Cava de’ Tirreni, i portici… luogo dell’incontro
Cava de' Tirreni, i portici... luogo dell'incontro
Ho letto da qualche parte che “qualcosa di nuovo è possibile solo se ci muniamo di una nuova filosofia e di una nuova teologia”.
La filosofia è l’amore per la sapienza, la teologia è il discorso su Dio.
Sapienza e Divinità, amore e discorso, rappresentano la nostra dualità: siamo divisi tra ciò che la ragione ci suggerisce e ciò che la divinità ci propone, tanto è vero che tutti siamo un miscuglio di carne e spirito, di mistiche elevazioni e rovinose cadute; siamo perennemente in conflitto tra l’amore e le parole: infatti non sempre riusciamo a trovare le parole giuste per raccontare i nostri sentimenti.
Dove abita allora la possibilità di creare e vivere il nuovo che tutti desideriamo? Penso che abiti nella capacità di ascoltarsi e ascoltare, di guardare ed essere guardati.
I nostri portici aiutano questa operazione: permettono di guardare, incontrarsi, parlarsi anche quando è cattivo tempo; è come se la storia avesse reso noi cavesi idonei non tanto allo struscio di rito, ma quanto alla capacità di incontrarsi nonostante tutto; ci danno la possibilità di uscire dalle nostre case anche quando il meteo dice il contrario… e quando si incontra qualcuno è sempre stupendo, arricchente, potentemente evocativo di emozioni, sentimenti, ricordi, passioni.
E questa cosa è bellissima, non credete?