Cava, al via le vaccinazioni a S. Lucia: da giovedì il personale scolastico, da sabato gli over 80
In città infuria la polemica sui social sui ritardi dell’avvio della campagna di vaccinazione sia per il personale scolastico che per gli over 80 cavesi, costretti questi ultimi ad essere vaccinati all’Ospedale Ruggi di Salerno.
Le proteste hanno però a quanto pare sortito i loro effetti positivi tant’è che dall’assessorato comunale alla Tutela della Salute, retto dal professore Armando Lamberti, arriva ufficiosamente la notizia che quasi certamente giovedì prossimo, ovvero dopodomani, inizierà a S. Lucia la campagna vaccinale per il personale scolastico, mentre per gli over 80 l’inizio delle vaccinazioni è previsto per il successivo sabato prossimo 6 marzo nello stesso sito alla frazione S. Lucia.
Insomma, si aspetta solo la conferma dell’ufficialità che dovrebbe arrivare in giornata.
Quella di ieri è stata una giornata campale per l’assessore Lamberti, il quale ha fin dalla mattinata preso contatto in modo febbrile con le autorità sanitarie universitarie e regionali per far sì che la nostra città potesse avere un sito vaccinale per gli over 80 evitando loro di doversi recare a Salerno.
C’è da chiedersi, a questo punto, perché si è arrivati a questa situazione che ha portato ai ritardi e alle polemiche. Insomma, la prima domanda da farsi è: ma la scelta dei locali alla frazione S. Lucia, compiuta dal sindaco Servalli, è stata felice? Sembrerebbe di no, non solo per evidenti motivi di tipo logistico, dovuto ad esempio al fatto che è molto decentrata rispetto alla città, ma più ancora perché i locali non erano idonei da un punto di vista sanitario per ospitare un centro vaccinale.
A scriverlo, in un post sui sociale, in risposta alle tante critiche sollevate, è stato lo stesso sindaco Servalli chiarendo che si son dovuti realizzare dei lavori per allestirlo nonché richiedere l’accreditamento alla Regione Campania. Risultato? Una perdita di tempo che ha fatto slittare di molti giorni l’avvio della campagna vaccinale.
Da qui un’altra domanda, ma possibile che nel centro cittadino non potevano essere individuati altri idonei locali già abilitati da un punto di vista sanitario? Immaginiamo di sì.
Per quanto riguarda il nostro Ospedale, invece, da subito le autorità sanitarie hanno escluso che potesse essere un centro vaccinale in quanto non ritenuto idoneo. Motivo in più, quest’ultimo, per scegliere dei locali alternativi dove allestire il centro vaccinale più appropriati sotto tutti i punti di vista.
Insomma, al solito, c’è stata molto imperizia ed improvvisazione. Sembra evidente che a Palazzo di Città l’ufficio più importante sia l’UCAS, Ufficio Complicazione Affari Semplici. E il sindaco Servalli di questo, in particolare per questa vicenda, deve dar conto alla città e ai cavesi, in primis ai nostri anziani.