Quelli del sì, le piccole imprese a Milano per lo sviluppo dell’Italia
Il 13 dicembre le piccole imprese si riuniscono a Milano per dire sì allo sviluppo dell’Italia. Da tutto il Paese, i piccoli imprenditori raggiungeranno il capoluogo lombardo per mandare un messaggio chiaro e positivo: siamo ‘Quelli del sì’ che vogliono mandare avanti l’Italia in Europa e nel mondo, siamo quelli che, dopo gli immani sforzi per uscire dalla crisi, vogliono continuare a produrre ‘valore artigiano’ e a rimanere nel gruppo di testa delle imprese competitive europee.
La manifestazione è organizzata da Confartigianato per dire al Governo e alle istituzioni che il futuro non si ferma, che indietro non si torna, che bisogna ascoltare la voce delle imprese e servono politiche a sostegno del mondo produttivo rappresentato per il 98% da artigiani, micro e piccoli imprenditori.
Perché lo sviluppo delle imprese è lo sviluppo del Paese.
Negli spazi del MiCo, Milano Convention Centre, centinaia di imprenditori di tutta Italia riuniti sotto le bandiere di Confartigianato diranno tanti sì che sono altrettanti incitamenti a realizzare le condizioni per lo sviluppo. A cominciare dagli investimenti nelle infrastrutture materiali e immateriali indispensabili per far muovere il Paese.
Sì, quindi, a efficaci collegamenti nazionali e internazionali, alle grandi opere strategiche per far viaggiare le persone e le merci. Sì a reti e connessioni per il trasferimento dei dati e della conoscenza. Sì anche ad una pubblica amministrazione che funzioni e sia attenta alle esigenze dei cittadini. Sì ad un mercato del lavoro che valorizzi il merito e le competenze incrociando le necessità competitive delle imprese. Sì ad una giustizia civile rapida ed efficiente. Sì all’Europa con l’euro moneta comune.
Il 13 dicembre, a Milano, appuntamento con le piccole imprese che vogliono continuare a fare grande l’Italia, a creare reddito, occupazione, benessere economico e sociale.
La manifestazione di Confartigianato è annunciata da una campagna di comunicazione su quotidiani, circuiti radiofonici e social media. (fonte Confartigianato)