scritto da Nino Maiorino - 29 Ottobre 2022 07:51

Ora solare, quanto mi costi!

Nonostante da più parti si sia spinto per lasciare l’ora solare per tutto l’anno (anche noi di Ulisse qualche settimana ci siamo uniti al coro) pure quest’anno tra sabato 29 e domenica 30 ottobre si tornerà all’ora solare e le lancette dovranno essere spostate indietro di un’ora.

Ma l’ora di sonno in più ci costerà cara in quanto avremo un’ora di luce naturale in meno nei prossimi cinque mesi e questo influirà sui consumi elettrici.

Il dibattito sulla convenienza o meno dell’alternanza tra ora solare e legale va avanti da anni, ancor prima che il problema energetico diventasse dell’attuale primaria importanza.

La Unione Europea tempo fa ha deciso di rimuovere l’obbligatorietà dell’alternanza per gli Stati membri, demandando a ogni singolo paese una autonoma decisione. Bene avrebbe fatto se si fosse impegnata di più, emanando una direttiva precisa che avesse influito sulla volontà dei singoli stati.

Lo ha fatto dopo una consultazione pubblica avvenuta tra luglio e agosto 2018, con la quale l’84% dei votanti espresse voto favorevole alla abolizione dell’obbligo per i vari Paesi membri di passare da un’ora all’altra due volte all’anno.

Entro la fine del 2021 ogni Stato avrebbe dovuto decidere se passare per sempre all’ora solare o legale, purtroppo al momento nessuno dei paesi dell’unione ha legiferato in merito e in pochi hanno dichiarato le loro intenzioni.

Si continua a giocare sull’ambiguità, a tirare a campare, e la bolletta elettrica continua a crescere.

Pure l’Italia ha chiesto all’Europa di non decidere lasciando le cose come stanno, esattamente come 56 anni addietro, quando fu introdotta l’ora legale, che allora aveva il solo scopo di avere maggiori benefici nei mesi estivi.

Se l’ora legale venisse mantenuta tutto l’anno, come chiedono a gran voce le Associazioni dei consumatori, il risparmio in termini di consumi energetici e, di conseguenza, anche in bolletta, sarebbe sostanziale.

A dirlo sono i numeri; prendendo in esame quelli di Terna che lo scorso anno ha analizzato i consumi nei 7 mesi in cui è stata in vigore l’ora legale, ovvero dal 27 marzo al 30 ottobre, il nostro paese ha risparmiato circa 190 milioni di euro. Questo soprattutto grazie ad un minor consumo dell’energia elettrica stimata in 420 milioni di chilowattora in meno.

“Terna – Rete Elettrica Nazionale S.p.A.” è la società italiana che gestisce delle reti di trasmissione dell’energia elettrica attraverso linee elettriche in alta tensione di circa 75.mila km.

420.milioni di kilowattora in meno rappresentano il fabbisogno energetico di 150mila famiglie.

Secondo un’indagine del Centro Studi di Conflavoro-Pmi, mantenere l’ora legale farebbe risparmiare fino a 2,7 miliardi di euro nel 2023 sui consumi dell’elettricità.

L’esempio fatto dal Centro Studi è molto semplice: prendiamo ad esempio una città come Roma, dove nel giorno più corto dell’anno il sole tramonta alle 16.42, con l’ora legale tramonterebbe alle 17.42; è vero che l’alba dello stesso giorno verrebbe spostata alle 8.34, anziché alle 7.34, ma il risparmio con un’ora di luce in più il pomeriggio sarebbe notevole, considerato che di mattina i consumi non sono molto elevati.

“È facile intuire come si ritarderebbe l’uso della luce artificiale in un momento in cui la gran parte delle attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento, generando così un risparmio in termini di consumi e, conseguentemente economici” si legge nella nota di Conflavoro.

Ma l’ora di luce in più avrebbe benefici anche sull’ambiente, considerato che meno consumi equivalgono a meno produzione di CO2 stimata in circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera in meno.

In particolare la richiesta di lasciare l’ora legale tutto l’anno, o almeno lasciarla in vigore qualche mese in più, arriva anche dalla “Società italiana di medicina ambientale – Sima” e da “Consumerismo no profit”, attraverso un appello al governo pubblicato sulla prestigiosa rivista Lancet regional heatlh Europe: gli esperti vorrebbero che si spostasse il passaggio all’ora solare rinviandolo almeno di un mese.

L’appello al governo, pubblicato sulla rivista Lancet, nasce da una petizione su “Change.org” che ha raccolto quasi 60mila firme, chiedendo di prorogare l’ora legale di un mese in Italia. Si ricorda come un caso del genere si è già registrato negli Stati Uniti nel 2007, con una proroga di quattro settimane e un conseguente risparmio energetico.

Secondo i calcoli fatti dai proponenti, l’abolizione dell’ora solare potrebbe portare a un risparmio da 500 milioni di euro l’anno per il minor utilizzo dell’illuminazione elettrica; l’appello è stato firmato anche da esponenti istituzionali come il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Con l’ora legale tutto l’anno si consumerebbe meno gas ed elettricità, con un conseguente guadagno anche per i conti delle famiglie e dello Stato.

Proprio per questo motivo, con la crisi energetica in atto, il passaggio dall’ora legale a quella solare avrebbe potuto anche essere rinviato o cancellato fin da quest’anno.

Secondo un’analisi del Centro studi di Conflavoro-Pmi, se si mantenesse l’ora legale tutto l’anno si avrebbe un risparmio da 2,7 miliardi di euro per il 2023 sui consumi elettrici. Un diverso calcolo è stato effettuato da Terna, secondo cui nei primi sette mesi del 2022 con l’ora legale in vigore sono stati risparmiati 420 milioni di kilowattora e sono state più di 200mila le tonnellate di Co2 non immesse.

In conclusione, tutti concordano sui grandi benefici che deriverebbero dal mantenimento dell’ora legale per l’intero anno, o almeno l’allungamento della stessa di qualche mese, ma la politica, come a solito, nicchia.

E ormai almeno per quest’anno si torna all’ora solare, speriamo che il prossimo anno cambi qualcosa e le nostre Istituzioni finalmente decidano.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

Una risposta a “Ora solare, quanto mi costi!”

  1. 29.10.2022 – By Nino Maiorino – Nella prima riga dell’articolo c’è un errore: “Nonostante da più parti si sia spinto per lasciare l’ora solare per tutto l’anno”, ho scritto “ora solare” invece di “ORA LEGALE”. Chiedo scusa.

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