scritto da Nino Maiorino - 27 Gennaio 2023 21:28

Cava de’ Tirreni, ex Manifattura Tabacchi: futuro e polemiche

Facciamo seguito al precedente articolo, pubblicato ieri per approfondire i vari argomenti oggetto della polemica tra il portavoce del MALC, avv. Todisco, e l’ex sindaco Luigi Gravagnuolo.

  1. Chi ha parlato di operazione di cementificazione dell’area, probabilmente si è distratto, in quanto l’ex Manifattura è già cementificata. Il progetto di Gravagnuolo prevedeva la realizzazione di un grande parcheggio interrato e di due piazze oltre agli immobili.
  2. Si è parlato di un enorme condominio privato, con oltre 100 appartamenti, nel centro storico di Cava con parcheggi e negozi, che con l’enorme movimento di auto avrebbe paralizzato il centro Cittadino.

In verità, per quello che sappiamo, nulla era definito, era solo l’inizio di una negoziazione urbanistica e si ragionava su una settantina di appartamenti per diverse ‘tasche’, più uffici e dotazioni urbanistiche, in modo da non creare né un ghetto né un nuovo Parco Beethoven.

Non si sa, a fine trattativa, per quanti appartamenti sarebbe stata data la concessione, di certo non si parlava di cento o centinaia.

Questo è quello che ricordiamo, a meno che l’avv. Todisco non abbia documenti che avvalorano la sua affermazione, nel quale caso sarebbe opportuno, nell’interesse della cittadinanza, tirarli fuori.

I negozi ed i parcheggi sarebbero stati funzionali a rendere viva l’area.

Inoltre, a quel tempo si parlava anche di realizzare un museo del tabacco, sale conferenze per la convegnistica e, cosa di grande importanza, del trasferimento al Comune della parte storica, ristrutturata a spese del privato.

L’idea era anche quella collocarvi una parte consistente degli uffici del Municipio, in modo da liberare l’attuale sede ed eventualmente restituirla alla originaria funzione teatrale per la quale era stata edificata.

Quindi, in un simile contesto non ci sembra affotto che ci sarebbe stata una paralisi del centro cittadino per traffico, le auto che ora parcheggiano in via Garzia, via Crispi e via Parisi sarebbero al contrario state trasferite nel parcheggio interrato, liberando così la carreggiata.

Era inoltre prevista la realizzazione della bretella da via Parisi a viale Gramsci, che fu iniziata e poi completata dal Sindaco Marco Galdi.

  1. Nella nota dell’Avv. Todisco c’è l’accenno a Maccaferri, e a qualche palazzinaro, che avrebbero tratto benefici dalla operazione mentre la città avrebbe subito un danno.

Ma, ci chiedeiamo, a un imprenditore privato disponibile a impegnare 40 milioni di euro -questa era grosso modo la stima- per realizzare notevoli benefici per la città (piazze, parcheggi interrati, sale conferenze, museo e uffici comunali …), è chiaro che gli si deve consentire di rientrare dall’investimento e guadagnarci.

Nella nota è palese un certo rancore verso gli imprenditori privati, che secondo i critici sono tutti speculatori e palazzinari: roba da regressione sovietista, che dimentica che i quattrini per un recupero a spese del pubblico non c’erano allora e non ci sono adesso.

  1. Il portavoce del Malc asserisce che è migliore la scelta di Servalli di realizzare nell’area un parco urbano e lasciare il palazzo antico a funzioni pubbliche. Sul maggiore gradimento di un progetto rispetto ad un altro nulla quaestio, perché questo è il sale della democrazia, ogni amministratore ha il diritto di intervenire come meglio crede.

Comunque il trasferimento al Comune dell’area era già sul tavolo della trattativa avviata dal sindaco Gravagnuolo e prevedeva il trasferimento al Comune del tutto a spese del privato.

Quanto alla realizzazione di una villa comunale, riteniamo sia una idea strampalata, sarebbe come creare un altro mortorio con qualche tavolo per vecchietti che giocano a scopone, com’è difatti l’attuale Villa comunale.

La città sta perdendo residenti, anno dopo anno, per il decremento demografico e tutti osservano che, a parte la movida, nel bene e nel male, tutta la città Cava sta diventando un mortorio: basta osservare il quotidiano viavai di anziani lungo il corso porticato. Il progetto su cui si stava ragionando avrebbe attratto nuova residenzialità e rivitalizzato un pezzo della città.

