Parliamo dell’irrisolta questione dei rifiuti in Campania. E distinguiamo, in premessa, le responsabilità del politico da quelle del notista politico. Il politico in democrazia, deve tener conto degli umori popolari, specie quando essi sono maggioritari. Se si propone di governare una realtà, locale o nazionale che essa sia, deve innanzitutto conquistare il voto della maggioranza degli elettori. Se va contro i loro umori, viene condannato alla sconfitta. Una volta vinte le elezioni, è poi tenuto a mantenere gli impegni assunti.
Non così il notista, che può consentirsi di osservare e di valutare nel merito le questioni senza rischiare altro che la propria credibilità presso i lettori.
Il fatto è che, di questi tempi, la scienza e le tecnologie non godono di buona fama presso la maggioranza della gente semplice. Emblematico il caso dei vaccini, laddove un numero impressionante di persone si è convinto che siano dannosi e si rifiuta di farli somministrare ai propri figli, mentre tutto il mondo scientifico internazionale ne sottolinea non solo l’utilità, ma l’assoluta inderogabilità ai fini della tutela della salute pubblica. In Italia una forza politica più di altre, a fini elettorali, ha cavalcato questa follia collettiva detta No-Vax, e ne ha tratto profitto. È il Movimento 5 Stelle, che oggi è al Governo ed esprime il Ministro alla Salute. Comprensibile che, messa di fronte alla realtà e tenuta ad assumersi la responsabilità di decretare la non-obbligatorietà delle vaccinazioni, con tutte le conseguenze penali nel caso si determinasse un’epidemia, la ministra Giulia Grillo si barcameni e che tergiversi. Ha preso impegni con gli elettori ed oggi non può tradirli senza pagarne elevati costi politici.
Una vicenda analoga è quella che afferisce ai termovalorizzatori in Campania. Stavolta non solo il M5S, ma anche il governatore De Luca, nelle rispettive campagne elettorali, hanno assecondato il rifiuto dei territori ad accettare la costruzione di nuovi termovalorizzatori nelle proprie contrade. Entrambi, nelle rispettive campagne elettorali, hanno garantito che nessun nuovo termovalorizzatore sarebbe stato costruito in Campania ed entrambi si trovano ora a dover fronteggiare una situazione pre-emergenziale per quanto attiene allo smaltimento dei rifiuti. L’uno nella sua posizione di Governatore della Regione, gli altri in quella di membri del Governo della Nazione. Eppure entrambi sanno – a mio avviso sanno – che i termovalorizzatori sono ineludibili, se si vuole risolvere il problema. Così come sanno – sempre a mio avviso – che quelli di ultima generazione non arrecano alcun danno all’ambiente; il quale, viceversa, viene gravemente leso dal permanere dei rifiuti per le strade, con gli inevitabili, conseguenti roghi appiccati da gente esasperata.
Salvini non deve la sua posizione nel Governo ai voti degli elettori campani; voti per lui che pure ci sono stati, ma non tali da essere stati decisivi per il suo risultato nazionale. Né li ha ricercati promettendo che si sarebbe opposto a nuovi termovalorizzatori. Si sente dunque libero di dire senza giri di parole una verità sacrosanta, che cioè la questione dei rifiuti in Campania è irrisolvibile senza la realizzazione di nuovi termovalorizzatori. Tanto più – aggiungo io – che sul territorio regionale ci sono enormi spazi liberi, lontani da qualsiasi centro abitato, dove essi potrebbero trovare allocazione. Stavolta ha ragione lui. Avrà la forza di andare oltre le parole?