Salerno, la denuncia della Fials provinciale: «Straordinari azzerati, a rischio i Lea all’azienda “Ruggi”»
Secondo il sindacato, la qualità dell’assistenza è stata mantenuta finora solo grazie alla disponibilità e al sacrificio degli operatori, che hanno lavorato ben oltre le ore contrattuali previste, spesso superando le 250 ore annue di straordinario

“La Fials Salerno denuncia una situazione sempre più critica all’interno dell’Azienda ospedaliera-universitaria Ruggi di Salerno, dove la drastica riduzione delle ore di straordinario sta minando la possibilità di garantire i Livelli essenziali di assistenza (Lea) e compromettendo il regolare funzionamento dei servizi sanitari”.
Principia così il comunicato stampa della Fials Salerno.
“La situazione è ormai fuori controllo – dichiara Carlo Lopopolo, segretario provinciale della Fials Salerno – e ci poniamo domande precise: cosa hanno fatto i dirigenti addetti al monitoraggio della situazione? Hanno raggiunto i loro obiettivi di budget assegnati? Saranno messi in discussione per la loro gestione o, ancora una volta, i lavoratori in prima linea saranno i primi a subire le conseguenze di queste scelte?”.
Secondo il sindacato, la qualità dell’assistenza è stata mantenuta finora solo grazie alla disponibilità e al sacrificio degli operatori, che hanno lavorato ben oltre le ore contrattuali previste, spesso superando le 250 ore annue di straordinario. Tuttavia, l’assenza di una pianificazione e di un controllo efficace da parte delle direzioni presidenziali ha portato a un sovraccarico non più sostenibile.
“Non possiamo continuare a sacrificare il benessere dei dipendenti nel nome di obiettivi aziendali che mettono a rischio la qualità dei servizi – sottolinea Lopopolo – e soprattutto non si può far finta che le ore di straordinario non esistano solo perché non sono state formalmente autorizzate. La Cassazione è chiara: se il datore di lavoro ne è a conoscenza e le accetta, vanno riconosciute”.
“La Fials -si legge ancora- critica apertamente anche la gestione degli incarichi e delle risorse, evidenziando uno scollamento tra la mappatura predisposta dalla direzione e le reali esigenze operative”.
“Così non si può più andare avanti – conclude Lopopolo – è necessario ridefinire con urgenza le politiche gestionali per ripristinare dignità al lavoro, garantire servizi sanitari adeguati e tutelare il diritto alla salute di ogni cittadino. Non si può chiedere sacrificio senza rispetto”.