scritto da Nino Maiorino - 29 Febbraio 2024 07:21

Napoli, la leggenda del fantasma goloso

Non c’è da spaventarsi, è solo una bambina!

Napoli è un pozzo senza fondo di storielle, leggende e misteri, basta cercarle, anche girando per la città, fermandosi nelle strade a parlare con la gente, familiarizzare con le persone di una certa età: i giovani vanno sempre di fretta (ad eccezione di quelli che nelle strade bivaccano perché non hanno nulla da fare) e non conoscono le storie passate come i nostri genitori o inostri nonni.

Ci ha colpito una leggenda che riguarda il Caffè Gambrinus, il famoso caffè storico che guarda i lati della Galleria Umberto I e del Teatro San Carlo, attraverso Piazza Trieste e Trento, al centro della quale c’è la famosa Fontana del carciofo, che sembra un’opera antica, ma è solo del 1956 e fu voluta da Achille Lauro allora Sindaco di Napoli; è così chiamata perché al centro degli zampilli ha un carciofo.

Si narra che, in prossimità delle feste natalizie, nello storico Caffè napoletano, compaia il fantasma di una bambina che, felice e sorridente, saltella tra i tavolini del bar in cerca di torrone.

In verità a Napoli tanti sono i fantasmi che gironzolano tra i vicoli e negli antichi palazzi, e molti di loro hanno storie tragiche e travagliate, alcuni sono figure spettrali, con conti in sospeso o vittime di morti atroci, che terrorizzano i passanti.

Ma il fantasma della bambina del Gambrinus è atipico, perché non spaventa.

 

Tutti conoscono il famoso bar che si affaccia sulla meravigliosa piazza Trieste e Trento, aperto dall’imprenditore Vincenzo Apuzzo nel 1860.

Frequentato dalla élite napoletana, in poco tempo divenne il più importante caffè della città.

Arredato in stile Liberty, al suo interno sono esposti quadri e statue del 1800 realizzati da importanti artisti.

Nelle sue sale si sono fermati tanti personaggi illustri tra cui Benedetto Croce, Matilde Serao, Totò, i fratelli De Filippo, Oscar Wilde e Gabriele D’Annunzio.

Ancora oggi è uno dei luoghi più frequentati sia dagli intellettuali che dai turisti, ma non tutti i clienti che vi sostano conoscono la leggenda della bambina che ogni novembre, nei laboratori del piano interrato del Gambrinus, compare vestita con abiti tipici del primo Novecento.

Per questo motivo la sua morte la si fa risalire proprio a quel periodo.

Felice e sorridente, la piccola saltella tra i tavolini del bar in cerca di dolcetti da rubare ai clienti.

Il suo dolce preferito è il torrone, motivo per il quale la bimba ricompare in quel particolare periodo dell’anno: in prossimità delle feste natalizie, precisamente a Novembre.

In questo periodo, infatti, nel laboratorio del bar si iniziano a preparare i torroni che verranno poi venduti e serviti ai tavolini.

I gusti del piccolo fantasma potrebbero non essere casuali.

Pure la frutta secca è considerata, infatti, il cibo preferito dai defunti: durante le feste è tradizione lasciarla sulle tavole per far banchettare anche i cari antenati.

E, come tutti sanno, i torroni tipici napoletani sono proprio a base di frutta secca (noci, mandorle e nocciole), quindi la pietanza ideale per una defunta golosa.

Il piccolo fantasma, proprio perché non si appalesa al pubblico, gironzola tra i tavoli ai quali sono seduti gli avventori, e sottrae dai loro piatti i pezzi di torrone.

Diversi sono i tour esoterici che coinvolgono la città di Napoli e che fanno tappa proprio al Gambrinus, ma non tutti conoscono la leggenda della famosa bimba golosa di torrone.

Qualcuno l’ha mai vista?

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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