  1. Nella nota dell’avv. Todisco si legge che Gravagnuolo affermava che l’immobile storico della Manifattura fosse di proprietà di Maccaferri, e che il contratto del 1900, in cui si parlava di retrocessione, non si trovasse, nonostante fosse conservato all’Archivio di Stato dove fu reperito dal Malc, e dove avrebbe potuto trovarlo anche il Comune se solo lo avesse cercato.

Pertanto la “inazione” di Gravagnuolo ha solo rallentato il procedimento legale di recupero dell’immobile, ancora in corso e nel quale si è recentemente costituita anche Italia Nostra.

Tale affermazione rasenta la calunnia: quando Luigi Gravagnuolo venne eletto sindaco aveva promesso agli elettori che il Comune avrebbe recuperato, anche in partenariato col privato, gli immobili ex industriali dismessi, e risulta che venne chiesto all’avvocatura comunale lo stato dell’arte della questione ex Manifattura.

E risultò che la proprietà era stata trasferita prima dai Monopoli alla British Tobacco, poi da quest’ultima alla M.S.T. – Manifatture Sigari Toscani spa, il cui azionista di riferimento è Maccaferri con il quale il sindaco Gravagnuolo avviò una negoziazione.

E fu proprio il MALC a far presente che c’era un vecchio atto dell’anno 1900 in base al quale, una volta che i Monopoli avessero cessato la produzione di sigari, l’immobile andava restituito al Comune.

Ci risulta che il sindaco Gravagnuolo abbia chiamato Maccaferri assicurandolo che questo non avrebbe pregiudicato il progetto, ma che cambiavano i termini della negoziazione.

A garanzia di tutti, Gravagnuolo affidò all’avv. Massimo Pagliara, allora legale di riferimento del Malc, l’apertura di un contenzioso bpnario con Maccaferri volto a chiarire la questione della proprietà degli immobili e della superficie. Dopo di che il Malc sfiduciò l’avv. Pagliara.

Qui cessò il sindacato di Luigi Gravagnuolo.

  1. L’avv. Todisco asserisce inoltre che la “inazione” di Gravagnuolo ha solo rallentato il procedimento legale per recuperare l’immobile, ancora in corso e nel quale si è recentemente costituita anche Italia Nostra.

Il termine “inazione” indica “essere inattivo, inoperoso” (da Treccani), mentre sembra che il Malc abbia accusato Gravagnuolo esattamente del contrario, cioè di essere stato eccessivamente attivo.

Allo stato sembra che l’attuale Sindaco Servalli abbia sottoscritto con la M.S.T. spa una transazione che prevede la realizzazione di un quartiere di case popolari di proprietà di Maccaferri alla Frazione Maddalena o altrove, a compensazione del riconoscimento al Comune da parte degli attuali proprietari della proprietà esclusiva dell’area e dell’immobile.

E questo ci è stato pure confermato qualche giorno fa dall’Ufficio Legale del Comune.

  1. L’ultima contestazione del portavoce del Malc all’ex sindaco Gravagnuolo non è tra conservatori e innovatori, ma tra chi ha a cuore il bene di una collettività e chi è espressione di interessi di lobby e gruppi di potere.

A nostro avviso la partita che intende giocare l’avv. Todisco, e chi per lui, è proprio questa, tant’è che al loro fianco si ritrovano la Sezione salernitana e cavese di Italia Nostra, che tanto si prodigò per far saltare anche la copertura del trincerone a Cava e che a Salerno attua una donchisciottesca e interminabile guerriglia contro la trasformazione urbana in corso.

La partita è non solo tra conservatori ed innovatori, ma tra chi si pone il problema del governo del cambiamento e chi, invece, si consuma ad ostacolare chi guarda un po’ più avanti.

Per  quanto riguarda la chiosa sulla brevità della amministrazione Gravagnuolo, ricordiamo a quanti hanno la memoria corta che la scelta di dimettersi anticipatamente fu una scelta coraggiosa e coerente per evitare di dover scendere a compromessi pur di rimanere a galla, come hanno fatto tanti Sindaci prima e dopo di lui.

Questi sono, a grandi linee, i fatti che, per chi scrive, è giusto evidenziare, non fosse altro perché, con tutti i suoi limiti, l’Amministrazione Gravagnuolo fu l’ultima in cui prevalse la buona politica.  Poi, ovviamente, ogni opinione è legittima e rispettabie.

 

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.