scritto da Redazione Ulisseonline - 13 Maggio 2020 14:06

In “Vacanza” in Africa ci sono stato… Restiamo umani

Riceviamo e pubblichiamo

E sì, una dottoressa del casertano, in un video diffuso su internet, l’ha definita sciacquina perché incapace di saper amputare un arto o prendere un parto o scavare un pozzo… Di conseguenza, inutile in Africa.

Sciacquina perché ha fatto spendere (forse) allo Stato italiano 4 milioni di euro per il suo riscatto… Sciacquina (per molti) perché si è permessa di convertirsi all’Islam, la religione dei suoi carcerieri e, quindi, automaticamente loro complice…

Parlano, puntano il dito, sentenziano, accusano con acredine, con ferocia, con odio.
Sono sicuro che tutte queste persone, dai politici  ai giornalisti di destra, agli opinionisti, ai critici d’arte che si inventano giudici, e “qualcuno” che scrive anche qui, non hanno mai messo piede in Africa, quella vera, quella povera.

Tutte queste persone non sanno o hanno dimenticato cosa sia la “pietas”, l’umanità, ciò che dovrebbe distinguerci dagli animali. Queste persone non sanno che far sorridere un bambino africano, che in quelle zone vive una vita atroce, ai limiti della sopportabilità, è parimenti importante o forse più importante di saper amputate un arto, prendere un parto, scavare un pozzo.

E magari sono gli stessi che si riempiono la bocca con “aiutiamoli a casa loro”.

I ragazzini in quella parte del mondo sono quasi sempre costretti a diventare uomini precocemente, a rinunciare alla spensieratezza della loro infanzia. Bambini di 6 – 7 anni che portano in spalla e accudiscono i loro fratellini per buona parte della giornata. E che colpa hanno? Essere nati in un contesto che non offre altro e che forse avrebbe potuto anche offrirlo se non ci avessimo messo le mani noi occidentali progrediti.

Silvia è stata liberata. Si è convertita all’Islam, e allora? Si è (forse) sposata, e allora? Abbiamo pagata (forse) un riscatto, e allora?

Io ho provato gioia appena ho saputo che Silvia Romano era stata liberata; ho provato gioia nel vedere il suo sorriso. E non mi importa quanto sia costato il suo rilascio (anche perché ne avrei di cose da dire sui fiumi di denaro che si sperperano in questa disgraziata nazione e non sono certo le briciole, perché di briciole stiamo parlando, di un riscatto a risanare la nostra economia); non mi importa che ora creda in Allah piuttosto che in Dio. Mi importa solo che sia viva e ringrazio il Signore di aver messo nel mio cuore questo sentimento di pietas che mi fa ancora sentire un Uomo.

Giuseppe Benevento

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

Una risposta a “In “Vacanza” in Africa ci sono stato… Restiamo umani”

  1. ottima analisi . in questi giorni mi è sembrato di ritornare al medioevo . Articolo 8. Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano . ma brucia che abbia cambiato religione . forse i religiosi dovrebbero studiare un pò la religione che professano prima di aprire la bocca

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