Amalfi, settanta volontari per testare il piano di protezione civile
Impegnati forze dell'ordine e pubblica assistenza nella maxi esercitazione in stato di pre allarme. Soddisfatto il sindaco Daniele Milano
Eseguita ieri mattina ad Amalfi l’esercitazione di protezione civile finalizzata a testare le procedure da attuare per il rischio idrogeologico “in stato di pre-allarme” riguardante un’eventuale esondazione del torrente che attraversa il centro storico (Rio Canneto). L’intento del test è stato quello di testare non solo l’efficienza del piano di protezione civile ma di evidenziare le criticità emerse nella “catena emergenziale” al fine di perfezionare le procedure.
A sviscerarle nel corso di un un tavolo di de-briefing conclusivo sono stati tutti gli attori in campo tra forze dell’ordine, tecnici e responsabili di protezione civile. La maxi esercitazione, che ha visto coinvolti oltre ai 70 volontari aderenti ad ANPAS e provenienti da tutta la Regione Campania, si è svolta simulando uno scenario preliminare all’esondazione del torrente Canneto, con l’allerta alla popolazione residente ma senza la sua evacuazione.
«Predisposta per testare le procedure previste dal piano di Protezione civile e in generale tutta la linea di comando e il coordinamento delle varie figure impegnate, l’esercitazione è iniziata con la ricezione dello stato di preallarme dalla sala operativa regionale che identifica un livello di precipitazioni consistenti in un lasso di tempo molto breve. – dichiara l’Assessore alla Protezione civile, Francesco De Riso – A seguito di questo preallarme il Sindaco ha simulato l’attivazione del C.O.C. (Centro Operativo Comunale) che ha immediatamente inviato una squadra di presidio territoriale, composta da un tecnico, un vigile e un volontario di Protezione civile, a Valle dei Mulini per assicurarsi del livello del fiume e quanto questo fosse vicino alle esondazione.
La simulazione prevedeva il riscontro di un livello significativo del fiume in costante aumento dovuto alle precipitazioni per cui è stata attivata la fase di preallarme in cui la popolazione è stata informata del potenziale imminente pericolo con il suono delle campane della Cattedrale “a distesa”. Immediatamente sono partiti i mezzi di soccorso della Protezione civile che con l’ausilio di megafoni hanno informato che si era in presenza – ovviamente nell’ambito dell’esercitazione – di una situazione di pre allarme per cui era necessario abbandonare i piani terra e i piani sottoposti del centro per raggiungere quelli superiori.
Nel frattempo sono state allertate le forze dell’ordine e attivate le procedure che afferiscono al piano di protezione civile tra cui i volontari che, una volta in zona, hanno allestito le aree di ricovero nei punti di attesa collocate tra Piazza Municipio e il Lungomare dei Cavalieri.
«Nell’ambito dell’esercitazione sono stati inviati anche vari messaggi WhatsApp che informavano del livelli in aumento del fiume e della necessità che la popolazione lasciasse i piani interrati – spiega il sindaco Daniele Milano – L’esercitazione ha comportato anche una fitta corrispondenza tra tecnici, amministrazione, forze dell’ordine e squadre di protezione civile, in cui sono confluiti dati e criticità. Con la cessazione dello stato di pre-allarme, ci siamo riuniti al Comune per fare il punto delle attività prodotte insieme con tutte le funzioni del COC. Con le forze dell’ordine, i tecnici e i docenti del dipartimento di ingegneria civile dell’università è stato sviscerato il lavoro fatto da ciascun attore. Ci si è resi conto di tutte le situazioni che – in tempo di crisi – potrebbero rappresentare una criticità, per cui sono stati raccolti tutti gli elementi che concretamente concorreranno ad aggiornare e perfezionare il piano di protezione civile comunale».