scritto da Giovanni Scannapieco - 11 Settembre 2023 15:22

Nazionale e nazionali: le molteplici facce (sportive) di uno stesso paese

La nazionale di calcio italiana continua la sua marcia trionfale sulla strada per gli Europei che si disputeranno in Germania nel 2024.

Ovviamente è ironico!

Purtroppo, ci troviamo di fronte a una squadra che illude ed è lontana anni luce dal suo momento “prime”, ossia periodo d’oro, cioè i tempi in cui impartiva lezioni di calcio – quello con la “c”, non il celebre “football” – in Europa e nel mondo. È una squadra disorientata, fatta di calciatori che, sebbene giochino ad alti livelli, non riescono a essere dominatori del campo contro squadre inferiori come la “Macedonia del Nord”; è una squadra che – bisogna dirlo a malincuore – vive di superbia, ma non comprende che tale altezzosità logora l’ambiente in cui si trovano gli stessi calciatori convocati; è una squadra affidata a Luciano Spalletti, l’uomo dei destini forti, che deve obbligatoriamente dare una scossa.

E proprio grazie all’allenatore di Certaldo che si può sperare per l’intero sistema: la speranza deve partire dunque dalla punta di questo sistema gerarchico e deve giungere in fondo, affinché i bambini e le bambine, che vogliono diventare i simboli di una bella nazionale e i protagonisti e le protagoniste di un bel calcio, non entrino a far parte di un sistema tossico e possano essere in una sana e genuina competizione che permette loro di formarsi come ottimi sportivi e sportive del futuro.

In questo periodo, in cui gli Azzurri stanno riportando magre figure nelle gare ufficiali, non bisogna dimenticare che esistono altre rappresentative in altre discipline sportive: altre due nazionali italiane hanno disputato due gare nella stessa giornata della partita di Skopje, ossia l’Italrugby – che ha ottenuto una vittoria (finalmente!) contro il Namibia al mondiale di Francia, e la pallavolo maschile, che, per ironia della sorte, ha dominato il match contro gli omologhi nordmacedoni.

Si deve riconoscere il proprio talento anche nelle altre discipline – dunque all’intero patrimonio sportivo del nostro paese – e non solo nel solito calcio…

Studente presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, appassionato di lingue e culture straniere, ma soprattutto un aspirante mediatore culturale con tante idee e tante prospettive per il futuro. Senza dimenticare l’amore per la sua Cava.

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