Cava de’ Tirreni, il lamento di Pasquale Falcone e la città silenziata da Servalli & C.
Cava de' Tirreni, il lamento di Pasquale Falcone e la città silenziata da Servalli & C.
Per ragioni di tempo seguo poco o nulla il principale social, Facebook. Tuttavia, l’altro ieri mi hanno segnalato un video postato da Pasquale Falcone lo scorso sabato sera.
Falcone è una persona intelligente oltre che uomo di mondo. Con molto garbo e maestria da consumato regista, ha filmato e commentato la tristezza del borgo porticato della nostra città, praticamente vuoto in un sabato sera. Un deserto desolante che, parole di Falcone, lo hanno sconvolto. Più che a parlare lui, però, è stato bravo a dare spazio all’eloquenza delle immagini.
Certo, è lui il primo ad esserne consapevole, sabato scorso non era stata affatto una bella giornata per la pioggia insistente e per le tragiche notizie della frana di Casamicciola. Ciò, però, non impedisce di restare basiti per come i portici siano spopolati in un sabato sera. E’ davvero triste e deprimente. Figuriamoci per i ristoratori ed affini.
D’altra parte, come potrebbe essere altrimenti? La nostra è una città moribonda. Non ci sono iniziative degne di nota promosse e sostenute dal Comune. E come potrebbe essere del resto, se il nostro Comune non ha il becco di un quattrino, ma solo debiti sopra debiti? Contribuisce poi a desertificarla il costo dei parcheggi.
Questo è.
La verità è che la nostra disgraziata città, un po’ alla volta, è stata silenziata da Servalli & C.. Lentamente la stanno spegnendo, rendendola un cimitero. Amministrazioni comunali peggiori di questa sciagurata di adesso non ce ne sono mai state.
E pensare che, anche a ragione, davamo addosso al sindaco Fiorillo. Altri tempi, d’accordo, ma uno statista rispetto a Servalli. Abbiamo, anche a ragione, criticato assessori alla cultura come Flora Calvanese e Gianpio De Rosa. Ora non possiamo che rimpiangerli, vedendo lo squallore e lo sconforto di adesso.
E’ il buio totale. I nostri attuali governanti tirano a campare, vendendo proprietà comunali per fare cassa e a mettere balzelli per tentare di ripianare almeno un po’ i conti in rosso del Comune.
Nel frattempo, la città si è impoverita. La sua economia spolpata. Le attività nel centro cittadino dissanguate. Il disastro, purtroppo, continua. Non si ferma. Non si vede per nulla un cambio di marcia. L’inerzia di questa Amministrazione comunale è totale. E la città, di conseguenza, è abbandonata a se stessa.
Quando, qualche mese fa, abbiamo definito la nostra una città-dormitorio, qualcuno ha storto la bocca invitandoci a vedere la pochezza dei comuni viciniori. E li vogliamo davvero vedere? Bene. Le due Nocera da tempo procedono con una marcia in più. Lasciamo perdere Salerno, che è un altro pianeta, ma vogliamo parlare di Vietri sul Mare che ci dà lezione oramai in tutto e pullula di turisti e di vita in ogni ora del giorno? Persino la piccola Cetara ci dà i punti. E lo stesso vale per Tramonti.
Noi, grazie soprattutto a Servalli e soci, siamo rimasti in una sorta di lockdown perpetuo. Siamo tra color che sono sospesi, in un limbo di incertezza e di grigiore in cui ci hanno ficcati questi amministratori politicamente di quart’ordine.
Quando Pasquale Falcone e gli altri esercenti del centro cittadino non ce la faranno più, magari sposteranno la loro attività in un’altra città. Speriamo di no.
Noi cittadini cavesi, però, se non cambia la musica a Palazzo di Città, continueremo a subire le angherie e le calamità della cattiva politica. E’ avvilente, ma questa è la realtà.