Nella storia repubblicana di Cava de’Tirreni per diversi anni del secolo scorso il potere politico in città fu rappresentato da quello che, in modo scherzoso, ma non troppo, veniva definito il binomio Abbro-Panza. E, in effetti, dopo il graduale allontanamento dalla scena politica cavese di un altro personaggio di prima grandezza, quale fu nei primi decenni successivi alla seconda guerra mondiale il comunista e parlamentare Riccardo Romano, il monarchico e democristiano Eugenio Abbro, sindaco metelliano per antonomasia, e l’astuto e brillante avvocato socialista Ninuccio Panza, indubbiamente furono i politici e amministratori più importanti, amati, odiati e temuti allo stesso tempo, per lunghi tratti del secolo scorso.
Altra classe politica, un livello assai superiore all’attuale, ma diversa era la qualità della cultura e della società che li esprimeva. Erano, Romano, Abbro e Panza, in buona compagnia. La vita politica cittadina aveva visto nel corso del tempo personalità di rilievo come Avigliano, la Casaburi, Caiazza, Mimì Apicella, De Filippis, Vincenzo Cammarano, la Forte, Russo De Luca, Giannattasio, Sammarco, Ferraioli, Angrisani, Mughini, e anche personaggi minori ma non per importanza e popolarità come Albino De Pisapia, Berardino Lamberti, Altobello, Torquato Baldi e tanti, tanti altri.
Gli anni sono inesorabili e oggi, di quella classe dirigente, sono rimasti in pochi. Gaetano Panza è uno di questi. Un vegliardo che riesce ancora a far prevalere la lucidità del ragionamento e dell’analisi politica rispetto ai sentimenti dell’inevitabile nostalgia per il bel tempo che fu. E, in effetti, dalla sua intervista che pubblichiamo oggi, ci sono una valanga di spunti di riflessioni. Per comprensibili esigenze di spazio, ci limitiamo a quelli relativi all’attuale Amministrazione comunale.
E’ indubbio che l’avvocato Panza è tra i più convinti sostenitori del sindaco Servalli. Lo considera, a ragione, un prodotto della sua scuderia socialista. E per lui ha parole affettuose e di apprezzamento: un sindaco dal volto pulito sulla cui onestà personale e politica non possono nutrirsi dubbi, un uomo giovane, riservato, che garantisce il rispetto delle regole del gioco. Meglio di così…
Questo, però, non impedisce all’avvocato Panza, forte di un’esperienza politica di oltre mezzo secolo, di evidenziare le debolezze dell’Amministrazione Servalli e i pericoli che corre.
In particolare, avverte Servalli su tre aspetti molto importanti.
Il primo, è che la luna di miele con la città, o meglio l’anno sabbatico, vale a dire l’attesa accordata ai nuovi amministratori, scadrà nel prossimo mese di maggio, da lì in poi, infatti, è ragionevole pensare che i cavesi si attenderanno risposte concrete ai problemi e non solo annunci e buone intenzioni.
Il secondo, riguarda la squadra che coadiuva il sindaco Servalli. L’avvocato Panza è al riguardo assai puntuale e, per certi aspetti, anche duro. Esprime forte perplessità sulla Giunta, ma anche sulla squadra di collaboratori tanto da affermare che Servalli non è “riuscito a dare alla città una squadra compatta non solo esecutrice, ma anche di contributo alle scelte d’indirizzo politico”. Sulla Giunta, però, è diretto e va giù pesante quando evidenzia che ci sono “assessori che non hanno ritenuto di doversi mettere in aspettativa e vanno al Comune solo qualche pomeriggio alla settimana per qualche ora. L’opinione pubblica su questo censura Servalli”. Ricordando, poi, che “l’opinione pubblica è unanime nell’accordare i suoi favori al Sindaco, meno alla Giunta”.
Il terzo, riguarda la struttura comunale e il difficile equilibrio tra il ruolo della politica e quello dei dirigenti. L’avvocato Panza, lo si capisce chiaramente, teme che gli attuali amministratori comunali per inesperienza o scarsa presenza rappresentino l’anello debole. Per farla breve, non siano cioè capace di coadiuvare il sindaco Servalli nel dettare i tempi alla dirigenza, ma che, non per colpa loro ma per supplenza, siano i dirigenti a dettare i tempi alla politica.
Detto ciò, non mancano, infine, le frecciatine velenose, come quella rivolta a qualche consigliere comunale che travalica “il suo potere in virtù delle numerose cariche attribuitegli e tenta di essere l’ago della bilancia”. Sembra, per chi ha avuto l’onore di averlo visto, di assistere alle sferzanti invettive dell’avvocato Panza dai banchi dell’opposizione in Consiglio comunale.
Fermiamoci qui. Quelle di Panza più che critiche sono per il sindaco Servalli delle utili indicazioni e di sicuro il primo cittadino farà tesoro dei consigli del vecchio leader socialista.
D’altro canto, l’avvocato Panza ha a cuore le sorti dell’Amministrazioni soprattutto in ragione degli interessi della città, che corre il rischio di diventare un “mero dormitorio”.
E, aggiungiamo noi, in termini politici e amministrativi il sindaco Servalli deve temere solo di se stesso e della sua maggioranza, vista l’inconsistenza dell’attuale opposizione.
In conclusione, il presente e il passato politico cittadino giocano tuttora fortemente a favore dell’attuale Amministrazione. In un ipotetico gioco a chi buttare dalla torre, di sicuro ad andare giù sarebbe ancora oggi, e chissà per quanto tempo ancora, l’eventuale avversario di Servalli. (foto Gaetano Guida)