Cava de’ Tirreni, in Consiglio è scontro sul taglio alle indennità di sindaco, assessori e consiglieri
Cava de' Tirreni, in Consiglio comunale è scontro sul taglio alle indennità di sindaco, assessori e consiglieri
“Tagli ai costi della politica per finanziare la spesa sociale, sindaco e Pd dicono no. Sacrifici per tutti, ma non per gli amministratori comunali: la maggioranza boccia l’emendamento al bilancio presentato da Siamo Cavesi”.
Così principia il comunicato stampa emanato dai consiglieri di Siamo Cavesi, Vincenzo Passa, Marcello Murolo, Raffaele Giordano, all’indomani del Consiglio Comunale che ha approvato il bilancio di previsione 2022/2024, oltre al Documento Unico di Programmazione.
Durante la seduta l’opposizione, con il consigliere Murolo, ha proposto sette emendamenti al bilancio, in modo da spostare -si legge nel comunicato- un po’ di risorse (31.000,00 euro in totale), verso la spesa sociale, che, a causa del clima di austerità dovuto al deficit strutturale del bilancio comunale, aveva subito tagli consistenti.
Dei sette emendamenti è passato solo il primo (stanziamento di 1.500,00 euro in favore del Forum dei Giovani) perché -spiega sempre la nota stampa- sostanzialmente parallelo ad un altro presentato dalla stessa amministrazione, e perché prevedeva che le risorse necessarie venissero prelevate dai diritti di rogito che il Comune riscuote sui contratti stipulati con i privati.
I consiglieri hanno puntualizzato: “Gli altri emendamenti, che avrebbero dovuto essere finanziati da una riduzione del 10% delle spese della politica, cioè dal taglio delle indennità del sindaco, degli assessori e di tutti i consiglieri comunali, sono stati invece bocciati inesorabilmente dalla maggioranza guidata dal sindaco, che ha fatto un lungo discorso per dire che il principio in sé è anche giusto, ma che non è il caso”.
In particolare,queste sono state le parole di Murolo: “Mi pare giusto tecnicamente e moralmente che la politica faccia la sua parte. Diciamo sempre che la politica è una missione e che la facciamo non perché qualcuno ci abbia costretti, ma per passione. Ritengo quindi doveroso per questa Assise ridurre le spese della politica di una percentuale che è trascurabile, il 10%, per favorire nei limiti del possibile chi è più debole e ha visto riduzioni ben più superiori del 10% del proprio reddito, del tenre di vita o del livello dei servizi che riceveva dal Comune”.
A dette parole si è susseguita la risposta del sindaco Servalli: “Le linee guida della corte dei conti relative alla redazione del piano di riequilibrio suggeriscono una riduzione del 10% delle indennità percepite da Sindaco, giunta e consiglieri. Confermo che accettiamo di buon grado questa misura da quando ci sarà la possibilità concreta, ovvero dal gennaio 2023. Vi chiedo di respingere l’emendamento. Noi non abbiamo bisogno di alcuna sollecitazione o di qualcuno che ci venga a dire, su questo tema in maniera particolare, quello che dobbiamo fare Apprezzo la sensibilità dimostrata che è la nostra”.
In poche parole Servalli ha rispedito al mittente la proposta dicendo che già ci stavano pensando e che, appena i tempi tecnici lo permetteranno, lo faranno di loro iniziativa, senza bisogno di sollecitazioni della minoranza. Una garbata scudisciata, si potrebbe dire, alla quale il gruppo di Siamo Cavesi ha voluto replicare per lo sgarbo subìto.
“In questo modo non si sono assegnate nuove risorse a voci di spesa, quali l’assistenza domiciliare ai disabili e agli anziani, il trasporto dei disabili, il fondo per l’assistenza alle famiglie indigenti -conclude il comunicato, che aggiunge- Hanno votato in favore degli emendamenti oltre a tutti i gruppi di opposizione, la consigliera Mena Avagliano e il consigliere Eugenio Canora. Contraria, come detto, tutta la maggioranza consiliare, con in testa il sindaco e l’intero Pd. Pochi giorni prima delle elezioni, durante una manifestazione a Roma, alcuni esponenti nazionali del PD sono stati apostrofati con le urla ‘Che ci fate qui? Voi non sapete niente di chi vive nelle case popolari!’. Ecco. Succede a Roma. Succede anche a Cava de’ Tirreni”.