Cava de’ Tirreni, Fratelli d’Italia e le opposizioni: la verità uccide, ma il silenzio è veleno
Molto probabilmente i dirigenti locali di Fratelli d'Italia sono politicamente imbarazzati. Questo appare evidente. Un impaccio dovuto al
Qualche giorno fa, un esponente di vertice del centrosinistra locale, mi faceva notare che il sindaco Servalli è fortunato. Il motivo? «In una settimana cominciata con le critiche -queste le sue testuali parole- il centrodestra ha avuto la capacità di toglierci le castagne dal fuoco. Invece di cavalcare il tuo articolo hanno pensato bene di sgambettarsi tra di loro».
L’articolo cui si riferiva era il commento sulle strisce bianco-blu a via Tafuri. Gli sgambetti, invece, era il violento post con cui Alfonso Senatore polemizzava con i civici di Siamo Cavesi. E la successiva reazione dell’opposizione che chiedeva a Fratelli d’Italia di chiarire la propria posizione su quella che definiva un’aggressione gratuita e ingiustificata da parte di Senatore.
Non entriamo nel merito di una bega che di politico ha poco. Nel senso che sembra avere piuttosto i contorni di una contrapposizione personale sfociata in ambito politico. Ad ogni modo, sarebbe preferibile gettare acqua sul fuoco. Di pompieri, però, non se ne vedono molti in giro. E quei pochi non hanno avuto molta fortuna. Fatto sta che nel centrodestra si procede per strappi, invece di trovare un terreno comune.
Detto ciò, l’accaduto ha dei riflessi politici meritevoli di attenzione. Abbiamo indugiato, però, qualche giorno prima di esprimere una valutazione politica dello spiacevole episodio. Per capirne di più. Nella vana attesa di un comunicato al riguardo della dirigenza cittadina di Fratelli d’Italia.
Ad oggi, però, sulla vicenda è sceso un equivoco silenzio.
Forse perché non condividono la posizione del loro dirigente, preferendo così un silenzio di decantazione? Forse, invece, perché condividono appieno l’attacco di Senatore, preferendo così di non aggiungere altro?
Mah, difficile a dirsi. L’impressione prevalente, tuttavia, è che la più aderente alla realtà sia la seconda ipotesi. In altri termini, Fratelli d’Italia di sicuro non condivide in toto tempi, modalità e toni utilizzati da Alfonso Senatore, ma sposa la sostanza politica della sua invettiva.
Se è così, Alfonso Senatore non ha diviso le opposizioni cavesi, ma non ha fatto altro che dare, forse suo malgrado, la prova provata delle loro divisioni. A maggior ragione della frattura esistente tra i partiti di centrodestra.
In quest’ultimo schieramento, infatti, stando ai risultati delle ultime elezioni comunali, Fratelli d’Italia è di gran lunga il maggior partito. E’ secondo a Siamo Cavesi, una lista civica comunque vicina al centrodestra. Un discorso a parte è La Fratellanza, la più rilevante forza elettorale dell’opposizione, ma non assimilabile politicamente a nessuno dei due attuali schieramenti.
Certo, l’opposizione, tranne Fratelli d’Italia, si è compattata rispetto alle accuse dell’avvocato Senatore. E’ questo un dato significativo, ma che va letto con attenzione e sotto i diversi profili.
In un simile scenario, a nostro modo di vedere, sembra essere uscita rafforzata la candidatura a sindaco di Luigi Petrone. Sempre che ciò trovi conferma nell’interessato, visto che negli ultimi tempi sembra essersi un tantino defilato.
Nel contempo, però, l’impressione è che questa parte consistente dell’opposizione, da un punto di vista strategico e politico, sia guidata da Marcello Murolo. D’altronde, è proprio il leader di Siamo Cavese l’unico ad avere competenze e intelligenza tale da risultare la sua unica, vera mente politica.
C’è, tuttavia, un altro aspetto. L’attuale unità di queste opposizioni presenta solo un carattere difensivo. Del suo ruolo, della sua azione, delle sue prospettive. Non c’è nulla di propositivo in vista delle prossime comunali. Al momento, ovviamente. Poi si vedrà.
E Fratelli d’Italia? Mah, difficile da decifrare la sua strategia. L’impressione è che non si fida di nessuno delle altre componenti dell’opposizione e da questa è ricambiata con la stessa moneta. Forse non ha le idee chiare del tutto. Forse vuole solo prendere tempo. Per rafforzarsi come classe dirigente. Forse vuole far tesoro della sua leadership nel governo nazionale. Per poi calare eventualmente gli assi al momento topico. Per ora, tranne le spericolate uscite a gamba tesa di Senatore, Fratelli d’Italia preferisce navigare sott’acqua.
Del resto, ha un suo candidato sindaco: Fabio Siani. Un cavallo di razza. Indubbiamente il più politico dei possibili candidati sindaco delle opposizioni. Forse il più quotato per vincere. Di sicuro quello più di ogni altro capace di intercettare consensi oltre l’elettorato di destra.
La sensazione, però, è che anche Fabio Siani sembra essersi defilato negli ultimi tempi. Anche in questo caso si possono formulare solo ipotesi che lasciano, però, il tempo che trovano. Di sicuro non è convinto di come si stia procedendo. Probabile che non gli siano del tutto chiari la strategia e gli obiettivi del suo partito. Non è da escludere che non sia affatto convinto che la soluzione per il futuro possa essere trovata in questo centrodestra e persino in questa opposizione. Forse in testa gli frullano altre idee. Magari quello di un rassemblement civico che vada oltre i partiti e persino gli attuali schieramenti politici.
In conclusione, la partita nel centrodestra, e più in generale nell’opposizione, è molto aperta, ma soprattutto è confusa. E gli scontri frontali e sotterranei di questi ultimi tempi ne minano alla radice le potenzialità. Dovrebbero, al contrario, lavorare tutti per trovare un minimo comune denominatore. Per dare contenuti, programmi e uomini ad una proposta politica unitaria e credibile. Non sarà affatto facile, però. Beccarsi e dividersi è, invece, il modo più semplice e sicuro per provare a perdere.
Più in generale, le opposizioni, tutte comprese, ovvero i partiti di centrodestra, a cominciare da Fratelli d’Italia, e i movimenti civici, dovrebbero compiere un’operazione di verità, anche se dolorosa. Questo per dire che se non hanno il coraggio e la forza di affrontare i nodi politici da sciogliere, allora il rischio è di avviarsi ad una nuova sconfitta.
In fondo, l’attuale situazione delle opposizioni è quella classica in cui, come insegnava qualcuno di cui ora non ricordo il nome, la verità uccide, ma quando la mettiamo a tacere diventa veleno.
In un simile scenario, il centrosinistra può quindi sperare di poter dire la sua. Ha forti margini di recupero. Soprattutto se all’appuntamento elettorale riuscirà a darsi un’immagine nuova e diversa. Certo, sarà un’impresa quella di liberarsi dal peso rappresentato dalla negativa zavorra dell’attuale Amministrazione Servalli. Anche per il centrosinistra non sarà facile, però. Rifarsi il trucco sarà forse impossibile, considerato i capibastone locali, soprattutto quelli che monopolizzano il consenso elettorale.
Più difficile ancora sarà per noi cittadini compiere alle prossime comunali una scelta elettorale per e non contro qualcosa e/o qualcuno. Nella speranza che la politica locale ci metta, almeno in parte, nella condizione di poterlo fare.
In caso contrario, quando sarà il momento, potremo sempre andare a mare.
Speriamo di no.