LIBRI & LIBRI Il mondo femminile di Tess
Che cos'è era una donna fuori dal matrimonio? Che cos'era una donna rinnegata da un uomo che non lo amava più? Che cos'era una donna che metteva a rischio l'onore del marito?

A volte bisogna tornare indietro per capire cosa sta succedendo nel mondo femminile.
Noi lo faremo attraverso Tess D’Urberville, un personaggio del romanzo di Thomas Hardy pubblicato nel 1891, dedicato ad una figura femminile della metà dell’800. Il romanzo fu censurato e poi pubblicato a puntate su un quotidiano del tempo e poi in tre volumi a fine 1892.
Tess vive a Marlott (Wessex XIX secolo) una regione dell’Inghilterra che a quel tempo conservava una natura molto selvatica e sfidante per gli esseri umani che intendevano viverci. Ed è proprio quella natura, di cui è permeata la sua narrazione simbolica, che Hardy mette in primo piano. A mio parere è l’elemento più originale coinvolgente della scrittura di Thomas Hardy, quello che rende alcuni personaggi così poetici da poter sopravvivere di per sé, fuori dalla narrazione del romanzo.
In fondo non c’è da meravigliarsi, pensando al fatto che fosse anche uno scrittore di poesia e come sa fare solo un vero poeta, le parole non sono mai insieme per il loro significato, ma per l’emozione e il senso umano che si trascinano dietro, a volte senza volere di chi scrive.
Questo romanzo è un classico, come si usa dire, molto famoso e io posso aggiungere poco per parlarvi della bellezza della storia e della capacità di coinvolgere.
Quello che invece può essere interessante è la riflessione che mi ha portato, come dicevo poc’anzi sul mondo femminile. Sarà perché ci riflettiamo un po’ tutti in questo periodo, pensando ai femminicidi. Allora questa figura così classica, Tess (ovvero Teresa) mi ha portato in evidenza i cambiamenti veloci che sono avvenuti in Occidente nello scorrere del 900 fino ad oggi. Questi cambiamenti non potevano immaginarli nel XIX secolo, quando Thomas Hardy che era considerato dalla morale vittoriana scandalosa, perché era è stato uno dei pochi scrittori a parlare dei rapporti sessuali tra uomo e donna. Hardy ha portato in questo in evidenza un aspetto che serve alla nostra riflessione, in altre parole il valore delle figure femminili nelle società patriarcali. Scopriamo attraverso dettagli minuti della narrazione che le donne, né sessualmente né socialmente, erano riconoscibili all’interno di un significato che non facesse riferimento alla storia dell’uomo che avevano a fianco.
Che cos’è era una donna fuori dal matrimonio? Che cos’era una donna rinnegata da un uomo che non lo amava più? Che cos’era una donna che metteva a rischio l’onore del marito?
Queste domande non sono superate nemmeno nella nostra epoca storica ma ci sono molti cambiamenti in corso. Cambiamenti che portano a tutti nella stessa direzione: le donne richiedono il riconoscimento di una personalità autonoma non a chiacchiere ma nelle scelte. Le donne non vogliono più piacere a un uomo, come succedeva a Tess che arriva a uccidere per salvare l’onore del marito, vogliono scegliere l’uomo che piace a loro. Un uomo che conosca il significato della parola “rispetto” e che riconosca dignità e legittimità alle loro scelte.
Ecco sembrano semplici osservazioni, che facciamo tutti i giorni e invece costituiscono un salto sociale da primato olimpionico, che molti uomini strozzano in un volo semplicemente pugnalando o sparando proprie mogli o le proprie compagne.
Sono tutti bravi ragazzi assaliti da atti impulsivi?
No, sono uomini che reggono la loro psiche, il loro equilibrio sul valore e lo sguardo delle donne che hanno scelto. E lo specchio deve essere frantumato quando comincia a riflettere un mostro decadente e senza peso specifico. Così lo fanno letteralmente a pezzi, in modo più o meno cosciente, uccidono quella che rispecchia il male che ha dentro, la colpevole.
E allora come fa Thomas Hardy, cercando di sfatare il mito della purezza e verginità della sua epoca storica, quella vittoriana, così anche noi donne e uomini contemporanei dobbiamo cercare le contraddizioni di questi cambiamenti nel bene e nel male. non nego che ci sono tradizioni anche nel mondo femminile, in questo momento di passaggio. Infatti, spesso le donne scelgono uomini in cui s’instaura un rapporto di coppia classico, senza valutarne le conseguenze e le dissonanze che si porta dietro. Come mi capita di dire alle mie figlie, i cambiamenti materiali sono semplici. Sono quelli psicologici, che si tirano dietro le aspettative, difficili da conciliare, ma la nostra intelligenza e onestà non può fare a meno di vederli e vederli è un atto di responsabilità reciproca, di uomini e di donne.
È questo il presupposto che ha alla base una domanda: cosa si aspetta da noi la persona che scegliamo? Siamo disposti ad andargli incontro spontaneamente senza considerarlo il sacrificio?