scritto da Pasquale Petrillo - 21 Giugno 2020 18:31

De Simone sindaco di Vietri sul Mare e non ducetto della Repubblica di Marina di Vietri

Sulla vicenda dell’accesso alla spiaggia libera di Vietri sul Mare, il sindaco Servalli ha in un post annunciato che è stata trovata una soluzione. A quanto sembra, i cittadini cavesi (ma solo loro?) potranno accedervi gratuitamente. In cambio, il comune metelliano metterà a disposizione personale della protezione civile per vigilare sulla spiaggia libera.

Complimenti al sindaco Servalli per questo intervento, tuttavia, resta da capire come sarà modificata l’ordinanza sindacale.

L’impressione è che questa soluzione, in pratica, un modo per dare al sindaco di Vietri sul Mare una via di uscita onorevole, sembra qualcosa di molto pasticciato. Se i cavesi, come i vietresi, potranno accedervi gratuitamente, mentre gli altri cittadini provenienti da altri comuni dovranno prenotarsi e pagare un euro, allora l’ordinanza del sindaco di Vietri sarà ancora più disgustosamente iniqua. Siamo, se così sarà, di fronte ad una più grave ed odiosa forma di discriminazione, di razzismo casareccio, che contravviene in modo palese alle norme di uguaglianza dei cittadini, di libertà e di dignità della persona sancite dalla nostra Carta Costituzionale. In breve, un bruttissimo pastrocchio.

Siamo all’assurdo giuridico, alla follia politico-amministrativa, al disprezzo elementare delle regole della etica cui qualsiasi amministratore pubblico, peggio ancora se di sinistra, dovrebbe attenersi.

Il sindaco De Simone può fare solo una cosa: ammettere di aver sbagliato ed eliminare le disposizioni discriminatorie contenute nella sua ordinanza. Tutti possono sbagliare, a maggior ragione quando si è giovani e si ricopre, nonostante ciò, una carica politica così impegnativa. C’è di sicuro più dignità ad ammettere di aver compiuto una svista, piuttosto che perseverare nell’errore.

Insistere nell’errore significa per davvero andare a finire sulle pagine dei giornali nazionali. Significa arrecare un danno di immagine inaudito alla propria città. Sì, perché nell’immaginario collettivo Vietri la si sta facendo passare come una comunità rozza ed inospitale, quando, invece, l’ospitalità è sempre stata e sarà sempre oltre che una caratteristica un punto di forza, anzi, la principale ricchezza per l’economia vietrese. Significa, per il giovane sindaco vietrese, anche compromettere irrimediabilmente il suo percorso politico-amministrativo finora tutto sommato abbastanza positivo.

In fondo, De Simone deve solo convincersi che le spiagge libere sono un bene demaniale, quindi della collettività, cioè dei cittadini in quanto tali, non importa se vietresi, cavesi o milanesi. De Simone deve convincersi, qualora avesse dei dubbi in proposito, che è il sindaco di un Comune della Repubblica Italiana, e non è il ducetto della Repubblica di Vietri sul Mare e che Marina di Vietri non è San Marino.

Piuttosto, come sindaco di Vietri sul Mare, deve, come conviene ad una realtà civile, curare che le spiagge libere siano dalla sua Amministrazione comunale ben tenute, curate, attrezzate e non, come è stato finora, nel più totale abbandono salvo poi utilizzare il coronavirus per imporre regole estemporanee e discutibili che, peraltro, lasciano il tempo che trovano (visto che poi si ha bisogno di personale della Protezione Civile di un altro Comune). Deve capire, qualora gli sfuggisse, che anche il giovincello squattrinato che viene dall’agro porta ricchezza anche se compra solo un gelato. Altro discorso, invece, è quello di garantire doverosamente la sicurezza, assicurare la vivibilità urbana, organizzare e regolamentare al meglio l’accoglienza.

Insomma, il giovane sindaco De Simone torni sui suoi passi prima che la situazione da lui provocata diventi sempre più ingestibile.

In fondo, come insegnavano i nostri padri, errare humanum est, perseverare autem diabolicum: commettere errori è umano, ma perseverare nell’errore è diabolico. Ma, nel nostro caso, è anche sciocco e dannoso.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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