Con l’elezione di una giovane donna alla presidenza del Consiglio comunale di Cava de’ Tirreni, ci sarà un’indubbia ventata di freschezza nella vita politica cittadina.
Quella del Pd, e della maggioranza, è una scelta per certi versi anche coraggiosa, in ragione dell’inesperienza politico-amministrativa del prossimo presidente, ma è soprattutto intelligente e più ancora in sintonia con i tempi.
In molti obiettano che la scelta è caduta su un neofita, privo di competenza e maturità politica. Sarà. Tuttavia, pur non conoscendo direttamente l’interessata, per quel poco che si sa, immagino che abbia, al contrario, i necessari requisiti per guidare con una certa autorevolezza l’assise comunale. In fondo, la nostra è laureata in legge ed esercita la professione di avvocato e, suo malgrado, mastica politica da quand’è nata, avendo avuto la ventura di essere figlia non solo di un professionista affermato ma più ancora di un politico molto stimato, per anni sindaco di Bracigliano oltre che senatore della Repubblica.
Insomma, Lorena Iuliano (nella foto con il papà Gianni) può di sicuro far bene come presidente del Consiglio, soprattutto se, pur essendo espressione della maggioranza, sarà capace di tutelare e garantire i diritti delle opposizioni. D’altro canto, quel che si chiede ad un presidente del parlamentino cittadino, più dell’esperienza, che maturerà comunque con il tempo, è il buon senso e delle sane convinzioni democratiche.
In tutta onestà, può fare bene e, in ogni caso, sarà sempre meglio di qualche mummia del passato.
Detto questo, è doveroso rimarcare anche la decisione del civico Armando Lamberti di restare come semplice consigliere comunale nei banchi dell’opposizione. E’ una scelta che gli fa onore, ma che torna utile anche alla città -perché il nostro potrà meglio farsi conoscere e apprezzare e quindi rappresentare la riserva politica cittadina in un prossimo futuro- e alla stessa Amministrazione Servalli -perché potrà diventare il punto di riferimento di un’opposizione competente e qualificata, ma non astiosa bensì, quando occorre, dialogante o, come è soliti dire, costruttiva.
Non si può, inoltre, non fare almeno un cenno a Enrico Polichetti, il consigliere comunale più votato. Molti, per questo, hanno storto la bocca, paventando prima la sua nomina ad assessore, se non addirittura a vicesindaco, e poi a presidente del Consiglio comunale. Polichetti, invece, per quel che si sa, ha dato a tutti una lezione di umiltà e di responsabilità, non brigando ed aspettando con disciplina il suo turno. Se le cose stanno davvero così, chapeau!
Un fatto è certo, della democrazia si accetta tutto e non solo quello che conviene. E’ vero, spesso Polichetti ha dato prova di bisticciarsi con la grammatica e non è un giovane laureato e un promettente professionista, sta di fatto, però, che ha ricevuto un consenso popolare enorme e significativo. Insomma, Polichetti e i suoi elettori vanno rispettati. E il primo a saperlo è il sindaco Servalli, che di sicuro ha già in mente la giusta collocazione.
Detto questo, da lunedì inizia davvero la nuova consiliatura. L’auspicio è che il sindaco Servalli acceleri subito il passo della sua azione politica. La città ha bisogno di risposte in tempi brevi, ma c’è anche da dire che quello che si fa nei primi giorni dell’amministrazione, poi non si riesce più a realizzarlo.
In conclusione, è auspicabile che il sindaco Servalli proceda al gran galoppo e continui, un po’ ovunque, a dare un’energica rinfrescata alla politica cittadina: più radicale e ragionato sarà il salto generazionale, meno incrostazioni e palle al piede ci saranno nell’azione amministrativa.