostegno dell’ora legale per tutto l’anno interviene il presidente della Sima – Società Italiana di Medicina Ambientale,Alessandro Mianiche dichiara: “L’abbandono del doppio cambio orario annuale farebbe cessare anche i piccoli disturbi di alterazione del ritmo circadiano (sonno/veglia, n.d.r.) che oggi sperimentiamo nel passaggio da ora solare a ora legale e viceversa, con effetti benefici sulla salute dei cittadini”.
Tant’è che la SIMA ha recentemente chiesto al Governo Meloni di impegnarsi per arrivare in Italia all’abbandono definitivo dell’ora solare, adottando l’orario legale tutto l’anno.
Secondo Sima, questa scelta potrebbe avere numerosi benefici per la salute e l’ambiente.
Anche il Codacons si trova in accordo con Sima, e infatti dichiara: “Da circa 20 anni chiediamo di eliminare il passaggio da ora legale a ora solare, e in base ai nostri sondaggi l’80% dei cittadini italiani si dice contrario al cambio delle lancette dell’orologio da eseguire due volte l’anno”
A nostro avviso entrambe sono tesi rispettabili ma superabili; l’organismo umano si abitua facilmente ai mutamenti, tant’è che, a parte l’ora di sonno che si perde passando dall’ora solare quella legale, dopo due o tre giorni ha già superato l’iniziale disagio.
E i consistenti vantaggi economici e ambientali non vanno sottovalutati.