scritto da Carolina Milite - 19 Gennaio 2020 10:27

Cava, per i sanitari delle ambulanze quel cordolo va tolto: è pericoloso!

Continuano le polemiche e le segnalazioni per le problematiche che si stanno riscontrando in seguito al cambio di viabilità di via Sorrentino e l’installazione di un cordolo spartitraffico su corso Principe Amedeo.

In particolare, hanno avuto difficoltà con l’installazione della nuova sovrastruttura alcune autoambulanze che si sono trovate bloccate nel traffico e impossibilitate a sorpassare i veicoli posti dinanzi a causa proprio del separatore.

L’altro pomeriggio, durante il traffico dell’ora di punta, un’ambulanza che stava effettuando un trasporto in  emergenza, per evitare di rimanere ferma in coda, ha scavalcato lo spartitraffico (manovra consentita) e ha continuato il percorso per qualche metro su di esso. L’episodio è stato prontamente registrato, mediante un video, da un nostro lettore che lo ha girato alla redazione e che noi abbiamo pubblicato a corredo dell’articolo.

Inevitabilmente, si è creato un vespaio di polemiche nei commenti dei cittadini cavesi che hanno letto la notizia sui social. In particolare su Facebook, dove un coro quasi unanime chiede che venga rimosso il cordolo perché pericoloso.

Tra i tanti è spiccato quello di un medico che era a bordo del veicolo di soccorso immortalato dal video, il quale ha risposto a un concittadino che asseriva con sicurezza che “quel tipo di cordolo, è approvato e previsto dal Ministero dei Trasporti e dal Codice della Strada perché permette lo scavalcamento senza problemi per i mezzi di soccorso”.

A tale affermazione ha così replicato con un post a commento del nostro articolo il medico presente sull’ambulanza che è anestesista-rianimatore presso l’Ospedale Santa Maria dell’Olmo di Cava: “Giusto per essere precisi, l’ambulanza (tra l’altro rianimativa) che è passata sul cordolo ha riportato seri danni ed stata sostituita! Non hai nemmeno idea degli sbalzi e scossoni a cui siamo stati sottoposti durante la corsa sul cordolo!!!!!! Per cortesia, silenzio se non avete la certezza di quello che dite, ma, soprattutto, se non vi siete mai trovati nella situazione!!!!”.

Abbiamo contattato il medico per farci meglio spiegare l’episodio. Siamo così venuti a sapere che quella sera nell’autoambulanza c’era un paziente in arresto cardiaco collegato ai macchinari e intubato. Vi era gran fretta del trasporto e così l’autista, visto che la strada era bloccata dalle auto in coda, si è visto costretto ad attraversare il cordolo.

Un rumore pazzesco ha spiegato il medico – uno sballottamento totale del mezzo. Siamo stati costretti  a tenere fermo il paziente che, ricordo, in codice rosso, veniva scosso e sobbalzato dall’impatto dell’ambulanza con il cordolo. Confesso che, in tanti anni di attività, quella sera ho avuto davvero paura”.

“Fortunatamente – ha continuato il medico – non stavamo trasportando un paziente in politrauma; sarebbe stato impensabile sottoporlo a questi sconquassi che hanno causato danneggiamento all’ambulanza, infatti si è bucato il serbatoio”.

“Assolutamente – ha concluso il medico –  quel cordolo va tolto”.

Insomma, se l’incolumità dei pazienti e la tutela dei sanitari che viaggiano in piedi nei mezzi di soccorso sta a cuore ai nostri amministratori, è bene che siano ascoltate queste parole e le si tenga in debita considerazione,

Diplomata al liceo classico, ha poi continuato gli studi scegliendo la facoltà di Scienze Politiche. Giornalista pubblicista, affascinata da sempre dal mondo della comunicazione, collabora con la rivista Ulisse online sin dalla sua nascita nel 2014, occupandosi principalmente di cronaca politica e cultura. Ideatrice, curatrice e presentatrice di un web magazine per l'emittente web Radio Polo, ha collaborato anche col blog dell'emittente radiofonica. Collabora assiduamente anche con altre testate giornalistiche online. Nel suo carnet di esperienze: addetto stampa per eventi e festival, presentazione di workshop, presentazioni di libri e di serate a tema culturale, moderatrice in incontri politico-culturali.

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