scritto da Carolina Milite - 30 Giugno 2025 09:55

Cava de’ Tirreni, Consiglio comunale: diminuisce la Tari del 4%. Il sindaco Servalli parla dell’incendio a Monte Castello

Servalli ha dichiarato: "Approfondiremo meglio tutto quello che è accaduto in quelle ore, verificheremo chi era sul luogo e chi ha preso determinate decisioni"

Si è tenuta in via eccezionale ieri sera, alle 19:30, la seduta del Consiglio comunale a Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni. E’ stato discusso e votato il punto all’ordine del giorno riguardante l’approvazione del Piano Tariffario della Tassa sui rifiuti (TARI) per anno 2025 in extremis rispetto alla scadenza del 30 giugno.

L’Assemblea ha votato all’unanimità in maniera favorevole dopo che l’assessore al Bilancio, Antonella Garofalo, ha spiegato ci sarà un cambio di rotta, seppur minimo, rispetto alla tendenza degli ultimi anni che ha visto la tassa sui rifiuti aumentare o mantenersi stabile su quote alte: “Quest’anno c’è stata una riduzione dei costi delle piattaforme di smaltimento. Alla luce del lavoro svolto si è arrivati a una riduzione dei costi generali a 11 milioni di euro. Questo comporta una riduzione media in bolletta del 4%  (tra il 3% e il 5%). È la prima volta che si ha una riduzione della tariffa. Sono confermati i pagamenti in cinque ratei. Sono stati, inoltre, recuperati cinquecentomila euro di evasione”.

Come era facilmente preventivabile, a seguito di quanto avvenuto in città nella scorsa notte, la questione dell’incendio di Monte Castello ha aleggiato in Consiglio comunale.

A seguito dell’accensione dei fuochi pirotecnici per i festeggiamenti in onore del Santissimo Sacramento, nei pressi del Castello di Sant’Adiutore, si è sviluppato un incendio di vaste proporzioni sul versante sud della collina. L’episodio ha scosso fortemente tutti i cavesi che da sempre sono strettamente legati alle tradizioni religiose, storiche e folcloristiche che si intrecciano con quel luogo. Sono occorse più di venti ore per domare completamente l’incendio, complici le avverse condizioni meteo a causa di forti raffiche di vento provenienti da nord che hanno spirato sulla città fin dalle prime ore dell’alba.

Il sindaco Vincenzo Servalli ha preso la parola su invito di alcuni consiglieri che volevano discutere dell’accaduto e ha spiegato qual era la situazione allo stato dei fatti: “E’ stata fatta richiesta per l’invio di un canadair, ma non è stato possibile averlo poiché ben sette di questi mezzi sono già impegnati in Campania per lo spegnimento di incendi in tutta la regione. E’ giunto un elicottero stamattina (ieri per chi legge) che non ha potuto partecipare alle operazioni di spegnimento a causa del vento che non permetteva le manovre del mezzo in sicurezza. Colgo l’occasione per ringraziare i vigili del fuoco, la protezione civile regionale, i dipendenti del Comune e i volontari che per tutta la notte e la mattinata hanno coadiuvato le operazioni di spegnimento”.

Entrando più approfonditamente nei dettagli, il Sindaco ha proseguito: “Sono molto dispiaciuto, come tutti i cavesi. Il lavoro preparatorio è stato fatto, come negli ultimi dieci anni. Sul posto, al momento dello scoppio dell’incendio, vi erano ventotto persone che si sono immediatamente attivate. Sono arrivate delle squadre della protezione civile regionale e i vigili del fuoco. L’incendio è stato contenuto, ma, complice il vento, riprendeva fuoco. Una parte delle fiamme si è sviluppata sotto gli elettrodotti. Domani (oggi per chi legge) speriamo che possa giungere il canadair perché abbiamo necessità di bagnare il terreno e sopire i focolai”.

