A pochi giorni ormai dal termine ultimo per la presentazione delle liste alle prossime comunali a Cava de’Tirreni, il grosso dei giochi sono stati fatti e quasi tutte le truppe sono pronte a schierarsi sulla scacchiera, non quella in costruzione in piazza Abbro, ma di questa affollata e confusa campagna elettorale.
Quest’ultima settimana, del resto, è stata segnata da più di un avvenimento, ma soprattutto ha visto rafforzarsi uno dei candidati sindaco in lizza.
L’uscita di scena di Stefano Cicalese, candidato sindaco di Città Democratica, per quanto a beneficiarne elettoralmente dovrebbe essere Armando Lamberti, poi vedremo quanto ad urne aperte, a trarne giovamento da un punto di vista squisitamente politico è soprattutto Enzo Servalli, candidato sindaco del Pd.
In effetti, prima che essere una spina elettorale, Città Democratica rappresentava sotto certi aspetti la vera alternativa politica e progettuale al Pd nel campo di centrosinistra.
I motivi sono noti. Il movimento politico era nato da una costola del Pd, fondato da un suo ex leader, molto amato oltre che odiato e temuto, l’ex sindaco Luigi Gravagnuolo. E, poi, è inutile negare che tra Città Democratica e Pd non è mai corso buon sangue, così come del resto tra i loro due leader: Gravagnuolo e Servalli. In questi cinque anni, d’altronde, Città Democratica ha fatto da contraltare, peraltro con un valido e riuscito controcanto, all’azione politica portata avanti dal Pd in aula consiliare, ma anche in città, tra la gente. Per queste ragioni, l’uscita di scena del candidato a sindaco di Città Democratica porta un vantaggio politico, ma forse anche elettorale (che però, in quest’ottica, è secondario), diretto ed immediato al Pd.
Per Servalli, sotto certi aspetti, è una sorta di legittimazione politica, nel senso, ovviamente, che è uscito vincitore da una tenzone politica più temibile di quanto si pensi, dando prova di tenacia, fermezza e, soprattutto, autocontrollo.
Avrà avuto anche fortuna? Certo, ma chiunque vince ha dalla sua parte almeno un po’ di buona sorte.
Fatto sta che a Servalli, in questi ultimi tempi, sembra proprio che tutte le ciambelle riescano con il buco. A parte la vicenda di Città Democratica, il nostro riceve benefici indiretti dal consenso di Renzi, che di sicuro non sarà scalfito dai contrasti con le minoranze interne, così come dalla volata, soprattutto nella nostra provincia, che sta conducendo con grande maestria Vincenzo De Luca, candidato Pd a governatore della Campania, infine, dal logoramento di quest’ultimo mese subito dal centrodestra al governo della città, che punta alla riconferma a sindaco di Marco Galdi. Le incertezze legate alla candidatura alle regionali di Giovanni Baldi, infatti, hanno fatto sì che a oggi ancora non si sa in quale lista si candideranno alle comunali alcuni big del centrodestra nel consenso elettorale, con un pregiudizio almeno in termini di tempo sprecato e risorse impiegate per battaglie politiche e non invece in campagna elettorale.
Alla fine, la candidatura di Servalli, di per sé già forte e autorevole, in queste ultime settimane ha avuto più di una spinta, al di là dei meriti e delle scelte da lui operate e di cui parleremo in seguito.
Detto ciò, c’è ancora un mese di campagna elettorale per orientare il voto dei cavesi. Insomma, la partita è aperta, anzi, apertissima, anche perché il primo avversario comune da battere sarà l’astensionismo.
In effetti, molto probabilmente, sull’entità della partecipazione al voto dei cavesi si giocheranno molti destini di questa tornata elettorale. Più che in passato, sarà proprio l’astensionismo il convitato di pietra il prossimo 31 maggio.
29.04.2015 – By Nino Maiorino – Caro Direttore, la tua analisi è giusta e condivisibile. Alla quale consentimi di portare il mio piccolo contributo. Le ciambelle col buco di Servalli potranno avere un buco ancora maggiore se “il nostro”, per usare la tua espressione, si libererà di qualche “mummificato” personaggio e si avvarrà dei tanti giovani che sembra avere intorno. Per quel che riguarda il ritiro di Cicalese e l’intesa tra Gravagnuolo e Lamberti, non gioca a favore della nea-coalizione proprio il ritiro di Cicalese che, come volto nuovo e giovane, poteva avere qualche chance. Non è escluso che i seguaci di Lamberti e i sostenitori di Gravagnuolo non portino benefici alla coalizione, ma grava sulla stessa la figura di un “padrino” a tanti non gradito.