scritto da Pasquale Petrillo - 29 Aprile 2015 10:23

Cava, le ciambelle con il buco di Servalli

A pochi giorni ormai dal termine ultimo per la presentazione delle liste alle prossime comunali a Cava de’Tirreni, il grosso dei giochi sono stati fatti e quasi tutte le truppe sono pronte a schierarsi sulla scacchiera, non quella in costruzione in piazza Abbro, ma di questa affollata e confusa campagna elettorale.

Quest’ultima settimana, del resto, è stata segnata da più di un avvenimento, ma soprattutto ha visto rafforzarsi uno dei candidati sindaco in lizza.

L’uscita di scena di Stefano Cicalese, candidato sindaco di Città Democratica, per quanto a beneficiarne elettoralmente dovrebbe essere Armando Lamberti, poi vedremo quanto ad urne aperte, a trarne giovamento da un punto di vista squisitamente politico è soprattutto Enzo Servalli, candidato sindaco del Pd.

In effetti, prima che essere una spina elettorale, Città Democratica rappresentava sotto certi aspetti la vera alternativa politica e progettuale al Pd nel campo di centrosinistra.

I motivi sono noti. Il movimento politico era nato da una costola del Pd, fondato da un suo ex leader, molto amato oltre che odiato e temuto, l’ex sindaco Luigi Gravagnuolo. E, poi, è inutile negare che tra Città Democratica e Pd non è mai corso buon sangue, così come del resto tra i loro due leader: Gravagnuolo e Servalli. In questi cinque anni, d’altronde, Città Democratica ha fatto da contraltare, peraltro con un valido e riuscito controcanto, all’azione politica portata avanti dal Pd in aula consiliare, ma anche in città, tra la gente. Per queste ragioni, l’uscita di scena del candidato a sindaco di Città Democratica porta un vantaggio politico, ma forse anche elettorale (che però, in quest’ottica, è secondario), diretto ed immediato al Pd.

Per Servalli, sotto certi aspetti, è una sorta di legittimazione politica, nel senso, ovviamente, che è uscito vincitore da una tenzone politica più temibile di quanto si pensi, dando prova di tenacia, fermezza e, soprattutto, autocontrollo.

Avrà avuto anche fortuna? Certo, ma chiunque vince ha dalla sua parte almeno un po’ di buona sorte.

Fatto sta che a Servalli, in questi ultimi tempi, sembra proprio che tutte le ciambelle riescano con il buco. A parte la vicenda di Città Democratica, il nostro riceve benefici indiretti dal consenso di Renzi, che di sicuro non sarà scalfito dai contrasti con le minoranze interne, così come dalla volata, soprattutto nella nostra provincia, che sta conducendo con grande maestria Vincenzo De Luca, candidato Pd a governatore della Campania, infine, dal logoramento di quest’ultimo mese subito dal centrodestra al governo della città, che punta alla riconferma a sindaco di Marco Galdi. Le incertezze legate alla candidatura alle regionali di Giovanni Baldi, infatti, hanno fatto sì che a oggi ancora non si sa in quale lista si candideranno alle comunali alcuni big del centrodestra nel consenso elettorale, con un pregiudizio almeno in termini di tempo sprecato e risorse impiegate per battaglie politiche e non invece in campagna elettorale.

Alla fine, la candidatura di Servalli, di per sé già forte e autorevole, in queste ultime settimane ha avuto più di una spinta, al di là dei meriti e delle scelte da lui operate e di cui parleremo in seguito.

Detto ciò, c’è ancora un mese di campagna elettorale per orientare il voto dei cavesi. Insomma, la partita è aperta, anzi, apertissima, anche perché il primo avversario comune da battere sarà l’astensionismo.

In effetti, molto probabilmente, sull’entità della partecipazione al voto dei cavesi si giocheranno molti destini di questa tornata elettorale. Più che in passato,  sarà proprio l’astensionismo il convitato di pietra il prossimo 31 maggio.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

Una risposta a “Cava, le ciambelle con il buco di Servalli”

  1. 29.04.2015 – By Nino Maiorino – Caro Direttore, la tua analisi è giusta e condivisibile. Alla quale consentimi di portare il mio piccolo contributo. Le ciambelle col buco di Servalli potranno avere un buco ancora maggiore se “il nostro”, per usare la tua espressione, si libererà di qualche “mummificato” personaggio e si avvarrà dei tanti giovani che sembra avere intorno. Per quel che riguarda il ritiro di Cicalese e l’intesa tra Gravagnuolo e Lamberti, non gioca a favore della nea-coalizione proprio il ritiro di Cicalese che, come volto nuovo e giovane, poteva avere qualche chance. Non è escluso che i seguaci di Lamberti e i sostenitori di Gravagnuolo non portino benefici alla coalizione, ma grava sulla stessa la figura di un “padrino” a tanti non gradito.

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