scritto da Pasquale Petrillo - 13 Marzo 2024 13:59

Cava de’ Tirreni, la ricetta di Mena Adinolfi per il rilancio della città: la cultura come motore, l’etica come sfondo e la forza della squadra

C'è molto da riflettere su quanto ha dichiarato al nostro giornale Mena Adinolfi. Diciamo, però, che quel che più ci ha colpito è il suo messaggio in positivo, rivolto al futuro, senza per questo sottacere le difficoltà e i problemi vissuti oggi dalla nostra città

foto Angelo Tortorella

Quest’oggi il nostro giornale ha pubblicato una nuova intervista con al centro il momento che vive la nostra città clicca qui per leggere. Protagonista è ancora una donna. Stiamo parlando di Mena Adinolfi. Dirigente scolastica, giovane, colta.

Dalle sue risposte emerge una personalità forte, risoluta e con idee molto chiare. A riprova che la nostra città può contare ancora su grandi risorse umane e professionali, soprattutto nell’universo femminile a tutt’oggi non valorizzato appieno. In politica più che altrove.

C’è molto da riflettere su quanto ha dichiarato al nostro giornale Mena Adinolfi. Diciamo, però, che quel che più ci ha colpito è il suo messaggio in positivo, rivolto al futuro, senza per questo sottacere le difficoltà e i problemi vissuti oggi dalla nostra città.

E’, questa, una costante di base dei suoi ragionamenti.

Lo è quando afferma che viene percepita «in ogni dove e a tutti i livelli, l’esigenza di una nuova progettualità, di una visione sistemica di ampio respiro e con un orizzonte temporale di medio-lungo termine».

Allo stesso modo, lo è quando precisa che «gli errori sono stati fatti e se ne faranno ancora, le conseguenze si pagheranno, ma per ripartire bisogna avere lo sguardo puntato non sui difetti, sulle incapacità, sulle mancanze o sui risultati non raggiunti quanto piuttosto sui “potenziali” ancora da attualizzare, su ciò che possiamo ancora valorizzare, sui talenti che possiamo liberare».

Chapeau!

Non ci appare secondario nemmeno il rigore morale: «Lo sfondo di una nuova progettualità deve essere profondamente etico».

E’ oltremodo apprezzabile il ruolo di primo piano che viene assegnato alla formazione e alla cultura: «La cultura ha un ruolo  “trasformativo”».

E ancora: «Un disegno politico in cui la cultura sia il motore immobile e il trait d’union di tutte le scelte può essere la strada nuova per il rinnovamento della nostra città».

Stupendo.

La cultura è mancata alla nostra città negli ultimi anni, soprattutto nel decennio appena trascorso. Un città, la nostra, che con la sua forza culturale aveva nei secoli fatto la differenza con il circondario e oltre. Una qualità che le aveva consentito di primeggiare  e di valorizzare le sue abilità professionali, commerciali e artigianali, così come nelle arti.

Mena Adinolfi, però, ha le idee chiare anche per quanto riguarda il ruolo che deve giocare la società civile nel costruire il futuro, nella convinzione che ci siano «personalità in grado di rilanciare la città nel suo insieme». Fermo restando che «nessuno può riuscire da solo. E’ necessaria la forza di una squadra che condivida lo sfondo etico del progetto».

Quello della squadra è un concetto che Mena Adinolfi ripete in più di un’occasione a riprova di una sua naturale predisposizione alla collegialità, ma anche della consapevolezza della complessità della gestione della res publica.

Il nostro Comune, d’altronde, con i debiti che si ritrova e una struttura organizzativa debilitata, non può, come suggerisce l’Adinolfi, che «ripartire da una squadra di professionisti delle diverse aree culturali-economico-sociali che faccia “ricerca” e produca una proposta integrata, credibile, vantaggiosa per i più».

E ancora: «E’ necessaria la forza di una squadra che condivida lo sfondo etico del progetto, che abbia un’affinità valoriale e intellettuale, orientata al “fare”».

Come non condividere. Proprio per questo siamo sempre più convinti della necessità che la società civile faccia la sua parte nel rilancio della città. A nostro avviso, questo è indispensabile per vivacizzare con nuove energie e competenze l’attuale asfittico panorama politico cittadino.

Se occorre, andare anche oltre i partiti e gli schieramenti per dare alla città, nel limite del possibile, un governo dei migliori.

Ipotesi praticabile? Non è facile, forse il nostro è solo un sogno. Peggio, un’illusione. Abbiamo, però, il dovere di crederci e soprattutto di provarci.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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