scritto da Redazione Ulisseonline - 06 Aprile 2016 11:03

Cava, ancora sulla ZTL di via Atenolfi

Qualche settimana fa i pazienti lettori di questo giornale hanno avuto occasione di leggere un mio documentato articolo sulle disavventure occorse a centinaia di automobilisti per aver “inavvertitamente” invaso la ZTL di Via Atenolfi, e alcuni successivi miei commenti e spiegazioni provocati da piccate reazioni di alcuni.

Mi soffermo volutamente sul termine “inavvertitamente” in quanto sono convinto che la maggior parte degli automobilisti multati abbiano in buona fede invaso quel tratto di Via Atenolfi, non essendo stato adeguatamente segnalato che il “pilomat” era stata disattivato e che quella zona era stata poi sottoposta a videocontrollo.

C’è chi, vittima di questa disavventura, dopo aver pagato con riserva la “ingiusta” multa, ha voluto approfondire, e, prima di ogni altra cosa, ha chiesto di vedere la foto della autovettura nel luogo, e all’ora in cui era stata contravvenzionata.

Cosa che, a Cava de’ Tirreni, non è possibile giacché, contrariamente a quanto avviene altrove, le foto della Polizia locale della nostra città fanno vedere, proprio un bel niente: una targa, su un riquadro completamente nero, sul quale si intravede solo la data e l’ora; altrove (a Napoli, per esempio) allorquando, in analoga situazione, si è voluto visionare la foto, si è vista con chiarezza la vettura, la strada, il segnale di divieto, e quant’altro occorrente per comprendere che la contestazione dell’ avvenuta contravvenzione era fondata.

Ovviamente è stata rappresentata la mancanza al Comando della Polizia locale, il quale ha risposto che, per motivi di “privacy” , a Cava più di tanto non si può vedere, e che bisogna aver fiducia nel sistema automatizzato di rilevazione, giacché esso è omologato dal competente Ministero, dalle competenti Autorità, e bla-bla-bla.

In conclusione il cittadino deve fidarsi di un fotogramma nero e i Vigili non sono tenuti a mostrare in chiaro quello che è avvenuto.

E giacché la cosa non mi ha convinto, ho voluto approfondire la faccenda, sulla base delle indicazioni scritte nel verbale, vale a dire il D.L.vo 285/92- art. 7 – Comma 9 E 14 (col quale i Comuni sono abilitati ad istituire zone a traffico limitato e contravvenzionare i trasgressori), il Decreto del 3 gennaio 2012 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (col quale è stato omologato il sistema di rilevazione Bridge Ceyeclops 2.0, e l’art, 5, co, 3, del DPR 250/1999 che autorizza il controllo automatico dell’invasione non autorizzata delle ZTL e la gestione della strumentazione direttamente da parte della Polizia locale): tali riferimenti, ripeto, sono stati tratti dal testo del verbale notificato e da nessuna parte si rileva che all’automobilista, per l’abusato motivo di “privacy”, non possa chiaramente vedere la foto della sua autovettura contravvenzionata nel luogo, giorno e ora dell’accaduto.

Alla luce di tutto ciò l’atteggiamento assunto dalla Polizia municipale metelliana sembra illegittimo e va sanzionato e il sistema va modificato: il suo comportamento contrasta con i più elementari principi di correttezza, chiarezza e trasparenza ai quali il Comune deve attenersi, anche per dimostrare al cittadino l’irreprensibile comportamento degli uffici comunali in generale e, nel caso specifico, dei Vigili Urbani.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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