Cava de’ Tirreni, l’associazione Cava 4.0 attacca Servalli & C. sulla questione Mediateca: “E’ il polo culturale fantasma”
Cava de' Tirreni, l'associazione Cava 4.0 attacca Servalli & C. sulla questione Mediateca: "E' il polo culturale fantasma"
L’Associazione politico culturale Cava 4.0, di recente costituzione, attacca l’Amministrazione comunale di Cava de’ Tirreni per l’immobilismo relativo alla risoluzione della questione riguardante la Mediateca, chiusa da gennaio 2020 e in attesa di una nuova gestione e destinazione d’uso.
“E’ già trascorso un notevole lasso di tempo dalla chiusura della struttura, con la intervenuta revoca dell’affidamento al precedente gestore. Nonostante ciò l’amministrazione non ha ancora assunto alcuna decisione in ordine al destino da riservare alla Mediateca”, si legge in un comunicato stampa a firma del Consiglio direttivo.
“Evidentemente – prosegue l’associazione che accusa l’Amministrazione Servalli di incapacità e inefficacia nell’immaginare il futuro di quello spazio pubblico- i continui ed irriducibili contrasti in seno alla maggioranza hanno distolto gli amministratori dall’affrontare i temi fondamentali per la Città, lasciando che il disastro già in corso prosegua nella più totale indifferenza”.
“La Mediateca rappresenta una opportunità di crescita e sviluppo della nostra amata città e, a tal riguardo, l’associazione Cava 4.0 auspica la realizzazione di un polo della cultura che coinvolga tutti i locali dell’ex convento di San Giovanni, incluso il piccolo teatro recentemente inaugurato, l’ala dell’immobile già destinata al museo civico e la stessa Mediateca. Immaginiamo – commenta ancora l’associazione Cava 4.0- che per ridare vita al borgo storico e rivalutare l’intera area si possa pensare al trasferimento della biblioteca comunale di via Marconi e che i locali della mediateca unitamente all’ex convento di San Giovanni, possano diventare un centro di formazione e informazione, anche sulla storia della città. Un punto di assistenza digitale per i cittadini (spid, app, corsi di formazione per migliorare i curricula attraverso la rete)”.
Il comunicato si chiude con un auspicio, in maniera precisa e determinata: “Le dette strutture si prestano, in maniera ottimale, a funzionare quali contenitori culturali, luoghi di aggregazione e socialità (idonei a ospitare workshop, convegni, seminari e concerti), attrezzati con soluzioni tecnologiche idonee a favorire lo sviluppo digitale della città, promuovendo la partecipazione di imprese, cittadini e pubblica amministrazione, mondo della ricerca e terzo settore sui temi di accesso ai servizi, della mobilità e della formazione”.