Salerno, grande successo per l’XI edizione di Salerno Letteratura Festival
8 giorni, 160 eventi, 9 luoghi del centro storico, quasi 3.000 partecipanti giornalieri, questi parte dei numeri del Salerno Letteratura Festival, la manifestazione letteraria e culturale nostrana, fiore all’occhiello per Salerno e la Campania, che si è inserita ormai con successo nel panorama italiano accanto ad altri Festival rodati come quelli di Mantova e Pordenone.
Se ne è parlato ovunque: nelle principali testate giornalistiche e televisive nazionali, come ha precisato la patron Ines Maineri, ed anche su social, aggiungo io, oggi termometro anch’essi dell’interesse suscitato da un evento.È indubitabile che, in questo modo, il Festival ha fugato ogni dubbio su chi improvvidamente lo ha catalogato come “strapaesano” o ha insinuato dubbi in tema di trasparenza, specialmente contabile.
Ines Maineri su questo è categorica: il festival è quasi un miracolo contabile considerato cosa si riesce a realizzare con i fondi a disposizione, per i quali ringrazia tutti i finanziatori, sponsor e partner pubblici e privati, tra cui Regione Campania, Comune du Salerno, Scabec, BPER, Chin8 Neri, LaDoria, D’Amico. Fondi che, ci si auspica, possano essere sempre più consistenti per continuare a realizzare progetti che attualmente sono costretti a restare nel campo delle idee, come, ad esempio, la registrazione degli eventi per poterli caricare in streaming.
Quanto alla “strapaesanità”, lungi dall’essere paesano nel senso più kitsch del termine, il Festival è sicuramente popolare, riuscendo ad interessare una fetta di popolazione talmente ampia che va ben oltre gli angusti confini di qualche élite letteraria. Sicuramente anche la totale gratuità degli eventi, riesce ad abbattere eventuali barriere all’entrata, dimostrando reale desiderio di inclusione. Del resto, i numeri lo dicono e anche l’evidenza: qualsiasi luogo del Festival, in qualsiasi giorno ed orario, è stato riempito di spettatori seduti ed anche in piedi. Anche questo, mi pare possa essere motivo di orgoglio.
In tal senso, anche Daria Limatola, curatrice dello spazio ragazzi, ringrazia tutti i giornalisti che hanno seguito la kermesse, i volontari e i membri della Associazione Dune di Sale.
Assente invece Gennaro Carillo, purtroppo colpito da un lutto improvviso.
Quando è il momento di Paolo Di Paolo, il giornalista e scrittore, direttore artistico del Festival, non trattiene l’emozione e, per la prima volta, si scioglie in lacrime. Un pianto di gioia e soddisfazione entrambe meritatissime. E spiega, citando una delle ospiti del primo giorno, AyeletGundar-Goshen, che la meraviglia della manifestazione sta, come ovvio, nella vivacità culturale che si respira ma, ancora di più, nel “progetto di comunità” che si avverte. Non c’è niente di più coinvolgente di questo: sentire che Salerno Letteratura Festival ha creato una comunità di addetti ai lavori, volontari, ospiti, pubblico che partecipa al dialogo culturale. “L’umanità è un tirocinio perché ogni essere umano nella vita può sempre continuare ad imparare”. A Salerno Letteratura tutto questo è realtà ed è davvero un miracolo.