scritto da Nino Maiorino - 04 Settembre 2020 09:40

Cava, Tari… una “camurria”

Non fa piacere constatare che, in un Comune che vuole essere all’avanguardia, la seconda città della Provincia di Salerno, le cose, invece di migliorare, peggiorino.

A me quello che ha fatto l’Ufficio Tributi di Cava sembra proprio una “camurria”, per dirla alla Camilleri, nel senso che il predetto ufficio ha introdotto un sistema di pagamento che, pure non facendo incassare un centesimo in più al Comune, costringe i contribuenti a pagare da 1,50 a 3,00 euro per effettuare il pagamento della Tari, il Tributo che ciascun cittadino deve pagare per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Dal 2020, infatti, il Comune, oltre a non recapitare più, mediante il servizio postale, la cartella di pagamento, costituita da una decina di fogli, ha deciso che i contribuenti non dotati di posta elettronica ricevano tramite il portalettere solo la metà di fogli, e cioè solo l’invito a pagare il tributo in una sola rata o in quattro, peraltro distanziate solo di 30 giorni l’una dall’altra.

Fino all’anno 2019 la Tari si pagava tramite F.24 semplificato e in genere le banche non chiedevano alcuna commissione; inoltre le quattro rate erano a 60 giorni.

Perché tutto è stato cambiato, con aggravio di spese, non è dato saperlo a chi non ha ricevuto l’intero carteggio, sulla prima pagina del quale è citata una recente delibera del Coniglio Comunale (la n. 36 del 29.06.2020) che prevede da quest’anno il pagamento solo tramite il modulo PagoPA.

Tale delibera non risulta che sia stata assunta perché imposta da una legge o una disposizione di carattere nazionale, quindi è stata fatta solo per volere dell’Assessore al Bilancio e del Consiglio; è appena il caso di precisare che in quella seduta erano presenti 17 consiglieri su 25, e di questi votarono a favore 14, astenuti 5, nessun contrario: numeri forse a casaccio, indicati nella delibera in questione.

Ma burocraticismo a parte, torniamo al succo della vicenda, e cioè al fatto che sono state cambiate senza motivo precedenti procedure, a discapito del cittadino, e senza che alcun Consigliere si opponesse.

Il fatto che al cittadino non informatizzato venga recapitato solo l’avviso di pagamento è già una prima inadempienza perché lo stesso, pure se non informatizzato, ha il diritto di sapere come viene calcolato il non amato balzello, e non solo le rate che deve pagare: come dire “devi pagare e basta, non ti tocca sapere altro”.

E se questa non è “camurria” non saprei come chiamarla.

I più fortunati, e cioè quelli informatizzati, ora non ricevono più la documentazione tramite Poste, ma direttamente sulla posta elettronica,

Ma anche sul sistema di pagamento c’è la “camurria” in quanto il nuovo sistema prevede di poter dover pagare solo versando un odioso extra che va da 1,5 a 3,00 euro, deciso da chi incassa: il pagamento può essere fatto allo sportello della banca, alle poste e presso le tabaccherie; ognuno aggiunge al costo della Tari un extra, parte del quale viene trattenuto da chi incassa, il resto va al “sistema” (Sisal o chi per esso), e per quanto riguarda le banche non si capisce bene quale sia il “sistema” e perché incamera 3,00 euro per ogni pagamento, e chi paga in quattro rate verrà gravato di un costo aggiuntivo di 12,00 euro.

Presso le banche il pagamento può avvenire anche tramite Atm (comunemente chiamato Bancomat) e in tal caso l’extra si dimezza.

Quando ho telefonato, più volte, all’Ufficio Tributi, non ho avuto il piacere di parlare con chicchessia, poi ho chiamato il centralino del Comune e mi sono stati passati diversi interni dell’Ufficio Tributi, inutilmente.

Allora ho chiesto di parlare col Segretario comunale, inutilmente, poi con l’Ufficio Ragioneria, dove, finalmente, sono riuscito a parlare con una addetta alla quale ho chiesto il codice Iban per effettuare il pagamento tramite bonifico bancario che, se fatto in via telematica, non costa nulla; la interlocutrice mi ha detto di non sapere nulla e di chiedere all’Ufficio Tributi; ho spiegato le precedenti peripezie e lei gentilmente si è riservata di informarsi e farmi sapere, cosa che è avvenuta in pochi minuti, giacché quasi subito mi ha richiamato dicendomi che non è previsto il pagamento tramite bonifico.

Insomma, o paghi con il sistema PagoPA, sottoponendoti all’extra, oppure … niente.

Se tutto questo non è “camurria”, come vogliamo chiamarla?

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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