Cava de’ Tirreni: utente chiama… l’Ausino ha risposto
Cava de' Tirreni: utente chiama... l'Ausino ha risposto
Il 27 maggio scorso abbiamo pubblicato un articolo, dal titolo “Utente chiama, Ausino non risponde” clicca qui per leggere, nel quale evidenziavamo il nostro disappunto derivante dalla difficoltà di trovare risconti, anche telefonici, ad alcune perplessità emergenti dalle bollette, sottolineando che avevamo telefonato a tutti i numeri indicati sulle stesse trovando, dall’altro lato, sempre un “call center” che si limitava ad accettare la segnalazione e a girarla alla direzione di Ausino, che poi si sarebbe messa in contatto con noi.
Ma visto che, dopo circa due settimane, la cosa era rimasta lettera morta, per doveroso riscontro a segnalazioni giunte dai lettori, ritenemmo doveroso pubblicare quell’articolo, che avevamo anche inutilmente tentato di registrare sulla pagina FB di Ausino.
Pensavamo che la cosa fosse finita nel dimenticatoio, ma è stata solo una malignità smentita, qualche giorno fa, da Ausino che, tramite un suo dirigente, si è messo in contatto con noi convocandoci per fornire tutti i chiarimenti.
Ricordiamo che il quesito riguardava gli “oneri di perequazione” i quali compaiono su tutte le bollette, pure se per importi diversi, ma di modesta entità.
E’ veramente apprezzabile il comportamento di Ausino, che, a parte la signorilità del personale, denota una encomiabile attenzione nei confronti dei 100.mila utenti-clienti (tanti sono i contratti sottoscritti nei 26 Comuni ai quali l’Ausino fornisce l’acqua, che dovrebbero diventare 28 in quanto sembra che nel gruppo entreranno anche quelli di Acerno e Giffoni Valle Piana).
D’altronde, abbiamo già avuto occasione di elogiare il servizio svolto da Ausino, paragonandolo più volte a quello pessimo e molto più costoso di Gori che serve molti comuni dell’agro Sarnese-nocerino e vesuviano.
In verità, le informazioni che ci siamo affannati a chiedere telefonicamente sono tutte contenute nella bolletta-fattura, il problema è andarle a cercare e leggerle in quanto sono stampate in caratteri piccolissimi; d’altronde, le normative di legge e le disposizioni di “Arera”, autorità che regola tutte le risorse energetiche, idriche e climatiche, sono estremamente vincolanti e pertanto Ausino, e tutti gli altri gestori di pubblici servizi, sono tenuti a rispettarle, e se volessero stampare in caratteri facilmente leggibili sarebbero costretti a stampare bollette di decine di pagine: il che conferma la nostra convinzione che tante informazioni si trasforma in nessuna informazione perché nessuno poi le va a leggere, e tanti non sanno nemmeno che ci siano.
Allo stato la fattura-bolletta è costituita da 4 fogli, per complessive 8 facciate, compreso il foglio dedicato alla segnalazione dell’autolettura e quello indispensabile per il pagamento (tramite PagoPa, tabaccherie, poste, Atm banche, ecc.); i dati dei consumi e delle voci di spesa costituiscono in tutto una facciata e mezza, tutto il resto è riservato a norme e spiegazioni.
Tenendo conto dei 100.mila utenti, Ausino stampa e spedisce ogni 2/3 mesi qualcosa come 400.mila fogli, e se parte degli stessi non sono ben leggibili bisogna farsene una ragione; c’è, comunque, la possibilità di evitare questo spreco, e lo indicheremo alla conclusione di questo articolo.
E veniamo all’argomento che abbiamo trattato nel precedente articolo, vale a dire i fantomatici “oneri di perequazione”, che sono spiegati nella facciata due, in basso a sinistra, indicati dalle sigle UI1, UI2, UI3 e UI4, precisamente:
UI1 – addebito di € 0,004 al mc sui servizi di acquedotto, fognatura e depurazione, in favore dei terremotati delle Regioni Emilia-Romagna e Veneto;
UI2 – addebito di € 0,009 al mc sui servizio di acquedotto, fognatura e depurazione per la promozione della qualità tecnica del “S.I.I. – Servizio Idrico Integrato”;
UI3 – addebito di € 0,005 al mc per il finanziamento del “Bonus Sociale Idrico Nazionale”: Tale Bonus è un aiuto importante per le famiglie che fanno fatica ad arrivare a fine mese.
