Cava de’ Tirreni, il Consiglio comunale approva le modifiche all’ASCCCA
Il voto favorevole era ormai scontato, soprattutto dopo la strigliata di Servalli ai suoi, avvertendo che sarebbero andati tutti a casa nell'eventualità che nuovamente sarebbero mancati i voti

E’ stata votata dal Consiglio comunale con 14 voti favorevoli e 8 contrari di la presa d’atto e ratifica dell’intervenuto adeguamento normativo dell’Atto Costitutivo sottoscritto il 27 maggio 2024 e la modifica dello Statuto allegato dell’ASCCCA. La stessa delibera fu bocciata nell’ultima seduta di Consiglio comunale per 12 voti contro 11 facendo traballare seriamente la tenuta della maggioranza.
L’assessore alle Politiche Sociali, Giovanni Del Vecchio ha preso per primo la parola, perorando le motivazioni per cui, a suo dire, il punto sarebbe dovuto essere votato positivamente: “In queste settimane ho ascoltato tante osservazioni che non vanno nella direzione dell’interesse comune, ma nella direzione opposta. Diceva bene il sindaco di Cetara ‘Occhio alle derive della politica e alle logiche spartitorie!’. Il 16 giugno una nota del sindaco di Atrani ha fatto sapere che aveva trasmesso le questioni, non è dato sapere quali, concernenti la costituzione dell’azienda consortile alla Corte dei Conti. Ieri una lettera di un dirigente politico di Fratelli d’Italia ha parlato di carrozzone politico e di guscio vuoto. Io rispondo che i carrozzoni si vedono al luna park e che la politica è una cosa seria. Italo Cirielli ha fatto delle considerazioni di natura tecnica che richiamano il principio della trasparenza quando, invece, abbiamo sempre agito in trasparenza. Ritengo legittimo il provvedimento e sono sereno. Resto a disposizione per chiarimenti e invito il Consiglio comunale a votare con serenità questo atto”.
Il primo a ribattere è stato il consigliere Marcello Murolo: “Le polemiche politiche non spettano a un assessore che ha dato a quanti sono contrari a questo provvedimento dell’immaturo e del bugiardo e ha chiesto di votare come se fosse un atto di fede. Sono deluso, non è questo il ruolo tecnico che un assessore svolge in Aula consiliare. Le perplessità sono su certe norme statutarie che erano e rimangono incomprensibili. Non c’è una contrarietà di principio all’ASCCCA, ma ai modi di costituzione. Oggi dall’assessore mi sarei aspettato di sapere come sarà e come funzionerà, quali sono i piani programmatici e i conti economici. Deve darci queste spiegazioni e numeri affidabili e comprensibili. Se la qualità del lavoro di tutti i comuni associati è questa, ovvero superficiale, non si andrà da nessuna parte. Per un anno l’assemblea dei sindaci si è baloccata su questioni di minore importanza perdendo tempo prezioso. Alcuni sindaci, giustamente, chiedono di conoscere come e in che modo sarà disciplinata la fase di transizione dal Piano di Zona all’Azienda consortile e con quali risorse partirà l’ASCCCA”. Rivolgendosi al consigliere Luigi Petrone, si è così espresso: “Luigi tu ieri hai fatto delle dichiarazioni in cui hai detto che il tuo voto sarà favorevole. Io spero che ti sia chiaro quello che stai facendo. Commetti un errore, in buona fede, ma lo commetti”.
Filomena Avagliano ha elencato i motivi per cui ha deciso di voler dare parere contrario alle modifiche: “Lo statuto è difforme da quello che è stato approvato dai Consiglieri comunali; non vi è ancora una data di avvio certa; per quanto riguarda la nomina del direttore generale, siamo preoccupati che non vengano fatti clientelismi; ci turba l’assenza di un piano economico finanziario così come l’incertezza del fondo unico d’ambito, non essendo stata fatta una ricognizione dei fondi disponibili. Si costruisce al buio e a farne le spese saranno le persone più fragili”. Rivolgendosi, poi, direttamente all’assessore Del Vecchio: “Lei ha detto che l’interesse comune non deve avere colore politico e, contemporaneamente, ha biasimato chi ha votato contro l’OdG parlando di deriva politica. Ma lo dice proprio lei che poi fa trasformismi politici? E questa non è deriva politica?”.
Il consigliere Eugenio Canora, nel suo intervento in cui ha spiegato con chiarezza le motivazioni per cui persevera nella bocciatura del punto all’Ordine del Giorno, ha osservato che il fatto che un sindaco del Piano di Zona abbia richiesto un provvedimento della Corte dei Conti non può e non deve essere banalizzato e declinato al mero piano politico, ma dovrebbe invece far preoccupare.
Ha preso la parola anche il sindaco Vincenzo Servalli, sentendosi chiamato in causa: “L’argomentazione vera e legittima di una parte del Consiglio comunale è che si vuol mandare a casa il Sindaco in questo modo. Non si tratta di tecnicismi, ma di questioni politiche che fanno parte di un copione recitato da mesi mediante il quale si vuole affondare questo provvedimento. Non c’è alcuna argomentazione tecnico-amministrativa convincente che giustifichi il voto contrario, ma solo ragionamenti esclusivamente politici. Il sindaco di un Comune di 400 abitanti che ricorre alla Corte dei Conti e si rifiuta di far sapere il contenuto del suo ricorso. Che pagliacciate sono queste?” Ha quindi esclamato, rivolgendosi ai presenti: “Vergognatevi!”.
Molto attese le parole di Luigi Petrone il quale, dopo il voto negativo dell’ultimo Consiglio comunale, oggi ha, invece, cambiato idea e ha spiegato il motivo: “Io e Pasquale Salsano, a nome della Fratellanza, riteniamo, dopo un confronto approfondito, di esprimere un voto favorevole che nasce da una valutazione che tiene conto della necessità di dare una forma organizzativa stabile e funzionale ai servizi sociali nella consapevolezza che una eventuale paralisi amministrativa non gioverebbe a nessuno. Siamo consapevoli che il vero banco di prova inizierà dopo l’approvazione della delibera. Mi auguro che l’azienda consortile possa andare avanti per il bene della collettività. Qualcuno afferma che la Fratellanza è nella maggioranza. Non lo sapevo nemmeno io. Quante volte sono stato chiamato dal Sindaco per propormi un assessorato! Luigi Petrone ha detto e ripete che non è in maggioranza, né si vede nell’opposizione, ma fa scelte che ritiene giuste per la città”.
Il voto favorevole era ormai scontato, soprattutto dopo la strigliata di Servalli ai suoi, avvertendo che sarebbero andati tutti a casa nell’eventualità che nuovamente sarebbero mancati i voti. Ma così non è stato. La maggioranza ha retto ancora una volta e c’è chi vocifera che grazie a questa votazione siamo nuovamente salite le quotazioni del sindaco Servalli per la possibilità di vederlo candidato alle elezioni regionali, dopo la debacle nello scorso Consiglio comunale che ne aveva fortemente compromesso la possibilità.