PA Social Day, per 8 cittadini su 10 la P.A. deve dare servizi e informazioni via social e chat
Grande successo in tutta Italia per il PA Social Day 2019 organizzato in 18 città lo scorso 18 giugno. Evento unico nel suo genere a livello internazionale, promosso dall’associazione PA Social, la prima in Italia dedicata allo sviluppo della nuova comunicazione pubblica, quella portata avanti attraverso social network, chat, intelligenza artificiale, tutti gli strumenti innovativi messi a disposizione dal digitale.
L’obiettivo comune a tutti gli eventi, visibili anche in diretta live sulla pagina dedicata su www.pasocial.info, alimentata dalla piattaforma IPress, e su tutti i social con l’hashtag #pasocial, è stato quello di ampliare il dibattito, sollecitare un confronto, raccogliere idee e proposte, allargare ulteriormente la rete della nuova comunicazione, dare visibilità all’ottimo lavoro che viene portato avanti su tutto il territorio nazionale, sviluppare e incentivare la nascita di nuove esperienze, tirare le somme delle tante cose fatte fino ad oggi, ma soprattutto costruire il lavoro del presente e del futuro.
Nel corso dell’evento, in ciascuna delle città coinvolte, sono stati diffusi i dati dall’Osservatorio nazionale sulla Comunicazione Digitale, promosso dall’associazione PA Social e dall’Istituto Piepoli, che ha evidenziato come l’utilizzo dei nuovi strumenti non è più una richiesta solo dei giovani ma di tutte le fasce d’età. Ovviamente con l’utilizzo di un linguaggio semplice, corredato di immagini, emoticon e prontezza di risposta.
Ben 8 italiani su 10 vogliono ricevere più informazioni, comunicazione e servizi da parte della Pubblica amministrazione attraverso i social e le chat. A chiederlo non sono solo i giovani: 7 over 54 su 10, in maniera omogenea nel Paese, vogliono essere maggiormente connessi con le loro amministrazioni di riferimento e si aspettano informazioni non solo più immediate ma anche più dettagliate. Non solo testo, ma anche immagini, video ed emoticon tipiche delle conversazioni interpersonali e familiari. Una Pubblica amministrazione a portata di social, quindi, pronta a dare informazioni, risposte immediate e puntuali evitando chi insulta o utilizza messaggi fuori contesto.
“Il PA Social Day e la rete nazionale per la nuova comunicazione – sottolinea il presidente di PA Social Francesco Di Costanzo – sono un orgoglio per l’Italia, siamo i primi nel panorama internazionale e ogni anno c’è una crescita nella consapevolezza, nella quantità e nella qualità di quanto viene offerto ai cittadini. Oggi tantissime persone si sono impegnate e hanno partecipato in tutta Italia, a loro va il ringraziamento dell’Associazione, anche e soprattutto per quello fanno ogni giorno sulla nuova comunicazione pubblica. È ormai sotto gli occhi di tutti l’importanza di un utilizzo professionale di web, social, chat, intelligenza artificiale per il servizio pubblico, la grande partecipazione e il sempre più ampio scenario italiano di buone pratiche che animano il PA Social Day ne sono la dimostrazione. I dati dell’Osservatorio sulla Comunicazione Digitale sono un’ulteriore conferma di quanto sia importante accelerare per il riconoscimento delle nuove professionalità, l’integrazione con i mestieri tradizionali della comunicazione e informazione, una nuova organizzazione di enti e aziende pubbliche. Le piattaforme social e chat vanno sfruttate al meglio per le potenzialità positive, conoscendo e affrontando i rischi e i limiti, ma con l’obiettivo di continuare con sempre più convinzione il percorso sulla strada dei servizi innovativi e di un nuovo rapporto tra settore pubblico e cittadini”.
“In questi anni – spiega Livio Gigliuto, direttore dell’Osservatorio sulla Comunicazione Digitale e vice presidente dell’Istituto Piepoli – grazie al lavoro congiunto di PA Social e Istituto Piepoli, rafforzato dalla nascita dell’Osservatorio, abbiamo certificato il cambiamento del rapporto tra Opinione Pubblica e comunicazione digitale. Gli italiani sono ormai schierati nettamente in favore dell’uso dei social da parte della PA. Lo sono 8 italiani su 10, in maniera trasversale tra tutte le fasce di età e le aree del Paese. Cosa vogliono gli italiani? Vogliono una comunicazione informale e smart, fatta di frasi brevi e chiare, interazione ed emoticon, anche da parte delle Istituzioni, invitate a “togliersi la cravatta” quando stanno sui social”.
Il PA Social Day ha visto impegnate 18 città in contemporanea su temi specifici legati alla nuova comunicazione: diciotto eventi animati da professionisti del digitale, giornalisti, comunicatori, rappresentanti di enti, aziende pubbliche, associazioni, imprese e aperti alla partecipazione di tutti. Nello specifico ad Ancona si è discusso di fake news, a Bagheria di come comunicare trasparenza e legalità, a Bologna di educazione all’uso dei social, a Campobasso di Big data e Open data, a Firenze di comunicazione museale e cultura, a Grado di turismo, a Milano dei contenuti e degli strumenti utili per pianificare i piani editoriali della PA, a Napoli (nella foto)di ambiente, sanità, e qualità della vita, a Padova di mobilità e sviluppo sostenibile, a Perugia di semplificazione, a Pescara di fondi europei, a Reggio Calabria di strumenti di partecipazione e innovazione per la valorizzazione del patrimonio archeologico e culturale, a Roma di comunicazione pubblica e networking, a Rovereto della comunicazione e valorizzazione dei beni culturali per l’industria del turismo, a Sassari delle nuove professioni e organizzazione legate alla comunicazione digitale, a Taranto di come comunicare sviluppo e comportamenti sostenibili, a Torino della digital education e della digital community nella PA, a Vado Ligure della comunicazione in emergenza.