UI4 – addebito di € 0,004 al mc per l’alimentazione e la copertura dei costi di gestione del Fondo di garanzia delle opere idriche di cui all’art, 58 della legge 221/2015: riguarda disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di “green economy” e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali.
Sulla stessa pagina, in basso a destra, v’è una tabella che indica gli standard specifici di qualità (ad esempio entro quanti giorni deve essere effettuato un nuovo allacciamento) e quali sono le percentuali di rispetto e le penalità se non rispettate.
Nella facciata posteriore della comunicazione dell’autolettura (pag. 4) vi sono numerose informazioni riguardanti il servizio idrico, con tanti riferimenti legislativi e normativi.
Se gli utenti avessero il tempo e la pazienza di leggere tutto, molti dubbi verrebbero fugati.
Come pure esiste un sistema per mettersi in contatto telefonico direttamente con la sede Ausino di Cava de’ Tirreni, indicato a pagina 4, componendo il n.ro 089.461195, int. 271, il quale non è compreso tra quelli indicati sulla prima pagina delle fattura, così come, per l’autolettura, è possibile collegarsi al n.ro 344.3886093, collegato a WhatsApp, inviando foto del contatore (pag. 3).
Ma il tutto diventa ancora più semplice se ci si collega al sito di Ausino – Ausino.it (attenzione, parliamo del sito web, non della pagina FB), registrandosi sul quale si può fare tutto in modo molto semplice: anche la registrazione è semplice, basta però ricordare gli estremi della stessa.
Tramite il sito è possibile:
- chiedere la fattura per posta elettronica, risparmiando il costo della stampa e le spese di spedizione, un doppio beneficio di evitare spreco di carta ed evitare chela stessa arrivi in ritardo o non arrivi;
- chiedere l’addebito in conto, fornendo l’Iban del c/c, evitando la preoccupazione di andare nel tabacchino, o alla banca o alle poste, con l’ulteriore vantaggio di ottenere il rimborso del deposito cauzionale a suo tempo versato;
- evitare che, nel caso la fattura cartacea non sia recapitata, si ometta il pagamento, nel qual caso scatta il calcolo degli interessi sul pagamento non eseguito nei termini (20 giorni), e si rischia la riduzione della fornitura al minimo consentito: significa che anche i morosi hanno diritto a ricevere un minimo di acqua giornaliera in quanto l’acqua, considerato bene primario, deve sempre essere assicurata anche in quantitativo minimo; questo principio è valido solo per le persone fisiche, ed è in virtù dello stesso che tra gli oneri di perequazione c’è quello classificato UI3 del quale abbiamo parlato prima, il che sta a significare che per chi non è in condizione di pagare, intervengono gli altri utenti sobbarcandosi l’onere
A tal proposito una cosa curiosa, onerosa per Ausino, riferitaci nel corso del colloquio.
Tutti gli Enti idrici sono tenuti a versare ad Arera, entro un determinato termine, i contributi per legge spettanti a tale “autority”, pure quelli non incassati dai morosi; questo sta a significare che gli Enti idrici debbono anticipare quanto non incassato, sia per motivi sociali, sia per morosità volute; un poco come capita, ad esempio, nel campo dell’Iva, che, pure se le fatture non sono state pagate, chi le ha emesse è tenuto a versare al fisco l’iva sulle stesse.
Stranezze italiane.
Un’ultima cosa riteniamo che i lettori debbono sapere; l’acqua fornita da Ausino, affluente del Tusciano, è una delle più pure perché, a parte i controlli sulla sua qualità, imposti da leggi e normative varie, deriva da fonti qualitativamente eccellenti, una delle quali omonima (la fonte Ausino dalla quale l’Ente ha preso il nome), che un tempo era chiamata “Acculelle” (piccole acque, acque leggere) proprio per questa sua caratteristica.