“Ci eravamo riservati già dal pomeriggio di sabato – ha spiegato Servalli – di valutare momento per momento, fino alle 23:30, se i fuochi dovessero essere sparati o meno. Approfondiremo meglio tutto quello che è accaduto in quelle ore, verificheremo chi era sul luogo e chi ha preso determinate decisioni. Ritornando alla serata, alle 23:20 circa si è valutato da parte di chi era sul posto, vedendo anche che le bandiere che sventolavano sul Castello si erano completamente abbassate, che c’erano le condizioni per poter dare via allo spettacolo. Abbiamo atteso qualche minuto in più perché stavano ancora rientrando in sede alcuni trombonieri dopo l’esibizione in Villa Comunale. Nel momento in cui è partito lo sparo del primo fuochista, sul posto si è valutato che c’erano le condizioni per poter dare il via all’esibizione”.

Il Sindaco ha sottolineato che nei quindici giorni precedenti è stato posto in essere il solito lavoro preparatorio di disboscamento, pulizia, innaffiamento. E’ stata firmata, come da prassi, la delega del sindaco alla legge regionale che disciplina il divieto di fuochi, soprattutto in periodi di alto rischio di incendi boschivi, che dà l’autorizzazione ai fuochi pirotecnici, assicurandosi che siano rispettate le misure di sicurezza. “Non è vero che quest’anno è stato fatto di meno o diversamente dagli scorsi anni. Non abbiamo nulla da rimproverarci”, sono state le sue parole al termine delle quali il presidente del Consiglio comunale, Antonio Barbuti, ritenendo che non si era nelle condizioni di dare risposte esaustive e che l’emergenza era ancora in corso, non ha dato possibilità di aprire il dibattito e la seduta è stata sciolta.

Come si potuto evincere dalle parole del Sindaco, la situazione è ancora incerta, poco chiara. E’ presto per stabilire sia l’entità del danno che le responsabilità. Tra le varie voci che si rincorrono e che devono assolutamente essere verificate, c’è chi dice che l’impianto di irrigazione che era presente alle pendici del Castello sarebbe stato tolto con le operazioni di restauro della fortezza, così come sarebbero state rese inutilizzabili alcune vasche che erano lì proprio con la funzione di essere riempite d’acqua e ne sarebbe rimasta soltanto una. È fondamentale avviare un’indagine accurata e approfondita per  ricostruire con precisione, la dinamica dei fatti, eventuali mancanze e da parte di chi e determinare le cause dell’incendio.

Intanto il capogruppo di Fratelli d’Italia, Italo Cirielli, ha fatto richiesta formale di chiarimenti tramite PEC. Cirielli messo in evidenza che il fatto ha suscitato forte preoccupazione nella cittadinanza e ha richiamato alla necessità di verificare le responsabilità amministrative e le autorizzazioni rilasciate. “Chiedo di poter visionare l’autorizzazione rilasciata dal Comune di Cava de’ Tirreni per lo svolgimento dello spettacolo pirotecnico – ha affermato – di poter visionare la richiesta presentata dal comitato organizzatore o dal soggetto responsabile dello spettacolo, la copia del piano di sicurezza, delle misure di prevenzione e del parere, se presente, della Polizia Municipale o degli uffici tecnici”. “Inoltre – ha proseguito – vorrei prendere visione di ogni documentazione o comunicazione relativa all’incendio verificatosi in seguito all’accensione dei fuochi, inclusi eventuali  interventi dei vigili del fuoco o delle forze dell’ordine, nonché eventuali ordinanze o provvedimenti emessi prima o dopo l’accaduto”.

Anche la consigliera di Rifondazione Comunista, Filomena Avagliano ha inviato una PEC dove specifica che intende ottenere trasparenza e chiarezza in merito alle autorizzazioni rilasciate, agli eventuali pareri acquisiti, all’esistenza di deroghe rispetto al vigente Decreto Regionale n. 334/2025 e alle verifiche effettuate prima e dopo la manifestazione.

Diplomata al liceo classico, ha poi continuato gli studi scegliendo la facoltà di Scienze Politiche. Giornalista pubblicista, affascinata da sempre dal mondo della comunicazione, collabora con la rivista Ulisse online sin dalla sua nascita nel 2014, occupandosi principalmente di cronaca politica e cultura. Ideatrice, curatrice e presentatrice di un web magazine per l'emittente web Radio Polo, ha collaborato anche col blog dell'emittente radiofonica. Collabora assiduamente anche con altre testate giornalistiche online. Nel suo carnet di esperienze: addetto stampa per eventi e festival, presentazione di workshop, presentazioni di libri e di serate a tema culturale, moderatrice in incontri politico-culturali.

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