Nuovo tentativo di truffa con falsa e-mail dell’Agenzia delle Entrate
Dal sito di tutto rispetto “Money.it” ci giunge la notizia di un nuovo tentativo di truffa posto in atto avvalendosi del logo dell’Agenzia delle Entrate.
L’allarme è partito il 25 settembre dalla stessa che ha allertato gli utenti su tale ulteriore attività truffaldina online con e.mail che segnalano irregolarità fiscali: il fine ultimo è quello di carpire i dati personali con un tentativo di phishing suddiviso in fasi.
Infatti la truffa, questa volta, si svolge in più tempi: i truffatori prima fanno un sondaggio su singoli nominativi, per vedere se il malcapitato abbocca, nel qual caso passano alle fasi successive.
Se non si presta abbastanza attenzione a quello che si riceve e a quello che si legge le possibilità di cadere nella trappola aumentano.
La prima fase della truffa è rappresentata da una falsa e.mail, che ha come mittente un indirizzo che non appartiene all’Agenzia delle Entrate, in cui viene chiesto alla vittima di esaminare un documento allegato che contiene l’illustrazione di una presunta irregolarità fiscale.
Già qui il malcapitato dovrebbe allertarsi, visto che pur essendo il mittente “Servizio Amministrativo Agenzia delle Entrate”, l’indirizzo email non corrisponde neanche lontanamente a uno di quelli della stessa.
Questo è il primo segnale di allarme.
A firmare il documento è un fantomatico “Capo del Servizio Accertamenti Fiscali”, un ruolo che non esiste nell’amministrazione finanziaria e questo dovrebbe essere un ulteriore campanello di allarme.
Il documento allegato alla missiva contiene loghi dell’Agenzia delle Entrate e in esso sono elencate le presunte infrazioni di cui il contribuente si sarebbe macchiato; per mettersi in regola il destinatario viene invitato a contattare, entro cinque giorni, l’Agenzia delle Entrate all’indirizzo riportato nel documento che, però, ha dominio @outlook.com.
Se la vittima, credendo a quello che ha letto, risponde contattando l’indirizzo indicato, riceverà una seconda e.mail, anche questa volta da un indirizzo che non appartiene all’Agenzia delle Entrate, caratterizzata da un senso di urgenza maggiore rispetto alla precedente.
Questa secondo messaggio sembra anche ancora più ufficiale visto che il mittente è ENRICO MARIA RUFFINI (il direttore dell’Agenzia delle Entrate), ma anche questa volta l’indirizzo associato non corrisponde assolutamente a uno di quelli ufficiali dell’Agenzia.
Altre cose da considerare in questo secondo messaggio sono che nel campo dell’oggetto si trova “Corrispondenza confidenziale – Documento da esaminare e riscontro atteso” e, nel campo testo, viene chiesto di esaminare il file pdf allegato e poi di dare riscontro in tempi molto brevi.
Anche in questa e.mail, sono inseriti i loghi e il riferimento dell’Agenzia delle Entrate e del suo direttore, ma se si guarda attentamente la missiva si comprende subito che c’è qualcosa che non va, prima fra tutte l’indirizzo, visto che l’Agenzia delle Entrate contatta sempre da indirizzi e.mail riconoscibili.
Ma chi ha un tantino di esperienza amministrativa nota immediatamente che il testo ha molte lacune, come sgrammaticature, carenza di conseguenzialità, e dà fretta.
L’oggetto del documento è “Proposta di definizione bonaria delle infrazioni” e in esso, oltre all’elenco delle sanzioni potenziali a cui la vittima potrebbe essere esposta, c’è la proposta di pagamento di un importo di 30.000,00 euro, cifra che può variare da caso a caso.
Nel file è presente, inoltre, anche un elenco dei vantaggi nell’accettare la proposta di definizione bonaria delle infrazioni e la richiesta di comunicazione dei propri dati personali (cognome, nome, indirizzo postale, numero di telefono) che potrebbero, con molta probabilità, essere successivamente utilizzati per altri tentativi di frode.
Se si trasmettono i propri dati, come richiesto nel file Pdf, si potrebbe essere contatti telefonicamente o via Sms da un falso operatore dell’Agenzia delle Entrate o si potrebbe essere contattati nuovamente via e.mail.
Ovviamente, chiunque, prima di pagare un importo così elevato, dovrebbe informarsi tramite un commercialista o fiscalista, oppure contattare il più vicino ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate per comprendere la veridicità di quanto ricevuto: e qui si scoprirebbe che si tratta di una truffa.
Va ancora una volta specificato che l’Agenzia delle Entrate disconosce questa tipologia di messaggi, rispetto ai quali si dichiara totalmente estranea e raccomanda di non cliccare sui link in e.mail, di non fornire dati personali in occasione di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni e di non ricontattare assolutamente il mittente di tali comunicazioni.
Per non appesantire questo contenuto, omettiamo di inserire i testi delle false comunicazioni, segnalando ai nostri lettori che, se hanno interesse a leggerli, possono mettersi in contatto via internet cliccando sul link
Il nostro suggerimento, comunque, è di mettersi immediatamente in contatto con il proprio fiscalista o con la più vicina filiale della l’Agenzia delle Entrate.