Cava de’ Tirreni, la politica cittadina e le sue miserie viste con la satira divertente e micidiale di Parodia Democratica
Non sappiamo chi sia o meglio, come immaginiamo, chi siano. Per comodità, diamo per scontato che sia un gruppo di persone. Sta di fatto che capiscono di politica e stanno dietro e dentro la vita tanto politica che amministrativa, con i relativi risvolti. Hanno uno straordinario acume nel cogliere l'attimo fuggente ed una enciclopedica conoscenza cinematografica. Per farla breve, la loro ironia è incredibilmente sagace e disarmante
La mia generazione è cresciuta con le vignette di Giorgio Forattini. Un mito. Potremmo dire che capivamo la politica attraverso la sua lettura satirica e caricaturale, prima a Repubblica e poi al Corriere della Sera. Andreotti, Spadolini, Craxi, D’Alema, Gorbaciov, De Mita, Occhetto e tanti, tanti altri personaggi, protagonisti delle vignette di Forattini. Immagini indelebili e indimenticabili.
Insomma, vignette che raccontano e rappresentano con ironia divertente e leggera un’epoca.
In contemporanea, non sono stati da meno altri vignettisti, come Emilio Giannelli, Altan, Vauro, Sergio Staino, Vincino fino ad arrivare ad oggi, alla pungente e gustosa satira in romanesco di Osho.
Questa premessa è doverosa per più di un motivo.
In primo luogo, per rendere omaggio a quanti con le immagini, con il disegno, con un tratto di matita, hanno raccontato e ancora raccontano con intelligenza, ironia e acume la cronaca politica e i suoi protagonisti. Sono dei benemeriti in quanto hanno la capacità di raggiungere tutti, l’erudito e finanche il semianalfabeta, spiegando con semplicità e immediatezza le pieghe e le piaghe della politica.
In secondo luogo, per rendere omaggio a questi nostri anonimi e industriosi concittadini che sotto la sigla Parodia Democratica raccontano con eleganza, sobrietà, competenza e divertente satira la politica cittadina.
Non sappiamo chi sia o meglio, come immaginiamo, chi siano. Per comodità, diamo per scontato che sia un gruppo di persone. Sta di fatto che capiscono di politica e stanno dietro e dentro la vita tanto politica che amministrativa, con i relativi risvolti. Hanno uno straordinario acume nel cogliere l’attimo fuggente ed una enciclopedica conoscenza cinematografica. E sono tanto puntuali quanto prolifici. Per farla breve, la loro ironia è incredibilmente sagace e disarmante.
Sono davvero bravi, è giusto riconoscerlo. Anche nella ragguardevole tempestività oltre che nell’eccezionale creatività e nell’impressionante perspicacia.
Confesso che a me servono mille parole per sviluppare giornalisticamente un ragionamento politico, nella speranza poi di risultare comprensibile. A Parodia Democratica bastano poche immagini appropriate per assestare bordate micidiali e farsi capire anche dal più sprovveduto dei lettori.
Chapeau! La loro è una continua lezione di giornalismo. Anzi, è la migliore espressione di giornalismo che stiamo avendo nella nostra città. Sono da premiare, indubbiamente, per la capacità critica e la signorilità. Mai una sbavatura, una parola fuori posto, una volgarità. Solo immagini e battute canzonatorie e pungenti.
Divertiamoci un po’, proponendo alcune degli ultimi lavori nel contempo mordaci e gustosi di Parodi Democratica.
Partiamo con il più recente filmato, quello che riguarda l’approvazione da parte del Consiglio comunale metelliano dello Statuto e dell’Atto costitutivo dell’Azienda speciale consortile per le politiche sociali, un oggetto che al momento appare alquanto misterioso e probabilmente sarà solo l’ennesimo carrozzone clientelare clicca qui.
Nel corso proprio dell’approvazione in Consiglio dello Statuto dell’Azienda speciale abbiamo potuto constatare che l’assessora Annetta Altobello, che ha lasciato del tutto a desiderare come delegata alle politiche sociali, è invece molto brava a leggere i numeri della tombola, pardon, delle quote dei vari comuni. Diciamo che una volta che non sarà più assessora, l’Altobello ha un futuro assicurato da lettrice per la tombola. Vediamo come racconta l’episodio Parodia Democratica clicca qui
Parodia Democratica, però, ha dato il meglio di sè in queste ultime settimane dopo l’euforia di Servalli e soci per l’approvazione da parte della Corte dei Conti del piano di riequilibrio finanziario, in pratica, i milioni di debiti che i cavesi dovranno pagare grazie alle mani bucate dei loro amministratori comunali.
Partiamo con la gag dedicata all’assessore al bilancio Antonella Garafolo clicca qui
Sullo stesso argomento, che tanto duole alle tasche dei cavesi, l’assessora Garofalo si becca altre gag, tra cui questa clicca qui
Sui debiti del Comune metelliano, però, le gag più divertenti e devastanti sono riservati al sindaco Servalli, e non poteva essere altrimenti visto che ne è il massimo responsabile ma anche quello che fa una narrazione spudoratamente fuori dalla realtà dei fatti clicca qui
Una narrazione favolistica quella di Servalli, bravissimo nello scaricare sugli altri qualsiasi responsabilità con la proterva sfacciataggine di puntare alla sua santificazione politica, che Parodia Democratica non manca di evidenziare in modo chiaro e sardonico clicca qui
Sempre sul sindaco Servalli Parodia Democratica non si risparmia nel prenderlo in fallo nelle sue continue autocelebrazioni, odiose quanto lontano dalla realtà dei fatti clicca qui
D’altro canto, il sindaco Servalli, al di là, di quello che dice con spavalderia e senza fondamento alcuno, è ben consapevole che deve cercare disperatamente di recuperare la sua immagina, quantomeno per non passare alla storia come il peggiore primo cittadino metelliano dall’elevazione a Città nel 1394 clicca qui
Uno sforzo, quello di Servalli, disperato e vano come lo testimonia quest’altra gag di Parodia Democratica che, in modo plastico, rappresenta quale sia l’opinione negativa che i cavesi hanno da tempo della sua amministrazione comunale clicca qui
Fermiamoci qui. Questa carrellata su alcuni degli ultimi filmati prodotti da Parodia Democratica danno il senso della qualità della sua attività. Si tratta indubbiamente di un pregevole lavoro quello svolto da Parodia Democratica. Si tratta indubbiamente di un prodotto culturale, politico e giornalistico di altissima qualità.
Peccato non poterlo/i premiare in quanto per ora resta/no sconosciuto/i. Dobbiamo accontentarci di seguire ed apprezzare questi pregevoli lavori per ingegno ed arguzia.
Grazie. Continua/te così.