scritto da Carolina Milite - 04 Febbraio 2025 12:26

Atrani, il Sindaco sull’Azienda Consortile per i Servizi Sociali: “Abbiamo bisogno di servizi sociali efficienti e di un ente che funzioni, non di un’azienda bloccata da dinamiche politiche e manovre poco trasparenti”

Duro attacco al sindaco di Cava de' Tirreni Vincenzo Servalli accusato tra l'altro di aver votato contro la proposta di buonsenso di un rinvio della riunione per un maggior approfondimento delle tematiche

Ancora molte le difficoltà che impediscono all’ASCCCA (Azienda Consortile per i Servizi Sociali Cava – Costa d’Amalfi) di diventare finalmente operativa e di accompagnare, allo stesso tempo, il Piano di Zona S2 verso l’esaurimento delle proprie funzioni e la nuova azienda alla piena realizzazione degli scopi per cui è stata creata: gestire e costruire un sano ed efficiente welfare di comunità.

L’allarme viene lanciato, ancora una volta dal Comune di Atrani che fa parte del nascente ente insieme ai Comuni dell’ambito territoriale S2: Amalfi, Atrani, Cava de’ Tirreni (ente capofila), Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti e Vietri sul Mare.

Con un comunicato stampa il Comune di Atrani sostiene che la questione delle modifiche statutarie, seppur fondamentale per inquadrare correttamente ruoli e gestione dell’azienda, non esaurisce le problematiche, come il medesimo ente ha nuovamente sottolineato in risposta ad una nota da parte del Presidente dell’ASCCCA, Paolo Vuilleumier.

Tale nota, infatti, pur riconoscendo nella mancanza del direttore generale e di tutta la struttura tecnico-amministrativa il “cuore” del problema, individua nelle modifiche statutarie “un passo fondamentale, poiché ci consentirà di avviare l’operatività dell’Azienda”.

“L’Azienda rischia di rimanere un ente fantasma – dichiara il sindaco Michele Siravonon per questioni esclusivamente statutarie ma per ben più gravi carenze di trasparenza, condivisione tra i Comuni coinvolti e assenza di risorse economiche. Mancando queste ultime non si può nominare un direttore generale, assumere personale, garantire una sede e, soprattutto, erogare servizi ai cittadini. Se inizialmente era previsto un fondo di 619.000 euro per far partire l’azienda, e ora questa cifra è stata ridotta a 25.000 euro, il segnale sembra chiaro: manca la reale intenzione di investire nei servizi sociali dell’intero territorio. Per conoscere l’entità di queste risorse è fondamentale avere piena trasparenza sui fondi residui nel bilancio del Comune Capofila, derivanti dal Piano di Zona. Ma ancora non abbiamo avuto alcun riscontro in tal senso da parte del Comune di Cava de’ Tirreni“.

“Ho inoltre più volte segnalato – continua il Sindaco – il mancato coinvolgimento di tutti i comuni membri circa le decisioni da prendere e l’accesso alle informazioni: serve un cambio di passo immediato nel rispetto dei cittadini. Le nostre comunità hanno bisogno di servizi sociali efficienti e di un ente che funzioni, non di un’Azienda bloccata da dinamiche politiche e manovre poco trasparenti. Ricordiamo, infatti, che durante la riunione del 20 gennaio 2025, con sei voti (provenienti da cinque deleghe in suo possesso, tra cui quella di Cava), il Presidente ha deciso di votare contro una richiesta di buon senso avanzata dal Presidente del CdA e sostenuta dal nostro ente. Di fatto, questo ha portato a una sfiducia implicita dello stesso CdA, svuotandolo di ogni reale funzione e paralizzando ulteriormente l’ente. Questa decisione dimostra chiaramente che il problema non è solo la modifica dello statuto, ma il tentativo di controllare l’Azienda senza un reale confronto tra i Comuni”.

“A che pro continuare su questa linea? – prosegue Siravo – Il Comune di Atrani continuerà a chiedere trasparenza, condivisione e rispetto reciproco, nella convinzione che i servizi sociali rappresentino un imprescindibile presidio sul territorio per assicurare diritti e giustizia sociale ai cittadini. Per questo non accetterà che questa Azienda diventi solo un nome senza contenuti e che si continuino a voler far passare tutte le criticità concrete finora evidenziate, ancora irrisolte, per mere beghe partitiche.”

Nel documento allegato alla nota stampa che è stato inviato al presidente Vuilleumier e a tutti i Comuni che fanno parte dell’Azienda Consortile vi è un passaggio che riguarda in maniera particolare il Comune capofila, nello specifico in sindaco di Cava, Vincenzo Servalli: “Non possiamo non notare come lo stesso sindaco Servalli, in una recente intervista, abbia cercato di spostare la questione su un piano di “apparente neutralità”, sostenendo che l’appartenenza politica non può far perdere fondi e servizi ai cittadini e che bisognerebbe muoversi in un clima di unità e concordia. Ma se questo fosse davvero il “principio guida”, allora perché non è stato garantito il coinvolgimento di tutti? Perché le risorse finanziarie residue non sono state rese ancora trasparenti? Perché i documenti non sono stati condivisi? Se l’unità e la collaborazione sono davvero i valori guida, perché il sindaco Servalli, lasciando la delega al Sindaco di Ravello, ha votato contro la proposta di buonsenso di un rinvio della riunione per un maggior approfondimento delle tematiche alla luce della documentazione richiesta e mai consegnata?”.

Una chiara denuncia di mancanza di condivisione, confronto e trasparenza.

clicca qui per leggere la nota (parte prima)

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Diplomata al liceo classico, ha poi continuato gli studi scegliendo la facoltà di Scienze Politiche. Giornalista pubblicista, affascinata da sempre dal mondo della comunicazione, collabora con la rivista Ulisse online sin dalla sua nascita nel 2014, occupandosi principalmente di cronaca politica e cultura. Ideatrice, curatrice e presentatrice di un web magazine per l'emittente web Radio Polo, ha collaborato anche col blog dell'emittente radiofonica. Collabora assiduamente anche con altre testate giornalistiche online. Nel suo carnet di esperienze: addetto stampa per eventi e festival, presentazione di workshop, presentazioni di libri e di serate a tema culturale, moderatrice in incontri politico-culturali.

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