scritto da Pasquale Petrillo - 05 Dicembre 2018 13:22

A Cava c’è una Garofalo di troppo

Enrico Alfano

Scoperto l’arcano. I socialisti cavesi ci fanno sapere che sì, una Garofalo è stata proposta al sindaco Servalli come nuova assessore, ma che non si tratta di Annamaria Garofalo, bensì di una giovane professionista metelliana.

A dirlo, in modo garbato, è il segretario socialista metelliano Enrico Alfano, che, con la sua consueta bonomia e signorilità,  non manca di esprimere apprezzamenti per la signora Annamaria Garofalo e, nel contempo, si appella ai tempi, ahinoi, lunghi nel decidere della politica.

Benissimo. Spieghiamo com’è che si è creato l’equivoco chiarito ora dai socialisti.

Due le notizie a nostra conoscenza, entrambe di fonte socialista. La prima, ufficiale, era che nella giornata di ieri al sindaco Servalli sarebbe stato sottoposto da parte del PSI cavese un nominativo di una donna quale possibile nuova assessora di espressione socialista. La seconda, ufficiosa, trapelata dallo studio professionale di un esponente socialista cavese, che quel nome era Annamaria Garafolo.

In verità, eravamo anche a conoscenza, dagli ambienti del centrodestra cavese, per la precisione quelli di Forza Italia, che la signora Annamaria Garafolo fosse vicina alla Lega di Salvini.

Bastava questo ad escludere l’ipotesi di una nomina ad assessore in una giunta di centrosinistra? No, per quello che conosciamo della politica di oggi, delle dinamiche attuali che vanno ben oltre la logica e la razionalità.

Insomma, la cosa poteva sembrare da escludere, ma di questi tempi non c’è da meravigliarsi di niente, basta vedere come si sono messi insieme leghisti e pentastellati, che in campagna elettorale si sputavano letteralmente addosso. E prima ancora, tanto per non farci mancare nulla, il patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi.

E dovremmo scandalizzarci ora se qualcuno da destra passa a sinistra?

Ad ogni modo, abbiamo deciso di dare comunque la notizia. Scientemente. Era questo anche l’unico modo per far uscire allo scoperto la politica, e in particolare i socialisti che stanno cincischiando da mesi su questo nome da dare a Servalli, tanto che qualcuno ha pensato di consigliare loro di rivolgersi a un ceramista per farsi impastare qualcosa di nuovo e di bello o magari di farsi aiutare da qualche creativo artista di S. Gregorio Armeno.

Quel che dispiace in tutta questa vicenda, che, lo confessiamo, ci ha divertito, è la telefonata fatta all’articolista da parte di un giovane e arrogante consigliere comunale del Pd. Non solo ha smentito la notizia e questo ci sta, anzi, ce lo aspettavamo, ma rabbiosamente ha fatto notare che l’accostamento politico del nome della Garafolo al Pd era un grave danno all’immagine del partito cavese.

Davvero? Mah, non si può che restare basiti di fronte a tanta protervia e maleducazione. Ai tempi della prima repubblica, questi soggetti politici venivano apostrofati con disprezzo come quelli che orinavano acqua santa dall’ombelico. La signora Garofalo può avere politicamente idee diverse e per nulla condivisibili, ha il peso di avere una certa età, non è più una giovanissima, insomma, come ora va di modo, ma resta ed è, come sempre è stata, una persona perbene, impegnata, educata, generosa, sensibile. Insomma, riesce difficile capire come possa, anche solo politicamente, arrecare un danno al Pd, accostando il suo nome a questo partito.

Magari fosse davvero ciò a squalificare, a danneggiare il Pd e a fargli perdere punti. Forse, il giovin consigliere democrat si dovrebbe preoccupare di altro. A Cava come altrove.

Ultima annotazione. Spiace constatare che un signore perbene e accorto come il sindaco Servalli alla fine non sia riuscito a insegnare un po’ di bon ton e di umiltà ai giovani e, tutto sommato, bravi ragazzi che si è portato in Consiglio comunale.

E che non gli abbia neanche insegnato che ai giornalisti non si telefona mai né per lamentarsi, né per sfogarsi e soprattutto per parlar male degli altri.

Forse, però, non è mai tratto tardi…

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

Una risposta a “A Cava c’è una Garofalo di troppo”

  1. 5.12.2018 – By Nino Maiorino – Bravo Direttore, quando ci vuole ci vuole; a questi PD, oserei dire Pidioti, che si permettono di considerare scandaloso l’accostamento al PD del nome di Annamaria Garofalo, probabilmente qualche rotella non funziona, specialmente in questo periodo storico/politico durante il quale il PD che sta evidenziando lacune gravissime a livello nazionale, regionale e locale: l’ultima vicenda di Minniti è un ulteriore esempio. Per non parlare del rimprovero all’articolista che ha fatto bene la sua attività di cronista; ma probabilmente il pretendeva il protervo telefonista PD pretendeva di dare il suo preventivo benestare? Cose da pazzi, o da Pidioti: fanno passare la voglia di essere di sinistra!

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