Cava, l’Osservatorio sulle Disabilità contro il trasferimento del dottore Alfredo Bisogno
L’Osservatorio Cittadino sulla Condizione delle Persone con Disabilità, diretto dal dottore Vincenzo Prisco, fa sentire il proprio dissenso all’indomani del trasferimento del dottore Alfredo Bisogno, direttore dell’Unità Operativa di Salute Mentale di Cava de’ Tirreni, a Nocera Inferiore.
“In questi giorni – viene precisato in una nota stampa- l’Osservatorio si pone in una posizione di riflessione e di confronto su una problematica grave che sta coinvolgendo centinaia di persone con disabilità mentale e le loro famiglie, sul territorio comunale e, più in generale, su tutta la provincia”.
“Le determinazioni assunte repentinamente -prosegue Prisco- dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Salerno che, prevedendo l’immediata rotazione delle sedi di lavoro degli attuali Direttori delle Unità Operative di Salute Mentale su altri Distretti Provinciali, non tengono conto di quanto e di come si sia lavorato sugli specifici territori e, in particolare, nella nostra comunità a favore dei cittadini più fragili e delle loro famiglie. Un lavoro che, nel caso del disagio mentale, accompagna le persone lungo tutta la loro esistenza e in tutti i loro ambiti di vita”.
L’Osservatorio sottolinea il fatto che tutto questo può realizzarsi solo con costanza e continuità di rapporto e di gestione nel tempo per poter ottenere risultati efficaci, concertando gli obiettivi con le equipe che operano sul territorio, convogliando risorse dell’ambito sociale, dalle comunità locali, dal mondo del volontariato e delle associazioni familiari, per costruire forti e solidali sinergie a favore delle persone più fragili e dei loro contesti.
“Sul territorio di Cava de’Tirreni e su quello articolato della Costiera Amalfitana – prosegue- i risultati di tutto questo lavoro sono, particolarmente, evidenti e tangibili, in virtù di una consolidata collaborazione sviluppatasi nel corso degli anni tra l’U.O. di Salute Mentale, grazie alla sapiente direzione del Dottore Alfredo Bisogno con la sua equipe e tutti gli enti e i soggetti rappresentativi della comunità locale. In particolare, con le associazioni dei familiari ed utenti “Casa Mia Onlus Dopo di Noi” e “Liberamente” sono stati stretti protocolli di collaborazione per la realizzazione di progetti integrati di riabilitazione e di inclusione sociale e lavorativa dei pazienti, come per i laboratori espressivi, di cura del verde, di ceramica, di cucina; con la Cooperativa Sociale “Girasole” per la conduzione dei progetti attivi co-housing, sostenuti dall’Ambito Sociale S2 e finalizzati alla deistituzionalizzazione dei pazienti e volti al recupero dell’autonomia abitativa e personale delle persone con disabilità psichica”.
“In virtù di quanto riconosciuto – conclude la nota stampa dell’Osservatorio – e apprezzato di tale operato e nel timore che l’interruzione dei percorsi e dei progetti così, responsabilmente, condotti possano avere ricadute sfavorevoli e destabilizzanti nei confronti di un gran numero di utenti così fragili e delle loro famiglie, ci si auspica la possibilità di una revisione di tale provvedimento, rimettendo ad una sua illuminata riconsiderazione da parte dei vertici aziendali”.