Fra pochi giorni i cavesi sceglieranno il primo cittadino per la prossima consiliatura. La partita sembra abbastanza aperta, tant’ė che nessuno dei due contendenti ha fatto degli apparentamenti. In altre parole, sia Galdi che Servalli pensano di farcela da soli. Uno dei due, alla fine, inevitabilmente si ritroverà lunedì prossimo ad aver fatto male i conti, ma sarà ormai troppo tardi.
Ad ogni modo, è pur vero che eventuali apparentamenti lasciano il tempo che trovano. I voti non si trasferiscono facilmente da un candidato al primo turno ad un altro al secondo. Il voto, per così dire, è una merce assai deperibile, anzi, volatile. Al secondo turno, infatti, di solito gli elettori non danno ascolto a nessuno, si sentono liberi e decidono per conto proprio.
Questo in via generale, poi, nello specifico di questa competizione metelliana, le condizioni politiche per siglare degli apparentamenti non c’erano da un pezzo. Da un lato, tutti i candidati a sindaco si sono distinti nel dare addosso a Galdi. In pratica, hanno fin da subito reso impraticabile qualsiasi alchimia in vista del ballottaggio.
Per quanto riguarda Servalli, sin da subito, in pratica, dalle settimane successive alle primarie dello scorso ottobre, si era capito che la sua scelta di fondo era di ridurre ai minimi termini i rischi di mettere su l’ennesima armata Brancaleone, quindi…
Il risultato, positivo, è che i cavesi si trovano di fronte due candidati portatori di una proposta politica non pasticciata. In altre parole, possono anche non convincere ed entusiasmare, ma bisogna dare loro atto di presentarsi all’elettorato per quello che sono, con i loro meriti e capacità, oltre che con i loro limiti, ma comunque in modo autentico.
Detto ciò, c’è da evidenziare che sul voto di domenica incideranno due fattori. Il primo, ė rappresentato dalla vittoria di De Luca, e più ancora, conoscendo le vicende cavesi, dalle sue coraggiose dichiarazioni di apertura rispetto al condono degli abusi edilizi. È, questo, un argomento per il quale nella valle metelliana si avverte una particolare sensibilità politica ed elettorale, ne sa qualcosa l’ex sindaco Gravagnuolo ed è superfluo aggiungere altro.
Altro elemento che potrebbe in parte influenzare il voto di domenica è l’astensionismo. Al primo turno c’è già stato un forte calo di votanti, circa il dieci per cento rispetto alle scorse comunali. È consolidato, per un insieme di motivi, che al secondo turno si registri abitualmente un ulteriore calo. La sfida, per entrambi i candidati, è quella di convincere i cavesi ad andare a votare. Insomma, di contenere la flessione dei votanti nei limiti fisiologici.
Non sarà una cosa molto facile, tuttavia, ai due candidati non resta altro che impegnarsi nel provarci. Auguri.